Nba: Denver travolge i Clippers

Il 'Gallo' ne mette 19, ma i Nuggets dominano 123-96, i Knicks interrompono la striscia di sconfitte casalinghe contro gli Spurs di Belinelli (130-118)

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Una notte da dimenticare per gli italiani della Nba. I Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari (19 punti) vengono travolti dai Denver Nuggets 123-96, mentre i San Antonio Spurs di Marco Belinelli (8 punti) riescono nell'impresa di regalare un successo casalingo ai New York Knicks, che al Madison Square Garden mancava dallo scorso 1° dicembre: 130-118 il punteggio finale. Cade, a sorpresa, Toronto, piegata in casa dagli Orlando Magic 113-98.

DENVER NUGGETS-LOS ANGELES CLIPPERS 123-96
Nella Western Conference si gioca al 'Ciapa no'. I Los Angeles Clippers fanno un regalo ai cugini dei Lakers, cadendo fragorosamente al Pepsi Center contro i Nuggets e tenendo ancora in corsa i gialloviola per l'ultimo posto in griglia playoff a Ovest. Una sconfitta pesantissima per i Clips, che si arrendono 123-96, e che avvicina anche i temibili Sacramento Kings, galvanizzati dalla bella vittoria contro Oklahoma City. Il protagonista del match è, ancora una volta, Nikola Jokic che, dopo aver dichiarato di voler diventare il Tim Duncan dei Denver Nuggets, gioca proprio come la leggenda degli Spurs, chiudendo con una prova da 22 punti e 16 rimbalzi, che affossa i losangelini. Dall'altra parte, Danilo Gallinari non riesce a incidere contro la sua ex squadra, chiudendo con 19 punti e basse percentuali dal campo (6/13 al tiro e 0/3 dall'arco). Una serata da ricordare, invece, per Mason Plumlee, che all'inizio del terzo periodo manda a bersaglio (di tabella) la seconda tripla della propria carriera Nba. Gli ingressi di Millsap e Isaiah Thomas allargano la forbice del punteggio, con i padroni di casa che scappano definitivamente nel terzo periodo, piazzando un parziale da 33-21, che spacca la partita. Oltre al già citato Jokic, Denver (41-18) manda altri cinque uomini in doppia cifra, guidati dai 21 (con 16 rimbalzi) di Paul Millsap e dai 16 di Jamal Murray. Dall'altra parte, Los Angeles (33-28) trova il solito prezioso contributo di Lou Williams uscendo dalla panchina (24 punti per lui) e poco altro.

NEW YORK KNICKS-SAN ANTONIO SPURS 130-118
Conoscendo Gregg Popovich, ore di fuoco attendono i giocatori dei San Antonio Spurs. Lo si intuisce subito dopo il 130-118 incassato al Madison Square Garden, quando coach Pop non usa mezze misure nel definire 'patetica' la propria difesa. E così, dopo quasi 3 mesi e una striscia negativa lunga 18 partite, i New York Knicks tornano al successo davanti al proprio pubblico, mandando ben sei uomini in doppia cifra. Un successo di squadra, da squadra, reso certamente più agevole dalla scarsa intensità messa sul parquet dai texani che, adesso, rischiano davvero di restare pesantemente invischiati nella lotta per assicurarsi un posto nei prossimi playoff in quella 'terra di nessuno' che è la Western Conference. Marco Belinelli (8 punti per lui con 2/5 dal campo e 1/3 dall'arco in 24 minuti sul parquet) e compagni non fanno mai canestro dalla lunga distanza (6/24) e i Knicks ne approfittano per trovare la fuga nel primo tempo, senza più voltarsi indietro. Il migliore tra i padroni di casa è un encomiabile Damyean Dotson, che chiude con 27 punti e 5 rimbalzi, a cui si aggiungono le doppie doppie di Kevin Knox e Dennis Smith Jr. Il primo chiude con 19 punti e 10 rimbalzi, mentre il secondo gioca la propria miglior partita in maglia Knicks, scrivendo 19 punti e 13 assist. Dall'altra parte, invece, non bastano i 32 punti di DeMar Derozan, che aggiunge anche 9 rimbalzi al proprio bottino. Con questa sconfitta, San Antonio (33-28) resta al settimo posto nella Western Conference, con una sola partita di vantaggio sui Sacramento Kings. New York (12-48) può prendere una boccata d'ossigeno in vista della prossima free-agency in cui promette (o forse spera) di fare fuochi d'artificio.

TORONTO RAPTORS-ORLANDO MAGIC 98-113
Gli Orlando Magic ritornano a cavalcare la cresta dell'onda. Dopo l'ultima sorprendente sconfitta contro i Chicago Bulls, una delle peggiori squadre di tutta la Nba, infatti, la squadra di coach Steve Clifford ritrova un successo che riaccende le speranze playoff. Vittima di serata i Toronto Raptors che, senza Kawhi Leonard (17esima partita stagionale in cui l'ex San Antonio Spurs non scende sul parquet), vengono travolti 113-98 all'Air Canada Centre. In un primo quarto equilibrato sono le difese a prevalere sugli attacchi, con quello dei padroni di casa che fatica a mettersi in ritmo. Dall'altra parte, Orlando può contare sui chili e sui centimetri sotto alle plance di Nikola Vucevic (23 punti e 12 rimbalzi) e sui canestri di Terrence Ross, che crea scompiglio uscendo dalla panchina. Sono 28 i punti dell'ex Washington Huskies, che aggiunge anche 9 rimbalzi. Toronto, però, non si scompone e riesce a restare in partita con le accelerazioni di Kyle Lowry (19 punti e 10 rimbalzi) e la sostanza di Marc Gasol (16 punti, 5 rimbalzi e 5 assist), alla prima da titolare con la maglia dei Raptors. Il break decisivo arriva solo nell'ultimo quarto di gioco, con Orlando che crivella il canestro dei canadesi sotto una vera e propria pioggia di triple: prima quella di Ross, poi quelle di Vucevic e infine quella di Isaac scavano un solco profondissimo da cui i padroni di casa non riescono più a risalire. Per Orlando (28-33) si tratta di un successo fondamentale in chiave playoff, visto che l'ottavo posto, occupato attualmente dagli Charlotte Hornets, è lontano solo una partita. 17esima sconfitta stagionale, invece, per i Toronto Raptors (44-17), che perdono terreno dai Milwaukee Bucks, sempre più prima forza della Eastern Conference.

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