Il presidente dell'Umana Reyer, intervistato da La Nuova di Venezia e Mestre in occasione del 10° anniversario della sua guida della società orogranata, ha tratto questo bilancio dell'esperienza reyerina: "Quando sei il presidente di un club come la Reyer avverti una grande responsabilità, ma anche un grande onore e io sono orgoglioso di essere presidente della Reyer. Sono stati 10 anni di grandi soddisfazioni e anche di periodi complicati, ma, al di là delle vittorie o dei risultati, la società ha continuato quel processo di crescita avviato nel 2006. Stiamo per iniziare la ventesima stagione, posso solo essere grato prima al dottor Brugnaro per aver creduto in me nel 2006 e poi alla proprietà dal giorno in cui mi è stata affidata la presidenza. I segreti? Ripartire sempre con grande entusiasmo e con il desiderio di migliorarci e di crescere, al di là dei risultati sul campo. In questi 10 anni la Reyer è entrata sempre più in profondità nel tessuto sociale aumentando il numero di iniziative, basti vedere i numeri esponenziali raggiunti dalla Reyer School Cup che nel 2015 aveva solo due anni di vita. Orgoglio? Aver aggiunto lo scorso anno una terza squadra, quella del Basket Unificato: le sensazioni e l'entusiasmo che trasmettono questi ragazzi è indescrivibile. Lo si è visto a fine anno quando la squadra maschile non stava attraversando un periodo propizio, sono stati proprio i ragazzi del Basket Unificato a farci coraggio”.