Nba: Golden State pareggia i conti

Gli Warriors, incerottati, si impongono 109-104 grazie alla tripla decisiva di Andre Iguodala a 6" dalla sirena finale

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Più forti della sfortuna. I Golden State Warriors, ancora senza Durant, pareggiano i conti nella serie delle Nba Finals contro i Toronto Raptors: all'Air Canada Centre finisce 109-104. Decisiva la tripla di Iguodala a 6 secondi dalla sirena finale, che permette di tornare a Oakland sull'1-1. A preoccupare coach Kerr ci sono anche le condizioni di Thompson, alle prese con un problema al bicipite femorale della gamba sinistra.

Incerottati, con le rotazioni corte e senza il loro miglior giocatore, i Golden State Warriors si confermano la squadra da battere. All'Air Canada Centre i campioni in carica si impongono 109-104 sui Toronto Raptors al termine di una partita folle e dall'intensità brutale, conquistano il punto dell'1-1 nella serie, fanno saltare il vantaggio del fattore campo e tornano a Oakland nuovamente da favoriti. Una vittoria che, ancora una volta, dimostra la durezza mentale imbarazzante di una squadra capace di piegare avversari e mala sorte. Senza Kevin Durant, ancora out per il problema al polpaccio accusato contro Houston, Golden State si trova a dover fare i conti con le non perfette condizioni fisiche di Steph Curry (alle prese con un caso di disidratazione) e con la botta in testa subita da Andre Iguodala nel primo tempo dopo uno scontro con Marc Gasol. Come se non bastasse, nella ripresa, anche Kevon Looney e Klay Thompson sono costretti a lasciare anzitempo il parquet, quest'ultimo per un problema al bicipite femorale della gamba sinistra, che preoccupa e non poco coach Steve Kerr in vista del prosieguo della serie. Eppure, nonostante le rotazioni cortissime, gli Warriors si riscoprono capaci di soffrire e si affidano a protagonisti inaspettati come Quinn Cook, Shaun Livingston e Andrew Bogut, autore del canestro del +12 a 5:39 dalla sirena finale.

Dopo aver chiuso sotto il primo tempo di 5 punti, i 'Guerrieri della Baia' rientrano sul parquet con un altro piglio e piazzano un parziale di 18-0, che ammutolisce l'Air Canada Centre. Il mattatore della sfida è Klay Thompson, che si ferma a quota 25 (come miglior marcatore tra le fila degli Warriors) prima di dover abbandonare il parquet. L'infortunio dello Splash Brother rinvigorisce i canadesi, che piazzano un parziale di 10-0, che riapre la partita a pochi secondi dalla sirena finale. Quando il gioco si fa duro, però, i duri iniziano a giocare e, come testimoniano le Finals del 2015, in pochi in Nba sono più 'duri' di Andre Iguodala: l'ex MVP riceve un pallone sporco al termine di un'azione confusa e, con 6 secondi rimasti sul cronometro della partita, lascia partire una tripla dal peso specifico enorme, che si infila nel canestro dei Raptors, suggellando una delle vittorie più preziose e sofferte dell'intera era Kerr. Oltre al già citato Thompson, sono tre gli uomini in doppia cifra per Golden State: Steph Curry ne mette 23 (nonostante un pessimo 6/17 dal campo), Draymond Green sfiora una tripla doppia da 17 punti, 10 rimbalzi e 9 assist mentre il rientrante DeMarcus Cousins aggiunge una doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi dopo un primo tempo da dimenticare.

Per i Toronto Raptors i rimpianti non possono che essere enormi: difficilmente, infatti, i canadesi avranno nuovamente l'opportunità di mettere due gare di vantaggio tra sé e gli Warriors, con i campioni Nba in queste condizioni fisiche. Dopo aver messo alle corde gli avversari in un primo tempo praticamente a senso unico, i Raptors sono crollati al rientro sul parquet, incassando un parziale taglia gambe che ha messo in evidenza tutte le fragilità della squadra di coach Nick Nurse. Soprattutto in attacco dove, per oltre sei minuti, i canadesi non hanno mai trovato il fondo del canestro, senza riuscire a muovere il pallone. L'unico a crederci fino in fondo è il solito Kawhi Leonard che, dopo aver lasciato il palcoscenico a Pascal Siakam in gara-1, torna a essere l'attore protagonista della serie: 34 punti e 14 rimbalzi, con 8/20 al tiro e 16/16 ai liberi. L'unico a dare manforte all'ex San Antonio Spurs è Fred VanVleet, che porta energia e punti dalla panchina, mentre Pascal Siakam e Marc Gasol non riescono a ripetere l'exploit di gara-1: la guardia chiude con 17 punti, mentre il camerunense e lo spagnolo ne aggiungono 12 con 8 rimbalzi e 5 assist (5/18 dal campo) e 6 con 2/7 al tiro. Ora, la serie torna in California con le squadre in perfetta parità. Il recupero di Durant e Thompson sarà fondamentale per gli Warriors che, se dovessero vincere il loro quarto titolo negli ultimi cinque anni, dovrebbero edificare una statua ad Andre Iguodala.

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