Nba: Gallinari trascina i Clippers

Vincono Milwaukee, Toronto e Boston, a Ovest cadono i Golden State Warriors, piegati 129-107 da Portland

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Undici partite nella notte Nba mentre si avvicina l'All-Star weekend. Harden (42 punti) porta la propria striscia di 'trentelli' consecutivi a quota 31 ma non basta a Houston, sconfitta 121-111 da Minnesota. Tornano al successo, invece, i Clippers di Gallinari (20 punti), che travolgono Phoenix 134-107. A Est vincono Milwaukee, Toronto e Boston, mentre a Ovest cadono, a sorpresa, i Golden State Warriors, piegati dai Portland Trail Blazers 129-107.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-HOUSTON ROCKETS 121-111
Brutta sconfitta per gli Houston Rockets, che devono alzare bandiera bianca contro i Minnesota Timberwolves nonostante la super prestazione del solito James Harden. Il 'Barba' trova il suo 31esimo ‘trentello' consecutivo, ne mette 42 (con 15/34 al tiro, otto triple e sei assist), ma non basta: 121-111 il punteggio finale per i T'Wolves. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio, Houston crolla nella ripesa, concedendo 69 punti agli avversari, che mandano ben sette uomini in doppia cifra. Il migliore tra le fila dei Timberwolves è Jeff Teague, che ne mette 27, conditi da 12 assist. A questi, si aggiungono i 25 di Karl-Atnhony Towns, che sfiora la doppia doppia fermandosi a 9 rimbalzi. Per Houston, che vanta un record di 21 vittorie e 10 sconfitte da quando Harden viaggia sopra quota 30 a partita, arrivano anche 16 punti di Chris Paul (che distribuisce anche 8 assist). Rockets che scivolano al quinto posto a Ovest, complice la vittoria a sorpresa dei Blazers contro gli Warriors.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-GOLDEN STATE WARRIORS 129-107
Dopo quattro vittorie consecutive, si interrompe la striscia dei Golden State Warriors che, a sorpresa, si inchinano 107-129 ai Portland Trail Blazers. Una partita che corre lungo i binari dell'equilibrio fino all'ultima frazione di gioco quando l'attacco dei campioni Nba si inceppa: solo 12 punti negli ultimi 12 minuti di gioco. Sono 35, invece, quelli messi a referto dai padroni di casa, che piazzano un break taglia gambe, che spacca la partita. Kevin Durant e Steph Curry sono gli unici a giocare sui propri livelli con 32 punti a testa. Per Steve Kerr, espulso per una sceneggiata alla Popovich contro gli arbitri, nessun altro giocatore raggiunge la doppia cifra, con Klay Thompson che si ferma a 9. Dall'altra parte, Portland gioca una partita perfetta, approfitta delle difficoltà dei campioni e manda ben otto uomini in doppia cifra. Il miglior realizzatore è Damian Lillard, che ne mette 29, a cui si aggiungono i 17 di Layman, in uscita dalla panchina, e la doppia doppia da 11+11 di Nurkic.

DENVER NUGGETS-SACRAMENTO KINGS 120-118
Del passo falso dei Golden State Warriors ne approfittano i Denver Nuggets, che superano al fotofinish i Sacramento Kings 120-118 e accorciano le distanze dal primo posto nella Western Conference. Il protagonista assoluto, come spesso accade in Colorado, è il centro serbo Nikola Jokic, che mette a referto la sua 28esima tripla doppia (20 punti, 18 rimbalzi e 11 assist) e realizza il canestro della vittoria sulla sirena. Un successo da grande squadra per Denver, che non si scompone quando i Kings piazzano un primo quarto da 41 punti e chiudono avanti all'intervallo lungo con un margine di 17 punti. Il migliore tra le fila degli ospiti è il solito Buddy Hield, che ne mette 25 (ma fallisce il tiro della vittoria), ai quali si aggiunge la doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi di Harrison Barnes. I Kings scivolano al nono posto della Western Conference, scavalcati dai Clippers, ma si confermano una vera e propria mina vagante, capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Se dovessero raggiungere i playoff sarebbero una squadra da evitare a tutti i costi.

DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 101-112
Luka Doncic contro Dwyane Wade: il nuovo che avanza contro il veterano prossimo al ritiro. Per il momento, l'allievo non ha ancora superato il maestro visto che i Dallas Mavericks devono inchinarsi ai Miami Heat 101-112. Lo sloveno gioca la solita partita eccellente, sfiorando quella che sarebbe stata la sua quarta tripla doppia in carriera: 18 punti, 12 rimbalzi e 9 assist. Non basta, però, ai Mavs, che trovano anche 20 punti dal neoarrivato Tim Hardaway Jr e 12 punti da Dirk Nowitzki, in uscita dalla panchina, che, evidentemente, conto gli Heat ha un conto aperto. Dall'altra parte, però, Wade torna per una notte a indossare i panni di 'Flash' e mette a referto 22 punti, che gli valgono l'ovazione dell'American Airlines Center (parquet su cui nel 2011 perse un titolo Nba). A questi, si aggiungono i 20 punti di Dion Waiters e la doppia doppia da 11 punti e 11 rimbalzi di Hassan Whiteside, che domina sotto ai tabelloni. Una vittoria che permette a Miami di restare aggrappata ai Detroit Pistons, che, con lo stesso record degli Heat, occupano l'ottava posizione in classifica nella Eastern Conference.

CHICAGO BULLS-MEMPHIS GRIZZLIES 122-110
Quella fra Bulls e Grizzlies è una sfida tra due squadre che non hanno più nulla da chiedere alla propria stagione. Sia Memphis che Chicago, infatti, hanno dovuto abbandonare ben presto le ambizioni di playoff sotto una interminabile serie di sconfitte. Allo United Center, i padroni di casa conquistano la quattordicesima W stagionale, imponendosi 122-110. Una partita mai in discussione per i padroni di casa, che si aggiudicano tutti i singoli parziali, trascinati dalla prova sontuosa di Otto Porter Jr., che ha già conquistato l'affetto dei suoi nuovi tifosi. L'ex Washington Wizards chiude con una prova da 37 punti e 10 rimbalzi, ai quali si aggiungono i 21 (con 10 rimbalzi) di Lauri Markkanen e i 25 di Robin Lopez. Memphis soffre troppo a rimbalzo, e, nonostante mandi ben sei uomini in doppia cifra, nessuno di questi riesce a fare meglio dei 15 punti di Avery Bradley, partito ancora una volta in quintetto. Sono 12, con 5 assist, invece i punti di Mike Conley, l'unico veterano rimasto a Memphis dopo la partenza di Marc Gasol, volato a Toronto nell'ultimo giorno di mercato.

LOS ANGELES CLIPPERS-PHOENIX SUNS 134-107
Tornano al successo i Los Angeles Clippers, che si riprendono l'ottavo posto nella Western Conference grazie alla sconfitta di Sacramento contro Denver. La squadra di Danilo Gallinari si sbarazza senza troppi problemi dei modesti Phoenix Suns 134-107 anche grazie ai 20 punti dell'azzurro, che sembra avere recuperato dall'infortunio alla schiena che lo ha costretto a un lungo stop nel mese di gennaio. Per l'azzurro ci sono anche 6 rimbalzi e 3 assist in una serata con ottime percentuali al tiro (6/8 dal campo e 4/5 dall'arco). Partita mai in discussione, con i Clippers che prendono già un vantaggio in doppia cifra dopo il primo quarto, e poi allungano senza più voltarsi indietro. Il miglior marcatore è ancora una volta Lou Williams che, dopo i 45 punti contro Minnesota, ne mette altri 30, a cui aggiunge anche 10 rimbalzi, sempre uscendo dalla panchina. Per Phoenix, fanalino di coda della Western Conference, non bastano i 28 punti di Kelly Oubre Jr. e i 20 punti del rookie DeAndre Ayton, che aggiunge anche 6 rimbalzi al proprio bottino. Inutili i 17 punti uscendo dalla panchina del grande veterano Jamal Crawford.

INDIANA PACERS-MILWAUKEE BUCKS 97-106

Continua inarrestabile la corsa dei Bucks a Est, nonostante alla Bankers Life Fieldhouse sembri mettersi nel peggiore dei modi: i Pacers, reduci da sei successi consecutivi, si ritrovano infatti con 10 punti di vantaggio nel corso dell'ultimo periodo e accarezzano il sogno di fermare la capolista. Un sogno che si infrange sul solito, inarrestabile Giannis Antetokounmpo che centra una partita da tripla doppia: 33 punti, 19 rimbalzi e 11 assist i suoi numeri da fuoriclasse, grazie ai quali infrange un record ultra quarantennale. Dal 1976 è infatti il primo a raggiungere quota 13 partite stagionali superando i 25+15+5: battuto Shaquille O'Neal, che si era fermato a 12. Toronto sorride anche grazie a Malcolm Brogdon (17) e Khris Middleton (15), mentre sul fronte Indiana non sono sufficienti i 20 di Bojan Bogdanovic.

TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 129-120
Kawhi Leonard non c'è, bloccato da alcuni problemi a un ginocchio, così tocca a Pascal Siakam caricarsi Toronto sulle spalle per centrare la sesta, non banale, vittoria consecutiva dei Raptors contro i Wizards, che alla Scotiabank Arena vendono cara la pelle. Washington si ritrova infatti anche sul +12 nel corso del terzo quarto (sugli scudi Bradley Beal, autore di 28 punti, ma anche Jeff Green e Jabari Parker, rispettivamente a quota 23 e 22). Toronto però accelera nel finale e diventa inarrestabile: Siakam arriva addirittura a 44 punti, con tanto di 4/5 dall'arco e 10 rimbalzi: per lui è il massimo di carriera, così come per OG Anunoby, che mette a referto 22 punti. Serge Ibaka (10+13 rimbalzi) e Kyle Lowry (14+13 assist) trovano invece la doppia doppia. Da sottolineare anche i primi 8 punti di Jeremy Lin da giocatore dei Raptors.

CLEVELAND CAVALIERS-BROOKLYN NETS 139-148 OTx3
Una partita eterna e ben tre supplementari alla Quicken Loans Arena, prima che D'Angelo Russell infili 14 punti nell'ultimo overtime e faccia pendere l'ago della bilancia dalla parte di Brooklyn. Questo è stata la sfida tra Cavaliers e Nets, durata ben 63 minuti, con 23 sorpassi e controsorpassi e, addirittura, 16 momenti con le squadre in una situazione di punteggio in perfetta parità. Una vera e propria impresa per i newyorkesi, falcidiati dagli infortuni e con solo nove uomini a disposizione di coach Atkinson. Detto di Russell (36 per lui i punti a fine partita), per Brooklyn è fondamentale anche DeMarre Carroll, che nel secondo supplementare trova la tripla del pareggio e, alla fine, chiude a quota 18, 25 punti invece per Joe Harris. Cleveland saluta il nuovo massimo in carriera di Jordan Clarkson (42 punti) e le buone prove di Collin Sexton (24) e Marquese Chriss (23), ma si lecca le ferite dopo l'ennesima sconfitta. Una delle meno meritate di una stagione davvero difficile.

BOSTON CELTICS-DETROIT PISTONS 118-110
Kyrie Irving non c'è, ma qualcuno dovrebbe dirlo ai Celtics che infilano la nona vittoria su 11 partite giocate senza la propria stella. E a Boston i motivi per sorridere non mancano, dato che a brillare è l'intera squadra, capace di rompere l'equilibrio di una partita molto combattuta, accelerando nel quarto periodo. Jayson Tatum raggiunge quota 19 punti, Jaylen Brown e Al Horford si fermano a 17, Gordon Hayward (che nel quintetto prende proprio il posto di Irving, per la prima volta dal 21 dicembre) arriva a quota 18. Detroit applaude invece il solito Blake Griffin, top scorer di serata con 32 punti, ma anche i 21+17 di Andre Drummond. Numeri di altissimo livello, non sufficienti però a proseguire la buona striscia dei Pistons, che si erano presentati al TD Garden forti di un filotto di quattro vittorie consecutive.

NEW YORK KNICKS-PHILADELPHIA 76ERS 111-126
Joel Embiid fa parlare di sé per i suoi 26 punti e 14 rimbalzi, ma anche per essere volato sugli spalti nel tentativo di recuperare un pallone rischiando di travolgere l'attrice candidata al Premio Oscar Regina King, sfiorata dai piedoni del gigante di Phila (che invece ha travolto un addetto alle statistiche, con cui si è pubblicamente scusato). I Sixers tornano comunque dal Madison Square Garden con una vittoria centrata grazie alla doppia cifra ottenuta da tutto il quintetto di partenza: Tobias Harris chiude a 25 punti, Ben Simmons a 18, JJ Redick a 15 e Jimmy Butler a 13. Continua invece l'incubo Knicks, con la diciottesima sconfitta consecutiva che continua a peggiorare il record negativo già raggiunto e superato dalla franchigia newyorkese. E i numeri di Allonzo Trier, che arriva a 19 punti, e la doppia doppia di Mitchell Robinson (14+13 rimbalzi) non bastano per sorridere.

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