Nba: Gallinari e Melli incantano e vincono, LeBron James spietato con i "suoi" Cavaliers  

Gli azzurri segnano a ripetizione per Thunder e Pelicans, i Lakers strapazzano Cleveland con i 31 punti del grande ex

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Serata di gloria per gli italiani della Nba, che raccolgono due bellissime vittorie e si ritagliano un ruolo da protagonisti in entrambe. Danilo Gallinari mette a segno 30 punti (suo massimo stagionale) per i Thunder che vincono 117-104 contro Minnesota, Nicolò Melli ne fa 20 a Detroit dove New Orleans vince 117-110: in Nba non ne aveva mai realizzati tanti. LeBron James spietato contro i "suoi" Cavs: fa 31 punti e i Lakers vincono 128-99.


MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 104-117

Continua la corsa dei Thunder, che a Minneapolis trovano la dodicesima vittoria nelle ultime 15 partite e sono sempre più tranquilli in zona playoff. Quella del Target Center è la serata di gloria di Danilo Gallinari, che mette a referto ben 30 punti che rappresentano il suo massimo in stagione. Per Oklahoma City è fondamentale anche Shai Gilgeous-Alexander, che trova 20 punti, 20 rimbalzi e 10 assist che gli valgono la prima tripla doppia della carriera, mentre a deludere è Chris Paul (solo 10 punti, tutti realizzati nel secondo tempo dopo un primo incredibilmente a quota 0, per la prima volta nella sua intera carriera). In casa Timberwolves è Naz Reid a provare a sopperire con 20 punti all'assenza di Karl-Anthony Towns (per la quattordicesima volta di fila non disponibile), ma non basta: Minnesota non riesce a contrastare gli avversari specialmente in avvio di ripresa e perde sempre più contatto con il treno che conduce alla post season.

DETROIT PISTONS-NEW ORLEANS PELICANS 110-117 OT

La situazione di classifica è ancora peggiore rispetto a quella dei T'Wolves, ma il respiro è completamente diverso: sì, perché i Pelicans continuano ad essere penultimi in Western Conference ma dopo una rimonta poderosa possono dire di essere tornati in classifica e di vedere non più da lontano la Top 8. E finalmente New Orleans può celebrare anche un Nicolò Melli grande protagonista, dato che l'emiliano ritrova un posto da titolare a più di due mesi dall'ultima volta (e per la quarta in tutto l'anno) sfruttandolo come meglio non potrebbe: sono infatti 20 i punti che mette a referto, che rappresentano il suo nuovo massimo in carriera in Nba. Un apporto fondamentale per la squadra della Louisiana, che deve rinunciare ai vari Ingram, Holiday, Williamson, Redick e Favors e si aggrappa anche a Jalil Okafor (25 punti e 14 rimbalzi). Detroit combatte, ma deve arrendersi alla terza sconfitta di fila nonostante un Derrick Rose da 23 punti. Il grande equilibrio porta però all'overtime, dove è Lonzo Ball a regalare il successo ai Pelicans.

LOS ANGELES LAKERS-CLEVELAND CAVALIERS 128-99

Non accenna a rallentare in alcun modo la corsa dei Lakers, che si prendono la 33esima vittoria in 40 partite stagionali strapazzando i malcapitati Cavaliers allo Staples Center, dove pure non scendono in campo Rajon Rondo e soprattutto Anthony Davis. Ma è comunque tutto fin troppo facile per i gialloviola, che spazzano via Cleveland in un terzo quarto dominato (37-22) e in un match in cui manco a dirlo il mattatore è qualcuno che in terra di Ohio rappresenta il ricordo più dolce e il rimpianto più amaro: si tratta ovviamente di LeBron James, che ai suoi antichi compagni rifila 31 punti e 8 assist. Per i losangelini c'è però da rimarcare anche la prova da 21 punti e 15 rimbalzi di Dwight Howard, che parte dalla panchina e centra la doppia doppia. Gli stessi punti li trova Kevin Love, miglior marcatore dei Cavs (21+11 rimbalzi). Ma è evidente che non possa bastare, per una squadra il cui record parla ora di 12 vittorie e ben 28 ko.

BOSTON CELTICS-CHICAGO BULLS 113-101

La sfida per eccellenza della Eastern Conference premia una volta ancora Boston, che già nel primo quarto del TD Garden mette in chiaro le cose e rifila ai Bulls un sonoro 28-14 che indirizza in maniera chiara la sfida. Chicago reagisce, ma non basta a recuperare un disavanzo simile, anche perché i Celtics mandano ben sei uomini in doppia cifra: il migliore di loro è Jayson Tatum (21+6 rimbalzi), seguito da Jaylen Brown (19) e Enes Kanter (15). Dall'altra parte è manco a dirlo Zach LaVine a provare a tenere in piedi i Bulls, che però poco possono nonostante i ben 30 punti della loro stella. La franchigia dell'Illinois perde la settima nelle ultime otto e soprattutto permette a una delle grandi rivali di riprendere il proprio cammino verso i playoff, e di farlo dopo avere a sua volta perso le precedenti tre partite.

INDIANA PACERS-PHILADELPHIA 76ERS 101-95

Quello della Bankers Life Fieldhouse è uno scontro diretto che più diretto non si può, e i Pacers lo sfruttano per superare i Sixers portandosi al quinto posto a Est con un record di 25-15 contro il 25-16 dei rivali. Merito soprattutto di TJ Warren, che non solo segna 21 punti per Indiana ma trova anche la poderosa stoppata che a 29 secondi dalla fine impedisce a Philadelphia il controsorpasso in una partita in cui l'equilibrio in campo rispecchia quello raccontato dalla classifica. I Pacers si meritano però la vittoria, strappata in un finale particolarmente ispirato e che porta gli ospiti dal 95-95 al 101-95 finale nel giro di una manciata di secondi. Male per Philadelphia, costretta a giocarsela senza la stella Joel Embiid e a cui non bastano i 24 punti e 14 rimbalzi di Ben Simmons e i 23 di Josh Richardson.

SACRAMENTO KINGS-ORLANDO MAGIC 112-114

Ennesima sconfitta rocambolesca per i Kings, il cui unico obiettivo di una stagione stregata ora rischia di diventare quello di mantenere il proprio record e il proprio piazzamento in classifica il più onorevole possibile. I Magic vincono di 2 in terra californiana, e lo fanno grazie ai decisivi tre punti trovati a 1.1 secondi dalla sirena da Aaron Gordon (19 e 9 rimbalzi in tutto per lui). I migliori in casa Orlando sono però Nikola Vucevic (26 punti) e Evan Fournier (25), che pure concludono la propria serata alla spalle di due uomini di Sacramento: De'Aaron Fox di punti ne realizza infatti 31, mentre Nemanja Bjelica arriva addirittura a 34. Ma nonostante il suo massimo in carriera, i Kings perdono ancora e sembrano vivere davvero un sortilegio senza fine.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-CHARLOTTE HORNETS 115-112

Si rialza Portland, che dopo quattro ko consecutivi in casa ritrova la vittoria davanti al suo pubblico e lo fa in maniera piuttosto rocambolesca contro una Charlotte che rischia di perdere definitivamente contatto con l'ottavo posto in Eastern Conference occupato dai Nets (al momento ancorati al sogno playoff). Per i Blazers è invece ancora lunga la rincorsa, che però viene rinvigorita dal successo del Moda Center costruito da Anthony Tolliver, autore di 16 punti tutti però giunto nel decisivo ultimo quarto, e da Damian Lillard (che di punti ne mette a referto complessivamente 30). A contribuire al risultato è però anche Carmelo Anthony, autore di 17 punti e del recupero che pochi istanti prima della sirena impedisce agli Hornets di concludere l'azione del possibile pareggio. Gli ospiti invece perdono per la quinta volta di fila nonostante i 27 punti e 10 assist di Devonte' Graham e i 20 punti e 11 rimbalzi di PJ Washington: la classifica inizia ora a piangere davvero per Charlotte.
 

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