NBA

Nba: i Knicks piegano Boston dopo due overtime, sorridono Phoenix e Milwaukee  

New York sconfigge ancora i Celtics, sempre più secondi a Est: i Bucks infatti ripartono subito, sconfiggendo Washington. Phoenix manda ko Dallas, i Lakers sconfiggono Golden State

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Nba: i Knicks piegano Boston dopo due overtime, sorridono Phoenix e Milwaukee<br />
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© Getty Images

Notte di big match e di grandi emozioni in Nba. Lo scalpo più importante se lo prendono i New York Knicks, che sconfiggono Boston dopo due overtime, grazie ai 38 punti di Quickley (131-129). Vincono anche i Phoenix Suns contro Dallas, mentre i Lakers regolano Golden State. Riparte la marcia dei Bucks, leader a Est: 117-111 ai Wizards, tripla doppia per Antetokounmpo. Cade Memphis senza Morant, ko sia Orlando (Banchero) che Utah (Fontecchio).

DALLAS MAVERICKS-PHOENIX SUNS 126-130
Emozioni forti a Dallas, con le stelle in grande spolvero: la spuntano i Phoenix Suns, guidati da un Kevin Durant in versione All-Star, con lo scatto decisivo che arriva solo nell'ultimo e conclusivo periodo. Persiste infatti a lungo l'equilibrio, col +1 dei Mavs nel terzo quarto che viene ribaltato da KD e compagni nelle fasi finali: il canestro decisivo è proprio dell'ex di Okc, Golden State e Brooklyn, che chiude con 37 punti e da top-scorer. Una prestazione-monstre per Durant, che tira col 70% d'efficacia (12/17 dal campo) e 10/11 dalla lunetta, nonostante l'ottima difesa di Hardaway Jr. Lo assiste alla perfezione Devin Booker, a sua volta con percentuali da sogno (15/25): 36 punti, cinque rimbalzi e dieci assist per l'altra stella dei Suns, che brillano nella notte di Dallas. Troppo egoismo per Dallas, che vive a sua volta una grande notte, ma chiude sorprendentemente con soli 15 assist e una prestazione poco collettiva. I Mavs si aggrappano a Donci e Irving, autori di 34 e 30 punti, ma steccano nel finale ed è proprio lo sloveno a sbagliare il tiro del pareggio, venendo canzonato da Booker e dando vita a un duro faccia a faccia nei secondi conclusivi. Un ko che certifica l'incostanza di Dallas, settima a Ovest (33-32), mentre i Suns sono quarti (36-29). 

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 113-105
Manca sempre LeBron James, ma i Los Angeles Lakers ottengono una grande vittoria contro Golden State, che ritrova Curry con delle scene da ricordare: alla prima tripla tentata, tutta la panchina si gira ad esultare ancor prima che la palla entri nel canestro. I 27 punti di Steph, coadiuvato dai 22 di Klay Thompson nel ritorno degli Splash Brothers, non bastano però per evitare la sconfitta. I Lakers sono più squadra e portano sei uomini in doppia cifra, coi 16 punti (e 8 assist) di Reaves e una prestazione-monstre di Anthony Davis: 39 punti per la star losangelina, che mette a referto anche 8 rimbalzi e 6 assist. Quinto successo nelle ultime sette per i Lakers, che fanno l'elastico: dal +15 del primo quarto si passa al misero +1 del riposo, prima dell'ulteriore allungo e della vittoria. Los Angeles non molla così nella corsa ai playoff ed acciuffa il decimo posto di Utah dopo una lunga rincorsa: 31 vittorie e 34 ko per i Lakers, ora in zona play-in. Golden State resta quinta nella Western Conference (34-31). 

BOSTON CELTICS-NEW YORK KNICKS 129-131
Nono successo consecutivo per i New York Knicks, che regolano ancora i Boston Celtics in una partita infinita. La sfida, equilibratissima, si risolve infatti dopo due overtime e con un finale al cardiopalma: dopo il +2 newyorkese, Al Horford ha la tripla del sorpasso sulla sirena, ma la sbaglia. Il trascinatore dei Knicks, privi di Jalen Brunson, è un sontuoso Immanuel Quickley: il suo ingresso nel quintetto, con 55 minuti giocati su 58, lo porta a segnare 38 punti contro una delle migliori squadre Nba. Un nuovo career-high che è decisivo nel successo dei Knicks, che mettono a referto anche i 31 punti di Julius Randle e i 29 di RJ Barrett (con 11 rimbalzi). I Boston Celtics, privi di Robert Williams e Brogdon, commettono il terzo passo falso nelle ultime quattro sfide e certificano la caduta al secondo posto a Est. Non bastano i 40 punti di Tatum (11 rimbalzi e 6 assist) e i 29 di Jaylen Brown (14 rimbalzi), sommati alla doppia doppia di Horford (20 punti, 6/10 da tre) per evitare la sconfitta. Un ko che mantiene i Celtics secondi nell'Eastern Conference con 45 vittorie e 20 ko, mentre i Knicks sono quinti (39-27). 

WASHINGTON WIZARDS-MILWAUKEE BUCKS 111-117
Ripartono subito i Milwaukee Bucks, in una partita dominata all'inizio (+17) e messa in pericolo nei minuti finali, prima del nuovo scatto griffato da Giannis Antetokounmpo. Il greco blinda il primo posto dei suoi con 23 punti e si rende protagonista di un gesto inconsueto: resosi conto di essere a un passo dalla tripla doppia, appoggia il pallone al tabellone per compiere il decimo rimbalzo e certificare il traguardo. La 33a tripla doppia in Nba è dunque la più inconsueta per Giannis, che mette a referto anche 13 assist nella serata che certifica il primo posto in solitaria di Milwaukee nell'Eastern Conference: The Greek Freak viene assistito alla perfezione da Carter (20) e Holiday (19), e i Bucks regolano i Wizards. Serata positiva, comunque, per Washington, che paga le sue disattenzioni difensive: i rivali mettono a segno 22 triple, non trovando quasi opposizione nei 49 tentativi dalla distanza. Non bastano dunque i 33 punti di Beal e i 24 punti di Porzingis, per evitare la sconfitta. Wizards sempre decimi e in zona play-in a Est (30-34), Milwaukee capolista con 46 vittorie e 18 ko. 

LOS ANGELES CLIPPERS-MEMPHIS GRIZZLIES 135-129
Senza Ja Morant, sospeso (per ora) per due partite dai Grizzlies, Memphis cade a Los Angeles e vede risorgere i Clippers, che erano reduci da cinque sconfitte di fila. Troppo grave l'ultimo scivolone di Ja per passare inosservato: l'All-Star di Memphis, già al centro di vari episodi discussi, aveva postato una storia Instagram che lo riprendeva in discoteca con una pistola carica. La sua ennesima intemperanza è stata notata dall'Nba, che ha spinto i Grizzlies a prendere provvedimenti e sospendere la loro stella (27.2 punti di media in stagione), che ha chiesto scusa, dichiarando che lavorerà sul proprio comportamento. In campo, i Grizzlies hanno comunque risposto positivamente, reagendo agli assalti dei Clippers e chiudendo sul +15 al termine del terzo quarto con un incredibile periodo da 51 punti. Gara finita? Neanche per sogno, perchè si spegne la luce per Memphis e si riaccende quella dei Clippers, che con un ultimo periodo da 38-17 conquistano la vittoria, sfruttando un parziale da 24-2 nei minuti conclusivi. I trascinatori sono Paul George e Kawhi Leonard, autori rispettivamente di 42 e 34 punti, con Eric Gordon a quota 17. Memphis va così ko, nonostante tre giocatori sopra quota venti: mette a referto 30 punti Bane, sono 25 quelli di Tyus Jones e 24 quelli di Jaren Jackson Jr. Pesa però l'assenza di Morant, i Grizzlies vanno ko e restano secondi a Ovest con 38 vittorie e 25 ko. Clippers ottavi e in corsa per i playoff (34-33). 

BROOKLYN NETS-CHARLOTTE HORNETS 102-86
Partita dominata in lungo e in largo per i Brooklyn Nets, che raggiungono addirittura il +37 nel terzo quarto prima di rilassarsi e chiude solo col 39% al tiro, contro gli spenti Charlotte Hornets. Pesa come un macigno l'assenza dell'infortunato LaMelo Ball nella formazione ospite, che non ha reali sbocchi offensivi senza la sua star. Ne ha eccome invece Brooklyn, che si aggrappa a una prestazione-monstre di Mikal Bridges: 33 punti per l'ex giocatore di Phoenix, che segna i primi nove tiri tentati e viene ben assistito da Dinwiddie (24). La formazione più rivoluzionata nella sessione invernale del mercato delle trade vince e blinda il sesto posto nell'Eastern Conference (36-28), lasciando gli Hornets al penultimo (20-46). A Charlotte non bastano i 17 punti di Oubre e i 16 di Rozier, che mettono a referto un pessimo 10/32 al tiro in tandem. 

ORLANDO MAGIC-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-122
Sconfitta per i Magic di Paolo Banchero, che vengono battuti solo nei secondi finali dai Portland Trail Blazers, confermando i loro risultati altalenanti: la tripla di Jerami Grant a 35 secondi dalla sirena certifica infatti il quarto ko nelle ultime sette per Orlando. Il trascinatore di Portland è ancora una volta Damian Lillard, che mette a referto 41 punti con ben 17 liberi realizzati e una grande percentuale realizzativa: per lui anche nove rimbalzi e sei assist. Lo assiste alla perfezione il già citato Grant (20 punti), mentre ai Magic non bastano i 26 punti di Paolo Banchero: l'italoamericano è ancora una volta il migliore dei suoi, con Franz Wagner a quota 24, ma non riesce ad incidere nelle fasi finali. Restano così 13mi ad Est i Magic (27-38), mentre Portland si porta al 12° posto nella Western Conference agganciando Okc: 30 vittorie e 34 ko per i Trail Blazers, ora ad una sola vittoria dai play-in. 

OKLAHOMA CITY THUNDER-UTAH JAZZ 129-110
Seconda vittoria nel giro di tre giorni per i Thunder contro i Jazz, che restano costantemente in svantaggio per tutto l'arco della gara. Una partita che viene dominata da Okc, sopra di +15 al termine del primo quarto senza voltarsi più indietro. Pesa come un macigno l'assenza di Markkanen (infortunato) per Utah, che fatica a fornire prestazioni di alto livello in una notte complicata: non bastano i 18 punti di Clarkson e i 17 di Kessler e Dunn per evitare la sconfitta, in una partita che vede Fontecchio mettere a referto cinque punti. La prestazione-monstre delle star di Oklahoma, invece, fa ampiamente la differenza: Shai Gilgeous-Alexander chiude con 38 punti, con Jalen Williams a quota 32 e Josh Giddey fermo a 24 punti. Quando tre giocatori, da soli, realizzano 94 punti (due terzi del totale), la partita è vinta e infatti Okc non mette mai a repentaglio un successo preziosissimo. Ora i Thunder sono 12mi in classifica, ex aequo con Portland (30-34), mentre Utah è decima e in zona play-in, ma viene agganciata dai Lakers a 31 vittorie e 34 ko. Classifica apertissima, dunque, nella Western Conference. 

CHICAGO BULLS-INDIANA PACERS 122-125
Succede di tutto a Chicago, dove i padroni di casa riescono nell'impresa di perdere una partita in cui tirano col 61% dal campo, concedendo moltissime triple ai rivali. Il canestro decisivo arriva a 2.7 secondi dal termine ed è, ovviamente, un tiro da tre: lo firma Tyrese Haliburton, che certifica la vittoria dei Pacers. Una grande prestazione per l'All-Star di Indiana, che chiude con 29 punti ed è il top-scorer dei suoi, che mettono a referto ben 57 punti dalla panchina (17 per Mathurin). Ai Bulls, troppo discontinui nell'arco della partita, non bastano i 42 punti di Zach Lavine e i 23 di DeRozan. Pesa come un macigno l'errore nei liberi dello stesso LaVine, prima della tripla che sancisce la sconfitta e l'11° posto dei Bulls nell'Eastern Conference, a pari merito coi Pacers con 29 vittorie e 36 ko. 

HOUSTON ROCKETS-SAN ANTONIO SPURS 142-110
Com'era già successo ieri, il derby tra le ultimissime della classe della Western Conference va agli Houston Rockets. Partita senza storia quella contro i San Antonio Spurs, che subiscono un'altra sconfitta e non sono mai in gara: il +10 a metà partita viene aumentato nei successivi quarti, fino al +32 finale per i Rockets. Inutili i 17 punti di Keita Bates-Diop e i 14 di Graham per San Antonio, che ora ha solo una vittoria di margine sui rivali. Houston resta ultima con 15 vittorie e 49 ko, ma mette a referto il secondo successo consecutivo in altrettanti derby del Texas: spiccano i 31 punti di Jalen Green, ben coadiuvato da Eason (17) in un'ottima prestazione di squadra, con tutto il quintetto in doppia cifra e la doppia doppia di Sengun (15 punti e 14 rimbalzi). Houston lascia così l'ultimo posto della lega a Detroit, avvicinandosi a San Antonio (16-49) nella Western Conference. 

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