Nba: Lakers di LeBron umiliati dai Pacers, tutto facile per Raptors e Thunder

Contro Indiana arriva il peggior ko di sempre in carriera per James: 94-136. Vincono i Clippers che, senza Gallinari, superano Charlotte 117-115

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Nemmeno il ritorno di LeBron James scuote i Lakers. Contro Indiana arriva una sconfitta umiliante per i gialloviola, travolti 136-94 dai Pacers. Tutto facile, invece, per Toronto, che supera Philadelphia 119-107, e per OKC, vittoriosa contro Orlando (132-122). Vince, non senza soffrire, Boston, che piega Cleveland 103-96, mentre i Clippers, ancora senza Danilo Gallinari, passano a Charlotte 117-115 grazie al canestro sulla sirena di Tobias Harris.

INDIANA PACERS-LOS ANGELES LAKERS 136-94 
La carriera di LeBron James è costellata da grandi successi e qualche sconfitta. Alcune di queste anche piuttosto difficili da digerire, soprattutto con la maglia di Cleveland, ma mai, nel corso delle propria carriera in Nba, il ‘Prescelto' era stato umiliato con 42 lunghezze di scarto. Nella notte in cui taglia il traguardo dei 32 mila punti in carriera, i suoi Los Angeles Lakers capitombolano a Indianapolis 136-94: una vera e propria debacle. Il punteggio è lì a testimoniarlo: la partita non è mai in discussione. Indiana tira con il 56% di squadra, il 55% dall'arco, trova 33 punti in contropiede, sfruttando le 19 palle perse dei Lakers, e segna almeno 32 punti in ciascun quarto, andando a riposo all'intervallo lungo sul comodo +26. Tra le fila dei Pacers sono sette i giocatori in doppia cifra, guidati dai 24 di Bojan Bogdanovic, che non fa rimpiangere l'assenza dell'infortunato Victor Oladipo. A questi si aggiungono i 22 punti di Myles Turner e i 34 della coppia Holiday-Sabonis (17 punti a testa). Nello show messo in piedi dai Pacers non mancano i record: sono 19 i canestri da 3 punti a bersaglio, che valgono il nuovo massimo nella storia della franchigia. Serata da dimenticare, invece, per i Lakers e per il 'Re'. James chiude con 18 punti, 9 assist e 7 rimbalzi, diventando il più giovane giocatore di sempre a tagliare quota 32 mila punti, a 34 anni e 37 giorni, ma non basta. L'unico a salvarsi nella disfatta gialloviola è JaVale MaGee, che mette a referto 16 punti uscendo dalla panchina. Per i Lakers ora si complica dannatamente la corsa verso l'ottavo posto a Ovest, occupato dai cugini dei Clippers.

PHILADELPHIA 76ERS-TORONTO RAPTORS 107-119
I Toronto Raptors rispondono ai Milwaukee Bucks e pareggiano il numero di vittorie stagionali dei leader della Eastern Conference. Contro Philadelphia, non certo un avversario facile da affrontare, arriva la W numero 39 in stagione regolare: al Wells Fargo Center finisce 107-119. A trascinare i canadesi al successo sono il solito Kawhi Leonard, che chiude con 24 punti, nonostante le pessime percentuali al tiro (3/11 dal campo ma un eccellente 16/17 in lunetta), e Kyle Lowry, che mette a segno 20 punti e sei assist, mettendo a tacere, almeno per il momento, le voci di mercato che lo vorrebbero con le valigie in mano. Sembra difficile, in realtà, che coach Nurse possa privarsi del suo playmaker e andare a rischiare di rompere un giocattolo che sta funzionando alla grande. Dall'altra parte, invece, a Philadelphia non basta la prestazione monumentale del solito, immarcescibile Joel Embiid, che chiude con 37 punti e 13 rimbalzi. Il centro camerunense è l'anima della rimonta dei Sixers, con 12 punti consecutivi nel quarto periodo, ma non basta per riacciuffare i canadesi. A questi, si aggiungono i 20 (con 7 rimbalzi e 6 assist) del solito Ben Simmons. Una sconfitta che fa scivolare Philadelphia al quinto posto nella Eastern Conference alle spalle di Celtics e Pacers, entrambe vittoriose nella notte.

OKLAHOMA CITY THUNDER-ORLANDO MAGIC 132-122
Quando si può contare su giocatori del calibro di Russell Westbrook e Paul George diventa tutto più facile. Oklahoma City rialza la testa contro Orlando (132-122) dopo il ko con i Celtics, trova l'ottava vittoria nelle ultime 10 partite e consolida il proprio terzo posto nella Western Conference alle spalle di Warriors e Nuggets. Il mattatore, ancora una volta, è il playmaker con il numero 0, che mette a referto la sua settima tripla doppia consecutiva, eguagliando il suo stesso record. Per Westbrook ci sono 16 punti, 15 rimbalzi e ben 16 assist, molti dei quali finiscono nelle sapienti mani di Paul George, autore di un'altra prova da incorniciare: 39 punti, sei triple a referto e un eccellente 15/16 dalla lunetta del tiro libero. Per l'ex Indiana Pacers si tratta della quinta gara consecutiva sopra 35 punti segnati: un record (sono 13 quelle in stagione regolare). Decisamente troppo per i Magic che, pure, hanno il merito di averci provato fino alla fine, subendo il break decisivo solo nel terzo periodo. Tra le fila di Orlando, il miglior realizzatore è Terrence Ross, che continua nel proprio eccellente momento di forma, fermando il tassametro a quota 26 punti uscendo dalla panchina. Sono 25, invece, quelli di Evan Fournier, a cui si aggiungono i 17, con 9 rimbalzi, del centro montenegrino Nikola Vucevic.

CLEVELAND CAVALIERS-BOSTON CELTICS 96-103
Continua la striscia positiva dei Boston Celtics, alla quinta vittoria consecutiva. Contro i Cavs, però, i biancoverdi rischiano davvero di incappare in una clamorosa sconfitta contro una delle peggiori squadre della lega. A spiegare le difficoltà dei Celtics c'è, senza dubbio, l'assenza di Kyrie Irving, tenuto a riposo da coach Brad Stevens. Un successo costruito nel corso del primo tempo e difeso fino alla sirena finale, nonostante il tentativo di rimonta dei padroni di casa. Non certo una partita come le altre per Gordon Hayward che, nella passata stagione, proprio su questo parquet si infortunò in maniera terribile, saltando il resto della stagione. Per l'ex Utah Jazz arrivano 18 punti, con un dignitosissimo 9/14 dal campo. Il miglior realizzatore in casa Celtics, però, è Jayson Tatum, che si carica sulle spalle il peso dell'attacco di Boston, mettendo a referto 25 punti (12/12 dalla lunetta del tiro libero). A Cleveland va riconosciuto il merito di averci creduto fino alla fine e di essere stata brava riportarsi a un solo possesso di distanza negli ultimi 3 minuti di gioco, prima di cedere di schianto. Il top scorer per i Cavs è Collin Sexton, autore di 27 punti. Grazie a questo successo, Boston si porta al terzo posto nella Eastern Conference, alle spalle di Bucks e Rapotrs. Resta penultima, invece, Cleveland, che, fino a questo momento, ha saputo fare meglio solo dei disastrati New York Knicks.

CHARLOTTE HORNETS-LOS ANGELES CLIPPERS 115-117
Tobias Harris non fa rimpiangere l'assenza di Danilo Gallinari, ancora out per i problemi alla schiena che non smettono di tormentarlo. E' l'ex Detroit Pistons a regalare il successo per 117-115 ai suoi Los Angeles Clippers contro Charlotte grazie a un canestro a 4 secondi dalla sirena finale, che manda i titoli di coda sul match. Sono 34 i punti di Harris, come il suo numero di maglia. A questi, aggiunge anche 7 rimbalzi e 5 assist, oltre che, ovviamente, il colpo del ko. Sono 31, invece, i punti in uscita dalla panchina del miglior sesto uomo della lega, Lou Williams, che aggiunge anche 6 assist al proprio bottino, e 16 (con 10 rimbalzi) per Montrezl Harrell. Dall'altra parte, invece, non bastano i 32 del solito Kemba Walker, che sfiora la doppia doppia fermandosi a quota 9 assist. Sono solo quattro i giocatori in doppia cifra per gli Hornets, con Jeremy Lamb che ne aggiunge 22. Una vittoria fondamentale in ottica playoff per i Clippers, che confermano l'ottavo posto nella Western Conference e allungano in classifica sui cugini del Lakers. Charlotte, invece, resta al settimo posto a Est, davanti a Miami e Detroit, lontana solo 2 partite.

MEMPHIS GRIZZLIES-MINNESOTA TIMBERWOLVES 108-106
Quella tra Grizzlies e T'Wolves è sembrata una partita tra due squadre con ben poca voglia di vincere. Per entrambe, ormai, la stagione è ampiamente compromessa e accumulare sconfitte nelle speranza di una scelta migliore al prossimo draft è una delle poche piste percorribili. Alla fine, a imporsi sono i Grizzlies, che passano 108-106. Il primo quarto è dominato dagli ospiti, che lasciano l'attacco di Memphis a 19 punti segnati. Al rientro dagli spogliatoi, però, è la volta di Minnesota ad incepparsi: tocca ai T'Wolves realizzare 19 punti, consentendo così ai Grizzlies di riportarsi in vantaggio e di chiudere i conti nel finale. Il miglior marcatore per Memphis è Mike Conley, che ne mette 25 punti in quella che potrebbe essere stata la sua ultima partita con la maglia dei Grizzlies sulla pelle. Senza Marc Gasol, tenuto a riposo (e anche lui con le valigie in mano), tocca a Jarren Jackson Jr e a Ivan Rabb provare a non far rimpiangere il catalano. Alla fine, sono 23 i punti del rookie, a cui si aggiunge la doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi dell'ex. A Minnesota, invece, non basta la doppia doppia da 26 punti e 18 rimbalzi del solito Karl-Anthony Tows. A questa si aggiunge il miglior Saric da quando ha lasciato Philadelphia: 22 punti, con 7/11 al tiro, per il croato.

NEW YORK KNICKS-DETROIT PISTONS 92-105
Nemmeno gli arrivi di DeAndre Jordan, Dennis Smith Jr e Wesley Matthews servono per dare la scossa all'ennesima annata da incubo dei New York Knicks. Contro Detroit arriva la sconfitta numero 43 in stagione regolare: i Pistons sbancano il Madison Square Garden senza troppi patemi 105-92. Certo, coach Fizdale avrà bisogno di tempo per trovare la chimica giusta e provare a inserire tre volti nuovi nei propri schemi ma, ormai, questa per i Knicks è solo una lunga e lenta passeggiata verso la free agency estiva. Eppure, alla sua seconda presenza con la maglia dei Knicks, Smith Jr lascia intravedere sprazzi del suo talento: sono 25 i punti per lui con 5 rimbalzi e 6 assist. Davvero poco altro per i newyorkesi, a cui non possono bastare gli 11 di Knox e i 13 (con 10 rimbalzi) di Mitchell Robinson. Dall'altra parte sono sempre Blake Griffin e Andre Drummond a trascinare i Pistons verso i playoff (che restano lontani, va detto). Per l'ex Los Angeles Clippers arrivano 29 punti con 6 rimbalzi e 6 assist, a cui si aggiunge l'ennesima doppia doppia stagionale del centrone con il numero 0: 17 punti e 16 rimbalzi. Da sottolineare anche le prove di Reggie Jackson e Reggie Bullock, che chiudono con 19 a testa.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MIAMI HEAT 108-118
Vittoria fondamentale per i Miami Heat, che rispondo ai Detroit Pistons, superando nientepopodimeno che i Portland Trail Blazers nel fortino (quasi) inespugnabile del Moda Center. Una vittoria figlia della super prestazione di un Hassan Whiteside dominante sotto ai tabelloni e autore di una doppia doppia da 28 punti e 11 rimbalzi. Si interrompe, quindi, la striscia di tre ko consecutivi per la franchigia della Florida, che trova anche 22 punti da Dwayne Wade. Dall'altra parte, Nurkic viene spazzato via da Whiteside e ai Blazers non possono bastare le buone prove delle sue due stelle. Jc McCollum chiude con 33 punti, mentre Damian Lillard ne mette a referto 13, conditi, però, da 10 assist. Da evidenziare la prova convincente di Jake Layman, che ne aggiunge 25 uscendo dalla panchina con un discreto 11/17 dal campo. Portland resta al quarto posto della Western Conference, perde terreno nei confronti di Oklahoma City e rischia di vedersi avvicinare dagli imprevedibili Houston Rockets di James Harden, che faranno di tutto per provare a ottenere il vantaggio del fattore campo almeno nel primo turno dei playoff.

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