Battuti nuovamente i Mavericks. Striscia positiva anche per San Antonio e Brooklyn. Sorridono Melli e Gallinari
E chi li ferma più? Gli Utah Jazz non accennano ad arrestare la propria corsa e conquistano la loro undicesima vittoria consecutiva in Nba; sconfitti ancora una volta i Mavericks. In Western Conference li tallonano i Clippers, vincenti a Orlando. Ok anche San Antonio, che stende i Nuggets. A Est, bene Philadelphia e Brooklyn, che superano rispettivamente Minnesota e Oklahoma. Cadono invece i Bucks (a New Orleans) e i Pacers (a Charlotte).
UTAH JAZZ-DALLAS MAVERICKS 120-101
Parafrasando il titolo di un film con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks, “provate a prenderli”. Nemmeno i Mavericks di Luka Doncic riescono a rallentare la marcia dei Jazz, arrivati all’undicesimo successo consecutivo e sempre più primi nella Western Conference. I padroni di casa fanno il vuoto già nel primo quarto, chiuso con un netto 37-12 da cui i Mavericks non riescono più a risollevarsi. A guidare la squadra di Quin Snyder, stante l’assenza prolungata di Donovan Mitchell, è un’altra ottima serata al tiro: 20/48 di squadra al tiro dalla lunga distanza. Bojan Bogdanovic è protagonista assoluto con i suoi 32 punti finali; leader insieme ai 22 con 9 assist di Mike Conley e alla doppia doppia da 17+12 di Rudy Gobert. Per Dallas, Doncic chiude con 25 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, ma non trova sostegno dai compagni in una serata da 43% dal campo e 27% da tre punti.
ORLANDO MAGIC-LOS ANGELES CLIPPERS 90-116
I Clippers si godono il successo in trasferta a Orlando e il ritorno in campo di Kawhi Leonard e di Paul George, rimasti isolati per cinque giorni a causa del protocollo anti Covid; i due scatenano i Clippers nella nona vittoria ottenuta nelle ultime dieci giocate. A farne le spese sono i Magic, puniti sotto i colpi dei 26 punti, 9 rimbalzi e 5 assist di George, a cui si aggiungono i 24 punti realizzati da Leonard. Prosegue quindi la stagione disastrosa di Orlando, costretta ad aggrapparsi a Terrence Ross come unica risorsa da sfruttare a gara in corso: l’ex giocatore dei Raptors chiude con 24 punti con 8/12 al tiro, confermandosi uno dei talenti più produttivi dell’intera Nba in uscita dalla panchina. I Magic, però, tirano con il 36% di squadra e incassano quindi la loro decima sconfitta nelle ultime 12 gare.
SAN ANTONIO SPURS-DENVER NUGGETS 119-109
I San Antonio Spurs, zitti zitti, conquistano tre vittorie di fila e con questo successo sui Nuggets si prendono anche il quarto posto nella Western Conference, raggiungendo proprio Denver con un record di 11-8. Merito del gruppo atletico e divertente nelle mani di coach Popovich, che ha 30 punti da DeMar DeRozan e 26 da Dejounte Murray (oltre che i 19 di Johnson e i 17 di Mills), tenendo gli avversari sotto di 23 punti nel quarto finale. La striscia di cinque successi consecutivi dei Nuggets si arresta bruscamente, con Denver che è arrivata decisamente stanca all’ultima di cinque gare in trasferta di fila. A coach Malone non bastano i 35 punti con 10 rimbalzi di Nikola Jokic e i 20 di Jamal Murray, il quale si è procurato una contusione all’anca durante il quarto periodo.
MINNESOTA TIMBERWOLVES-PHILADELPHIA 76ERS 94-118
Dopo il ko a Detroit, Philadelphia ottiene il secondo successo consecutivo. La leader della Eastern Conference non ha grossi problemi nello sbarazzarsi della peggior squadra della Western Conference; i Sixers scappano via a metà terzo quarto e non si voltano più indietro. Per Minnesota, sempre priva di Karl-Anthony Towns, si tratta della settima sconfitta di fila, nonostante la prima partenza in quintetto della carriera di Anthony Edwards (15 punti) e con un ritrovato D’Angelo Russell da 14 con 3/11 al tiro; 22 punti per Malik Beasley. Dall’altra parte, però, un micidiale Embiid chiude con 37 punti e 11 rimbalzi a referto in 27 minuti. Un Tobias Harris da 17+11 sopperisce alle serate ‘normali’ di Simmons (11 con 7 assist), Curry (12) e Green (3).
OKLAHOMA CITY THUNDER-BROOKLYN NETS 125-147
I Nets travolgono i Thunder realizzando il loro massimo stagionale per punti segnati e travolgono i Thunder, nonostante l’assenza di Kevin Durant tenuto a riposo, salendo così al secondo posto a Est. Rispetto alla sconfitta di 20 giorni fa in casa proprio contro Oklahoma, questa volta c’erano in campo sia James Harden sia Kyrie Irving, entrambi autori di 25 punti e leader di una squadra manda ben nove giocatori in doppia cifra, tirando col 57% dal campo e il 42% da tre punti (19/45). Il primo ci aggiunge anche 10 rimbalzi e 11 assist per la sua terza tripla doppia nelle ultime due settimane; il secondo arma la mano di un Joe Harris da 20 punti, a cui si aggiungono i 19 di Bruce Brown. Le note positive per i Thunder arrivano come sempre da Shai Gilgeous-Alexander (24 punti).
NEW ORLEANS PELICANS-MILWAUKEE BUCKS 131-126
La prestazione al tiro eccezionale consente ai Pelicans di portare a casa contro i Bucks una delle migliori vittorie stagionali. Sono ben quattro i giocatori sopra 20 punti per New Orleans: Zion Williamson (20 con 9 rimbalzi e 7 assist) e Brandon Ingram (28) sono le stelle, ma a fare la differenza sono i 27 di Lonzo Ball e i 25 dell’ex Eric Bledsoe, entrambi con 7 triple a segno. Aggiunge il suo contributo anche Nicolò Melli, che in 16 minuti segna 5 punti, tra cui una tripla sulla sirena del terzo quarto. Per lui anche due rimbalzi, due assist. Ai Bucks non basta il solito Antetokounmpo da 38 punti con 11 rimbalzi e 5 assist e un quintetto tutto in doppia cifra, in cui Krhis Middleton non ha la solita efficienza (16 punti, 8 rimbalzi e 8 assist ma con 6/17 al tiro) e l’ex di serata Jrue Holiday termina con 22 punti e 9 rimbalzi.
CHARLOTTE HORNETS-INDIANA PACERS 108-105
Gli Hornets vendicano la sconfitta di due giorni fa contro i Pacers segnando 64 punti nel miglior primo tempo della stagione per percentuali (61%) e tenendo gli avversari a -45 nel secondo tempo. Tutto il quintetto di coach Borrego chiude in doppia cifra, guidato dai 19 a testa di PJ Washington e Terry Rozier, ma sono soprattutto i 16 punti con 6 rimbalzi e 7 assist di LaMelo Ball a essere determinati, con una grande schiacciata a rimbalzo d’attacco, volando su Domantas Sabonis. I Pacers, in questa stagione, non riescono ancora una volta a vincere entrambi gli incontri giocati contro la stessa squadra per due partite consecutive. Non bastano nella notte i 22 con 11 rimbalzi e 6 assist di Sabonis né i 21 di Malcolm Brogdon o i 20 di Myles Turner.
WASHINGTON WIZARDS-ATLANTA HAWKS 100-116
Atlanta passa a Washington al termine di un match nervosissimo, caratterizzato da nove falli tecnici e tre espulsioni, tra cui quelle dei due principali duellanti di serata: Russell Westbrook e Rajon Rondo. Una sconfitta che acuisce ancora di più la crisi degli Wizards, ultimi a Est con un record di 3-12 e con un Bradley Beal tenuto al minimo stagionale (26 punti con 26 tiri, solo 13 punti nei primi tre quarti). A fare la differenza nell’ultimo quarto sono stati 18 dei 41 punti finali di Trae Young, che con le 5 triple realizzate stanotte è diventato il più veloce di sempre a raggiungere le 400 segnate in carriera. Doppia cifra anche per Danilo Gallinari, che nei 18 minuti passati in campo ha chiuso con 11 punti e il perfetto 50% al tiro, insieme a tre rimbalzi e tre palle perse.
NEW YORK KNICKS-CLEVELAND CAVALIERS 102-81
Dopo tre sconfitte consecutive, Immanuel Quickley, il rookie scelto al primo giro dai Knicks, trascina al successo NY con i suoi 25 punti in uscita dalla panchina. Ai suoi canestri si aggiungono quelli di RJ Barrett, autore di 24 punti, e di un Julius Randle da 16, 8 rimbalzi e 6 assist. Minimo stagionale invece per Cleveland, che non riesce mai a trovare il fondo della retina in un match chiuso tirando con meno del 35% di squadra dal campo. Degli 81 punti complessivi a referto che condannano la squadra dell’Ohio alla terza sconfitta nelle ultime quattro gare, 24 portano la firma di Darius Garland, mentre 17 con 5 assist sono quelli di Collin Sexton. Drummond invece fa la voce grossa a rimbalzo catturandone 15, ma in attacco il risultato è modesto: 4 punti e 2/7 al tiro.
TORONTO RAPTORS-SACRAMENTO KINGS 124-126
I Kings sembrano aver ritrovato lo smalto di inizio stagione e ottengono il terzo successo consecutivo. Merito di cinque giocatori sopra quota 16 (Barnes 26, Fox 24, Hield 22, Whiteside e Joseph 16), nonostante le 9 palle perse nell’ultimo quarto che potevano compromettere una vittoria ormai acquisita. Toronto prova fino all’ultimo istante a rimettere in piedi la partita, guidata dai 32 punti di Pascal Siakam e i 26 di Fred VanVleet insieme ai 17 di Kyle Lowry. Ancora una volta però i canadesi pagano un brutto inizio di partita, chiudendo il primo quarto già sotto di 12 lunghezze e toccando anche il -17 nella seconda frazione di gioco. E pensare che solo lo scorso 8 gennaio avevano segnato 144 punti sul campo dei Kings; che era il loro record di franchigia.