I Magic perdono anche a Detroit, i campioni in carica superano i Jazz: niente minutaggio per Fontecchio. Brooklyn inarrestabile
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Nella notte Nba, arrivano solo delusioni per i due italiani: Paolo Banchero realizza 15 punti ma Orlando perde 121-101 a Detroit, Golden State supera 112-107 Utah che non regala minuti a Simone Fontecchio. Brooklyn inarrestabile: ad Atlanta (108-107) arriva la decima vittoria di fila. Phoenix, Milwaukee e i Lakers cadono contro Washington (127-102), Chicago (119-113 all'overtime) e Miami (112-98), sorridono Sacramento e New Orleans.
DETROIT PISTONS-ORLANDO MAGIC 121-101
Seconda sconfitta consecutiva per Orlando, che perde 121-101 contro la franchigia con il peggior record di tutta l'Nba: Detroit. Paolo Banchero realizza 15 punti con un non esaltante 4/12 dal campo, non bastano neanche i 19 di Wagner e i 16 di Carter visto che Burks (32) e Bey (28) trascinano i Pistons capaci di chiudere il primo tempo sul +19 (66-47). Nella ripresa, i Magic non riescono nemmeno a riavvicinarsi: si allontana la zona play-in, mentre Detroit interrompe una striscia di sei sconfitte consecutive.
GOLDEN STATE WARRIORS-UTAH JAZZ 112-107
Terza vittoria di fila per Golden State, che batte 112-107 i Jazz vendicandosi del ko in Utah maturato negli ultimi secondi grazie al canestro di Simone Fontecchio. L'azzurro, decisivo in quel match dell'8 dicembre, assiste dalla panchina alla sconfitta in casa dei campioni in carica, che hanno il merito di imporsi in rimonta grazie soprattutto al 24-13 dell'ultimo periodo. Non bastano i 29 punti con 16 rimbalzi di Markkanen e i 22 di Clarkson: a trascinare gli Warriors, che lasciano riposare anche Klay Thompson, è Jordan Poole autore di 26 punti, aiutato da DiVincenzo (19 con 5 triple) e Jerome (17). Golden State si conferma in zona play-in, sale a 18-18 di record e si avvicina a Utah, ora a 19-18.
ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 107-108
Brooklyn si conferma la squadra più in forma di tutta l'Nba: ad Atlanta arriva il decimo successo di fila, un 108-107 che porta, tanto per cambiare, le firme di Kyrie Irving e Kevin Durant che, insieme, totalizzano la metà dei punti dei Nets. Sono 28 per l'ex Cleveland e Boston, mentre l'ex Golden State ne mette a referto 26 ma aggiungendo 16 rimbalzi. Numeri decisivi, soprattutto per ribaltare il 63-56 dell'intervallo lungo in favore degli Hawks, che crollano nonostante i 24 punti di Murray: troppo pesante l'assenza di Trae Young, non bastano i 21 di Collins e la doppia doppia da 18 punti e 13 rimbalzi di Okongwu. Nella Eastern Conference, Brooklyn è ora seconda con 23-12: è sorpasso su Milwaukee, ko a Chicago. Atlanta, invece, resta in zona play-in con 17-18.
CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 119-113
Proprio il ko all'overtime a Chicago costa il secondo posto a Milwaukee: il 119-113 in casa dei Bulls è la quarta sconfitta di fila per i Bucks. Giannis Antetokounmpo mette a referto 45 punti con 22 rimbalzi facendo il possibile per evitare un altro tonfo, ma i padroni di casa si fanno trascinare da un super DeMar DeRozan (42 con 10 rimbalzi) e da LaVine (24) per rimontare il -3 di fine terzo quarto (79-82) e impattare sul 106-106 grazie a Dosunmu. Decisivo il 13-7 del supplementare. Milwaukee scivola al terzo posto con 22-12 di record: ora anche Cleveland può puntare al sorpasso. Per Chicago è la quarta vittoria nelle ultime cinque partite: agganciata Toronto in zona play-in con 15-19 di record.
WASHINGTON WIZARDS-PHOENIX SUNS 127-102
Phoenix perde ancora: il quarto ko nelle ultime cinque partite costa il quarto posto della Western Conference ai Suns, che cadono 127-102 a Washington. Non bastano i 31 punti di Ayton, perché gli Wizards mettono subito le cose in chiaro in avvio (36-21 dopo il primo quarto) e chiudono i giochi con il 34-18 dell'ultimo periodo. Decisivi i 28 punti di Hachimura e i 24 di Porzingis, con il giapponese che sbaglia solo due tiri (11/13) e il lettone che chiude con 23 di plus/minus. Non bastano neanche i 20 punti di Chris Paul alla formazione di Williams: ora, davanti a Phoenix, ci sono anche i Clippers.
MIAMI HEAT-LOS ANGELES LAKERS 112-98
Quinta sconfitta nelle ultime sei partite per i Lakers, che perdono 112-98 a Miami, ora in zona playoff ad Est. Sono 27 punti sia per LeBron James che per Jimmy Butler, ma gli Heat hanno il merito di presentarsi all'ultimo quarto con 17 punti di vantaggio (95-78), aiutati anche dalla doppia doppia di Adebayo che mette a referto 23 punti con 14 rimbalzi. I gialloviola chiudono con sei giocatori in doppia cifra tra cui anche Schroeder e Westbrook a quota 15, ma la sconfitta è inevitabile. Ad Ovest, ora i Lakers sono a 14-21, ben lontani dal play-in e da Golden State. Nella Eastern Conference, invece, gli Heat sono a 18-17: stesso record dei Knicks e di Indiana.
NEW ORLEANS PELICANS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 119-118
Quarta vittoria di fila per New Orleans, che si impone di misura contro Minnesota (119-118) e torna al primo posto, approfittando del ko di Denver a Sacramento. Decisivo un super Zion Williamson autore di 43 punti con 14/21 dal campo: 14 di questi coincidono con gli ultimi 14 realizzati dai Pelicans. Bene anche Murphy (21) e McCollum (20), mentre i Timberwolves, a lungo in vantaggio, cadono nonostante i 27 punti di Russell e Edwards, che sbaglia il canestro della possibile vittoria. Arriva invece il quarto ko di fila per Minnesota, superata in Western Conference da Golden State: ad oggi, i Timberwolves non andrebbero oltre la post Season. New Orleans è invece a quota 22-12 insieme ai Nuggets.
SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 127-126
Proprio Denver perde 127-126 a Sacramento ed è costretta a condividere il primo posto ad Ovest con i Pelicans. In casa dei Kings non bastano i 40 punti con 7 rimbalzi e 6 assist di Nikola Jokic, perfetto ai liberi (10/10) e preciso al tiro (15/24). Sacramento trova la rimonta da -11 (94-105 a fine terzo periodo) grazie ai 33 punti di Monk e alle doppia doppia da 31 punti e 10 rimbalzi di Sabonis e 31 con 13 assist di Fox. Tre giocatori con almeno 31 punti che trascinano i Kings, ora a 18-15 di record e in piena zona playoff nella Western Conference. Perde dopo cinque successi consecutivi, invece, Denver, sempre in vetta ma non più in solitaria.