La NBA sempre meno a stelle e strisce

I premi più ambiti della stagione 2019 parlano greco, sloveno, francese. C'è il solo brodino Lou Williams

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Nella stagione del primo successo di una squadra canadese, la NBA cambia colori anche a livello individuale. La notte che assegna i riconoscimenti della stagione regolare parla molte lingue, ma poco inglese. Il miglior giocatore è il greco Giannis Antetokounmpo. Una scelta prevedibile e giustificata dall'eccezionale stagione dei suoi Milwaukee Bucks. La dimostrazione di una crescita che non conosce limiti per questo ragazzo cresciuto nella povertà, ma nato per giocare a pallacanestro con un fisico definito per arrivare al ferro ad ogni singola azione. 

Nel futuro però dovrà fare i conti con lo sloveno Luka Doncic, altro predestinato. Rispetto al greco, la stella dei Dallas Mavericks è già avanti dal punto di vista tecnico e può alzare il trofeo di matricola dell'anno. È solo l'inizio e in compagnia del lettone Kristaps Porzingis può puntare al titolo nel giro di cinque anni.

Francese è il difensore dell'anno Rudy Gobert. È sempre tra i papabili del premio per la capacità di proteggere il ferro, di intimidire gli avversari. Se solo diventasse più temibile in attacco… Non solo Europa.

Il giocatore più migliorato invece arriva dall'Africa. È il camerunese Pascal Siakam. In solo anno si è intascato un titolo NBA da protagonista e un riconoscimento individuale. È un progetto in divenire, può migliorare ancora tanto e non c'è da sorprendersi se, nel giro di un paio d'anni, potrà ambire a premi decisamente più importanti. A proposito, gli States si possono consolare con il terzo premio di miglior sesto uomo per Lou Williams. Un brodino…

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