Nba, Clippers ok con Gallinari

Secondo successo consecutivo per Los Angeles, che supera 128-109 Charlotte, vittorie sudate per Denver e Toronto

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Seconda vittoria consecutiva per i Los Angeles Clippers, che superano Charlotte grazie ai 20 punti di un ispirato Danilo Gallinari. Successi tirati per Toronto e Denver: i canadesi tornano primi a Est grazie al 104-101 su Atlanta, i Nuggets piegano Miami 103-99. I 43 punti di Klay Thompson regalano la vittoria a Golden State contro i New York Knikcs (122-95), Wiggins e Towns ne fanno 60 e costringono OKC alla seconda sconfitta consecutiva.

LOS ANGELES CLIPPERS-CHARLOTTE HORNETS 128-109
Seconda vittoria consecutiva per i Los Angeles Clippers, che superano Charlotte 128-109 e si assestano al quarto posto solitario nella Western Conference. Grande protagonista, soprattutto in avvio, con 12 punti nei primi 9 minuti di gioco, un ispirato Danilo Gallinari, autore di una prova da 20 punti. L'azzurro non è però l'unico Clips a piazzare un ‘ventello', visto che sono ben quattro i giocatori di LA a chiudere con più di 20 punti all'attivo. Proprio la super partenza del 'Gallo' permette alla squadra di Doc Rivers di sbrigare la pratica già nei primi 10 minuti di gioco, chiudendo il quarto sul 33-24. Charlotte cerca di ricucire il gap, portandosi anche sul -2, ma cede di schianto nella terza frazione, con la tripla di Gallinari che firma il +18. Il top scorer per i Clippers è il solito Lou Williams, che ne mette 27 uscendo dalla panchina, ai quali si aggiungono i 23 di Montrezl Harrell (anche lui sostituto di primissimo livello) e quelli di Tobias Harris (15 dei quali nel secondo quarto). Per Charlotte, invece, il migliore è Malik Monk, che si ferma a quota 24, ai quali si aggiungono i 16 di Lamb e i 13 di Walker.

TORONTO RAPTORS-ATLANTA HAWKS 104-101
In quella che potrebbe essere stata l'ultima partita in carriera da avversario di Vince Carter a Toronto, i Raptors si sbarazzano, non senza soffrire, dei coriacei Atlanta Hawks 104-101 e piazzano un nuovo contro-sorpasso ai danni dei Milwaukee Bucks al primo posto della Eastern Conference. Partita tiratissima, che corre lungo i binari dell'equilibrio fino allo scadere e che vive di due momenti chiave. Il primo a metà del primo quarto, quando Carter, accolto dall'ovazione del pubblico di Toronto, piazza la bomba che punisce la distratta difesa dei Raptors e fa esplodere la Scotiabank Arena, il secondo nel finale con Kahwi Leonard che realizza due giocate difensive, che spengono i sogni di Atlanta. Il numero 2 prima strappa la palla dalle mani di DeAndrè Bremby, dando il via al contropiede e poi stoppa l'ultimo disperato tentativo di andare a bersaglio di Trae Young. Il tutto condito da 31 punti, ai quali si aggiungono anche 6 assist e 6 palle rubate. Grazie alla terza vittoria consecutiva, Toronto si porta così sul record di 31-12, che vale la prima piazza a Est. Ad Atlanta non bastano i 21 con 14 rimbalzi di John Collins e i 20 di Jeremy Lin.

DENVER NUGGETS-MIAMI HEAT 103-99
Vittoria sofferta anche per i primi della classe a Ovest, i Denver Nuggets, che superano Miami 103-99 al termine di una gara punto a punto, in cui gli Heat si portano avanti anche di 4 punti nel quarto periodo, spaventando Devner. Nel momento decisivo, però, i Nuggets si affidano al talento sopraffino di Nikola Jokic che, sul punteggio di 99 pari, si inventa letteralmente il canestro che scrive la parola fine sulla partita. Inutile, sul ribaltamento di fronte, il disperato tentativo di alley-oop sull'asse Olnik-Richardson, con la palla che finisce addirittura fuori dal campo. Per il centro serbo arriva la quarta tripla doppia della sua strepitosa stagione: 29 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. A questa si aggiungono i 18 punti di Jamal Murray e la doppia doppia di Torrey Craig, che chiude con 11 punti e ben 16 rimbalzi. Tra le fila di Miami, l'ultimo a smettere di crederci è Dion Waiters, che realizza tutti i canestri che tengono vivi gli Heat nell'ultima frazione. Sono 15 per lui i punti alla sirena finale, ai quali se ne aggiungono 13 da parte di Olinik e Adebayo. Dopo l'ultima battuta d'arresto, riprende quindi il cammino di Denver, che resta prima a Ovest con un record di 27 vinte e 12 perse.

GOLDEN STATE WARRIORS-NEW YORK KNICKS 122-95
Secondo successo consecutivo per Golden State, che schianta i New York Knicks 122-95 grazie alla prova da incorniciare di Klay Thompson. Il cecchino degli Warriors chiude con 43 punti in 34 minuti di gioco, tirando 18/29 dal campo e 7/16 dall'arco dei 3 punti. A questi si aggiungono i 24 di Kevin Durant e i 14 di un silente Steph Curry che, per una notte, preferisce mettere in ritmo i compagni piuttosto che rubare loro la scena, servendo ben 14 assist. Partita che i campioni in carica controllano dall'inizio alla fine, chiudendo il primo tempo in doppia cifra di vantaggio e poi scavando il solco definitivo nel terzo periodo, archiviato sul punteggio di 33-19. New York, che un paio di partite fa era riuscita ad approfittare dell'assenza di LeBron James per superare i Lakers, e che ora torna a sprofondare in una crisi senza fine, al penultimo posto nella Eastern Conference con appena 10 vittorie a fronte di ben 31 sconfitte. Tra le fila dei Knicks, si salvano solo Mario Hezonja (19 punti per il croato) e il turco Enes Kanter, che chiude con una doppia doppia da 12 punti e 16 rimbalzi.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 119-117

Dopo l'esonero di coach Thibodeau, tocca a Ryan Saunders, allenatore ad interim di Minnesota, dirigere i T-Wolves nella sfida contro Oklahoma. Un esordio fortunato per il giovane allenatore, visto che arriva un importante successo per 119-117 alla Chesapeake Arena di Oklahoma City. Una partita non semplice e caratterizzata da diversi episodi. Il primo sul 70 pari quando coach Saunders, dopo il quarto fallo di Towns, decide di levarlo dal campo, beccandosi gli insulti (nemmeno tropo celati) della sua stella. Il secondo, ben più grave, poco dopo, quando Nerlens Noel è costretto a lasciare il parquet in barella per un brutto colpo alla testa dopo un tentativo di stoppata ai danni di Wiggins. Il terzo con l'espulsione di Jeff Teague che spintona Schroeder e che deve fare rientro anticipato negli spogliatoi. Nonostante l'enorme nervosismo sul parquet, sono i T-Wolves ad avere la meglio, trascinati dai 40 punti di Andrew Wiggins e dai 20 (con 9 rimbalzi) di Anthony Towns. Dall'altra parte, sono 25 i punti di Russell Westbrook (con 16 assist), anche se il numero 0 sbaglia le due conclusioni allo scadere che avrebbero potuto regalare la vittoria ai Thunder.

INDIANA PACERS-CLEVELAND CAVALIERS 123-115

I Cleveland Cavaliers restano la peggior squadra della Nba dopo la sconfitta per 123-115 contro gli Indiana Pacers. E non è difficile intuirne il motivo, visto che dopo i primi 10 minuti di gioco la sfida è già in ghiaccio: 38-16 di parziale e dominio assoluto per Indiana. Al rientro dagli spogliatoi, un piccolo moto di orgoglio consente ai Cavs di riprovare a riportarsi a contatto con il canestro del -5 ma a mettere la pietra tombale sulla partita ci pensa Victor Oladipo, la cui bomba spegne sul nascere ogni velleità di rimonta per Cleveland. Il miglior marcatore tra le fila di Indiana è Young, che chiude con una prova da 26 punti, ai quali si aggiungono i 23 di Bojan Bogdanovic e i 17 di Oladipo. Doppia doppia da 15 punti e 13 rimbalzi per Tristan Thompson tra le fila dei Cavs. Decima sconfitta in fila per Cleveland, che resta sul fondo della Eastern Conference, mentre Indiana si conferma terza forza con un record di 27-13.

WASHINGTON WIZARDS-PHILADELPHIA 76ERS 115-132
A inseguire Indiana a una sola sconfitta di ritardo ci sono i Philadelphia 76ers, che demoliscono Washington 132-115. Una prova offensiva strepitosa da parte dei ragazzi di coach Collins, guidati dai 29 di un sorprendente Landry Shamet in uscita dalla panchina. Sono 20 (con 10 rimbalzi) i punti messi a referto di Joel Embiid che, senza nemmeno dover spingere troppo il piede sull'acceleratore, conferma il proprio dominio assoluto nei pitturati di tutta la Nba. 20 anche i punti a referto per Jimmy Butler, perdonato dal coach dei Sixers dopo il pesante attacco degli scorsi giorni. Washington, che deve fare a meno di John Wall per il resto della stagione, resiste fino a che può e ha il merito di provare a tenere viva la sfida nell'ultimo quarto, quando, però, è troppo tardi. Il miglior marcatore dei capitolini è Bradley Beal, che chiude con 28 punti, ai quali si aggiungono i 15 del veterano Jeff Green. Con 16 vittorie a fronte di 25 sconfitte, l'obiettivo di raggiungere i playoff resta una chimera per Washington.

SACRAMENTO KINGS-PHOENIX SUNS 111-115
Colpo a sorpresa dei Phoenix Suns che, reduci da 8 sconfitte nelle ultime 9 partite, superano Sacramento 115-111, centrando la decima vittoria stagionale. Uno ko inatteso e pesantissimo per i Kings, che tornano sotto la soglia del 50% di vittorie in stagione. Partita dall'andamento curioso: primo quarto equilibrato, poi il break di 40-18 in favore di Sacramento, che sembra poter scrivere la parola fine sul match. In uscita dagli spogliatoi, però, i giovani Suns non si scompongono e a loro volta rispondono con un parziale di 33-14, che riapre i giochi. Nel finale, Kelly Oubre Jr. (26 punti) e T.J. Warren (21 punti) piazzano la zampata decisiva. Tra le fila di Sacramento non bastano i 24 punti di uno scatenato De'Aaron Fox, ai quali si aggiungono i 16 di Buddy Hield.

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