NBA

Nba: Denver sconfigge Doncic, LeBron torna e trascina i Lakers  

I 37 punti dello sloveno non bastano ai Mavericks, privi di Irving. Sorridono Boston e Los Angeles, vincente sui Pelicans. 7 punti per Fontecchio, ma Utah cade a Memphis

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Nba: Denver sconfigge Doncic, LeBron torna e trascina i Lakers<br />
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© Getty Images

Il big match della notte di Nba va ai Denver Nuggets che, nonostante uno Jokic "sottotono" (14 punti, 13 rimbalzi, 10 assist), sconfiggono Dallas col punteggio di 118-109: ai Mavs, privi di Irving, non bastano i 37 punti di Doncic. Sorride anche Boston contro i Pistons, mentre LeBron torna e trascina i Lakers alla vittoria. 45 punti per Mikal Bridges nel successo dei Nets, ne realizza 7 Simone Fontecchio nella sconfitta di Utah contro Memphis.

DENVER NUGGETS-DALLAS MAVERICKS 118-109
Prosegue la marcia inesorabile dei Denver Nuggets tra le mura di casa: Jokic e compagni sconfiggono 118-109 Dallas in quello che è il 27° successo in 31 gare tra le mura amiche. Dopo una partenza equilibrata, i Nuggets dilagano nel secondo quarto, andando a riposo sul +17 e mantenendo questo margine sino ad un ultimo periodo di pura amministrazione. Il serbo, nonostante una gara sottotono per i suoi standard realizzativi, mette a referto la 21a tripla doppia stagionale con 14 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Il miglior realizzatore, per Denver, sono però Jeff Green (24) e Michael Porter Jr. (22). I Nuggets arrivano così alla pausa dell'All-Star Game col primo posto per distacco a Ovest e uno score di 41 vittorie e 18 ko. I Mavericks, privi di Kyrie Irving, si aggrappano a Doncic, ma non riescono ad evitare la sconfitta: non bastano i 37 punti dello sloveno, alla 65a gara Nba sopra quota 35 punti. Dallas perde e scivola in settima posizione (31-29). 

BOSTON CELTICS-DETROIT PISTONS 127-109
Vittoria rassicurante e mai in discussione per i Boston Celtics, che sconfiggono la seconda peggior squadra Nba. I Pistons resistono solo nel primo quarto, salvo poi scivolare a -15 a metà partita e non riprendersi più. Manca ancora Jaylen Brown per la capolista dell'Eastern Conference, ma ne fa degnamente le veci un ottimo Malcolm Brogdon con 25 punti. Il miglior realizzatore e il trascinatore dei Celtics, però, è sempre Jayson Tatum con 38 punti, 9 rimbalzi e 7 assist. Di questi, 24 arrivano nel terzo quarto. Boston ritrova anche Marcus Smart dopo l'infortunio e mette a referto la 42a vittoria stagionale, a fronte di 17 ko, restano saldamente in testa a Est. Prosegue la marcia negativa dei Detroit Pistons, alla quinta sconfitta nelle ultime sei e ultimissimi con 15 vittorie e 44 ko. Al fanalino di coda dell'Eastern Conference non bastano i 28 punti di Bojan Bogdanovic. 

PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 118-112
Vittoria di prestigio per i Philadelphia 76ers, che dominano contro i Cleveland Cavaliers, raggiungendo anche 28 punti di vantaggio prima del tentativo d'aggancio rivale nella ripresa. Il trascinatore è Joel Embiid, che realizza 29 punti e supera i 10mila punti in carriera, mettendo a referto anche 14 rimbalzi. Lo assiste alla perfezione James Harden, con 19 punti e 12 assist in un quintetto che chiude interamente in doppia cifra. Philadelphia resta così terza a Est (38-19) e allontana proprio i Cavaliers, quarti con 38 vittorie e 23 ko. A Cleveland non bastano i 33 punti di Donovan Mitchell, il migliore dei suoi con 25 punti nell'assalto della ripresa, così come i 27 punti di Garland e i 23 di Mobley (con nove assist). La sfida, che era iniziata nel peggiore dei modi, si chiude con una sconfitta per i Cavs. 

MEMPHIS GRIZZLIES-UTAH JAZZ 117-111
Simone Fontecchio trova più spazio, ma Utah subisce un'altra sconfitta. A Memphis, i Grizzlies scattano e si portano addirittura sul +24 nel primo tempo, salvo poi rilassarsi e assistere al rientro prepotente dei Jazz: Utah arriva addirittura al -1 a un minuto e mezzo dalla fine del match, ma non riesce nel sorpasso e va ko. Il migliore, per i padroni di casa, è Jaren Jackson Jr. con 26 punti e nove rimbalzi, seguito da Bane (24) e da un Morant impreciso, con 8/26 al tiro e 20 punti. Memphis si conferma così la seconda forza a Ovest con 35 vittorie e 22 ko, ben staccata da Denver. Agli Utah Jazz, privi dell'acciaccato Markkanen, non bastano i 28 punti di Olynyk dalla panchina e i 20 di Clarkson. Anche Simone Fontecchio riesce a dare il suo contributo, con 7 punti in 24 minuti. Per lui sembra tornare il sereno, dopo tante settimane ai margini, mentre prosegue il mistero-Westbrook: non è ancora stato schierato e potrebbe essere tagliato, dopo la trade coi Lakers che l'ha portato a Salt Lake City. 

LOS ANGELES LAKERS-NEW ORLEANS PELICANS 120-102
LeBron James torna in campo dopo lo stop e, nella sua prima gara da miglior realizzatore nella storia dell'Nba, trascina i Lakers alla vittoria contro i Pelicans. Lo scatto decisivo, per Los Angeles, arriva nel terzo quarto: i lacustri si portano sul +14 (89-75) e ricacciano definitivamente indietro i Pelicans, ora ottavi a Ovest con un rendimento sempre più altalenante (30-29). Sono in tutto 21 i punti per LeBron, uno score che viene imitato da D'Angelo Russell, ma il miglior realizzatore per i Lakers è Anthony Davis con 28 punti e 10 rimbalzi. A New Orleans, nuovamente sconfitta, non bastano i 25 punti di Ingram e la buona prestazione di McCollum (22). Los Angeles vince e si mantiene a due vittorie dal 10° posto della Western Conference, limite dei play-in, con uno score di 27 successi e 32 ko. 

BROOKLYN NETS-MIAMI HEAT 116-105
I rinnovati Brooklyn Nets trovano una vittoria pesantissima contro i Miami Heat, che non mostrano la loro miglior versione, ma riescono a tenere a lungo sulla corda la squadra newyorkese. La sfida è infatti molto equilibrata e giocata sul filo del rasoio sino all'ultimo periodo, che vede lo scatto decisivo di Brooklyn con un parziale di 33-25. Per i Nets, che nonostante l'esodo invernale arrivano all'All-Star Game nel pieno della zona-playoff a Est col quinto posto (34-24), il miglior realizzatore è Mikal Bridges. Proprio lui, il giocatore arrivato dai Phoenix Suns nella trade per Kevin Durant, che realizza la bellezza di 45 punti nel suo career-high. Buone prestazioni anche per Cam Thomas (19) e Cameron Johnson (18), mentre a Miami non bastano i 24 punti di Adebayo e i 21 di Vincent. Gli Heat perdono una posizione ed ora sono settimi nell'Eastern Conference (32-27). 

ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 101-122
Approfittano del ko di Miami i New York Knicks, che dominano contro gli Atlanta Hawks e si portano in sesta posizione a Est (33-27). Gara senza storia ad Atlanta, col +22 della formazione newyorkese al termine del primo tempo e una reazione pressochè nulla dei padroni di casa. Il trascinatore, per i Knicks, è sempre Jalen Brunson con 28 punti e un ragguardevole 10/19 al tiro, mentre Julius Randle ne realizza 25. Prestazione da dimenticare per Atlanta, coi soli Hunter (20) e Young (19 punti, 11 assist) all'altezza delle attese. Gli Hawks sono ora ottavi nell'Eastern Conference con 29 vittorie e 30 ko. 

INDIANA PACERS-CHICAGO BULLS 117-113
Partita folle a Indiana, dove i Pacers rimontano dopo un primo quarto-horror (15-39) e sconfiggono gli incostanti Bulls. LaVine e compagni mettono a referto un altro inquietante passo falso, in una stagione costellata dalle grandi vittorie e dai fragorosi ko. La sfida dimostra tutta la discontinuità dei Bulls, che dopo il +24 del primo quarto si sciolgono come neve al sole: ne ha buon gioco Indiana, che accorcia costantemente fino al sorpasso a un minuto dalla sirena e all'allungo decisivo. Il miglior realizzatore per i Pacers è Buddy Hield, che farà parte della gara da tre punti nell'All-Star Game e ne mette a referto 27 nella notte, mentre Nesmith ne realizza 21 e Haliburton (16) è l'uomo del sorpasso. A Chicago non bastano i 35 punti di LaVine e i 25 di White. I Bulls vanno ko e scivolano in 11a posizione ad Est (26-32), appena davanti ai Pacers (26-34). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-HOUSTON ROCKETS 133-96
Vittoria mai in discussione per gli Oklahoma City Thunder, che travolgono la peggior squadra dell'Nba in una gara dominata dall'inizio dalla fine, concedendosi anche qualche rotazione nel finale contro i disastrosi Rockets. La sfida si mette subito bene per Okc, col +17 al termine del primo quarto, mentre nel terzo periodo il vantaggio sfiora addirittura i 40 punti (+37), per poi arrivare al 133-96 finale. Il trascinatore dei Thunder è sempre Shai Gilgeous-Alexander, con 29 punti che spiccano nell'ottima prestazione di squadra. I Rockets, ultimissimi a Ovest con 13 vittorie e 45 ko, non vedono nessun giocatore fornire prestazioni di livello e subiscono la settima sconfitta di fila: il miglior realizzatore è Jabari Smith con 15 punti. Oklahoma sale così al 10° posto a Ovest con 28 vittorie e 29 ko. 

CHARLOTTE HORNETS-SAN ANTONIO SPURS 120-110
Continua il tracollo dei San Antonio Spurs, che subiscono la 14a sconfitta di fila e stabiliscono il nuovo record negativo della franchigia alla vigilia dell'All-Star Game. Anche gli Hornets, la penultima formazione dell'Eastern Conference, travolgono San Antonio con una ripresa ardimentosa e la grande prestazione di LaMelo Ball. Tripla doppia stagionale per la stella di Charlotte, che diventa il secondo giocatore più rapido nella storia Nba a superare 1000 punti, 1000 rimbalzi e 1000 assist: per lui 28 punti, 12 rimbalzi e 10 assist nella vittoria notturna. Buona anche la prestazione di P. J. Washington (22), mentre agli Spurs non bastano le prove di Branham (23 punti) e Keldon Johnson (21). Continua a mancare, dallo scorso 19 dicembre, la vittoria in trasferta e San Antonio resta penultima a Ovest con 14 vittorie e 45 ko. Sempre penultimi a Est gli Hornets (17-43). 

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