INTERVISTA ESCLUSIVA

Messina: "Che fortuna aver trovato Armani. Valencia decisiva? Probabile"

L'importanza della fiducia del club nei momenti delicati, la risalita con la spinta del nucleo italiano, i consigli alla stellina Bortolani, il crocevia della stagione europea: il coach dell'EA7 svela tutto a Sportmediaset

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Messina: "Che fortuna aver trovato Armani. Valencia decisiva? Probabile" - foto 1
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Una prima parte di stagione più complicata del previsto. Tra una Supercoppa persa, un girone di andata di Eurolega molto deludente e pure qualche inciampo di troppo in campionato, il barometro in casa Olimpia Milano, almeno fino a un mesetto fa, segnava burrasca. Con Ettore Messina finito nel mirino di critica e tifosi, ma mai abbandonato dal suo club, dal patron Giorgio Armani e dal presidente Pantaleo Dell'Orco.

Messina: "Che fortuna aver trovato Armani. Valencia decisiva? Probabile" - foto 2
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Per un professionista con il suo vissuto, quanto conta lavorare per un club che ha i valori dell'Olimpia Milano? Prendiamo come esempio due momenti: la famosa carezza ricevuta da Giorgio Armani dopo la vittoria sull'Efes a metà novembre e il comunicato di fiducia rinnovata per due anni dopo una brutta serie di sconfitte a inizio dicembre. Due momenti in cui il club le ha dimostrato fiducia, anche con gesti di grande umanità.

"È fondamentale. Ho avuto spesso la fortuna di trovarmi in situazioni del genere, a maggior ragione ora col signor Armani e il signor Dell'Orco. Persone che guardano il complesso, non solo il risultato. Ho avuto la fortuna di incontrarli, tanti colleghi non ce l'hanno e vengono giudicati solo in base ai risultati. Che ovviamente sono una parte fondamentale della nostra professione, ma ci sono anche altre cose. È difficile per chi guida un club importante riuscire a mantenere una visione complessiva, io sono stato fortunato ad aver trovato il signor Armani che oltretutto ha avuto nei miei confronti anche gesti di affetto che mi hanno fatto stare bene, dandomi forza per provare a fare meglio il mio lavoro".

In una prima parte di stagione complicata per tanti motivi, possiamo dire che la nota più positiva arrivi dall'apporto e dalla crescita degli italiani nel suo roster?

"Sì, sono d'accordo. Flaccadori sta giocando una stagione molto importante e con numeri eccellenti, specie in Eurolega che aveva assaggiato con minutaggio non elevato con il Bayern Monaco. Bortolani si è ormai ritagliato il suo spazio, Tonut ha un rendimento costante e ci dà sempre una mano. Nell'ultima partita contro Tortona abbiamo avuto minuti importanti anche da Caruso che troverà più spazio dopo la decisione che abbiamo preso di mandare Kamagate in prestito. Scelta che abbiamo fatto per permettere a Ismael di giocare di più, ma anche perché Willy col suo lavoro in allenamento ha dimostrato di meritare più minuti".

Si sta parlando molto in queste settimane della crescita esponenziale di Giordano Bortolani. Su quale aspetto sta lavorando per farlo diventare un giocatore top?

"Stanno facendo un gran lavoro i suoi compagni di squadra. Gente come Melli, Hines, Shields ti parla tutti i giorni, ti dà consigli molto importanti per la crescita. Io gli rompo le scatole perché deve fare meglio in difesa. So che è circondato dall'entusiasmo dei nostri tifosi che lo vorrebbero spesso in campo, io però devo fare bene i conti. Se lui segna 10 punti e il suo diretto avversario 14, siamo a meno 4 (ride, ndr). A volte ha difeso molto bene. Le sue non sono certo carenze di volontà, nè tanto meno di atletismo. Deve imparare a capire un attimo prima cosa sta per accadere in campo, in modo da prendere la posizione migliore. È una questione di esperienza. Quando avrà fatto questo step, la sua difesa sarà al livello del suo potenziale offensivo. È un attaccante completo: ha tiro da 3, penetrazione, vede anche buone linee di passaggio. Deve lavorare sulla velocità di esecuzione perché troverà difese sempre più aggressive".

Nel match di domani a Valencia, considerando la posizione di classifica di entrambe le squadre, si giocherà gran parte del destino europeo dell'Olimpia?

"Probabilmente sì. Purtroppo siamo in questa situazione già da un pezzo, per via del brutto girone di andata che abbiamo giocato. Speriamo di avere più energie e di giocare con maggiore calma nei momenti importanti perché non è mai semplice vincere in trasferta. Anche nell'anno in cui arrivammo alle Final Four giocammo un girone di ritorno con molte vittorie in trasferta che ci permisero di ottenere il fattore campo a nostro favore nei playoff. E pure l'anno dopo, quando arrivammo terzi in regular season, centrammo molti successi esterni. È quello di cui abbiamo bisogno ora, sperando di iniziare da Valencia".

Dopo Valencia sarete in campo a Pesaro in campionato. Incrocerà un collega, Meo Sacchetti, col quale c'è grande stima reciproca.

"Sono molto affezionato a Meo. Sin da quando ero allenatore esordiente e lui un grande giocatore a Varese, l'ho sempre seguito con grande ammirazione. Ha rilevato una situazione non semplice, ma è una persona che ha la calma e la lungimiranza che sicuramente aiuteranno Pesaro".

 

 

 

 

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