Esultano Golden State e San Antonio, a Est cade ancora Boston
Ventiquattro squadre su trenta in campo in un'incredibile notte Nba. Il career high di Kyle Kuzma porta i Los Angeles Lakers a interrompere la striscia di vittorie di Houston (122-116). Si fermano a 14 i successi consecutivi dei Rockets che adesso sono in apprensione per l'infortunio alla gamba di Chris Paul. Perde anche Boston in casa con Miami (90-89), mentre a Ovest esultano Golden State (84-97 su Memphis) e San Antonio (93-91 a Portland). Prove convincenti pure per Oklahoma City, Minnesota, Toronto Raptors e Los Angeles Clippers (ancora out Gallinari). Si inchinano gli Atlanta Hawks di Belinelli al cospetto degli Indiana Pacers.
LOS ANGELES LAKERS - HOUSTON ROCKETS 122-116
Ci pensano i Lakers a fermare la striscia vincente della prima della classe. Al Toyota Center di Houston ai Rockets non basta la prova monstre da 51 punti di James Harden per fermare i gialloviola trascinati da Kyle Kuzma, al massimo in carriera con 38 punti. Gara atipica per i texani che sono costretti ad inseguire sin dalle prime battute la squadra di Los Angeles (addirittura a +22 ad inizio secondo quarto). La rimonta di Houston è condizionata dall’infortunio di Chris Paul che è costretto a saltare il quarto periodo per un problema alla gamba. Sicuramente in casa Rockets più della sconfitta preoccupa la possibilità di perdere per qualche tempo la stella ex Clippers. Nel post partita Coach D’Antoni ha parlato di un generico stiramento all’adduttore, senza azzardare diagnosi specifiche e previsioni sul recupero di CP3.
MIAMI HEAT - BOSTON CELTICS 90-89
Continua il momento poco positivo dei Celtics. Al Td Garden di Boston esulta Miami al termine di una partita combattuta e dall’esito incerto fino alla fine. Padroni di casa avanti con spavalderia per più di metà gara. Dopo l’intervallo lungo gli Heat mettono la freccia ed effettuano il sorpasso grazie alle giocate di un’incredibile Kelly Olynyk. L’ex di giornata saluta i suoi vecchi tifosi mettendo insieme 32 punti con 12 su 15 dal campo e 6 su 8 da tre. Irving (33 punti) e Boston non mollano mai e rimangono a contatto però non riescono più a riprendersi la leadership della gara e alla sirena escono sconfitti con il minimo scarto.
MEMPHIS GRIZZLIES - GOLDEN STATE WARRIORS 84-97
Soffrono solo in avvio i Warriors con Memphis. Poi per Golden State è tutto facile e continua il momento positivo nonostante persista l’assenza di Curry (per lui è in forte dubbio anche la partita di Natale con i Cleveland Cavaliers). Alla Oracle Arena la squadra di Steve Kerr si affida ai soliti Klay Thompson (29 punti) e Kevin Durant (22 punti). Per i Grizzlies in evidenza il granitico Marc Gasol che sfiora la doppia doppia (21 punti, 9 rimbalzi).
UTAH JAZZ - OKLAHOMA CITY THUNDER 79-107
Tutto facile per gli Oklahoma City Thunder con gli Utah Jazz. Avanti di 16 lunghezze già a fine primo periodo (25-9), Westbrook (24 punti, 10 rimbalzi e 7 assist) e compagni non tolgono mai il piede dall’acceleratore. Convincenti anche le prove di Paul George e Carmelo Anthony (entrambi 18 punti), mentre il migliore dei Jazz è un Rodney Hood da 17 punti.
SAN ANTONIO SPURS - PORTLAND TRAIL BLAZERS 93-91
Ennesima vittoria di misura per gli Spurs che passano al Moda Center di Portland. Questa volta però, per San Antonio non c’è bisogno di una magia allo scadere di Ginobili per arrivare al successo. Negli ultimi minuti della gara i texani sono già avanti ed è la difesa che tiene a distanza i Blazers. Per il resto, la vittoria degli Spurs arriva grazie al dominio sotto canestro. Aldridge fa 17 punti, ma contano di più i 20 con 17 rimbalzi della prova da dominatore di Pau Gasol.
TORONTO RAPTORS - CHARLOTTE HORNETS 129-111
Convincente prestazione dei Toronto Raptors che espugnano con autorità lo Spectrum Center di Charlotte. Supremazia dei canadesi praticamente mai in discussione con ben tre giocatori (DeRozan, Anunoby e Ibaka) che scollinano i 20 punti. Per gli Hornets, in una giornata opaca di Kemba Walker (15 punti e 4 su 12 dal campo), il migliore sul parquet è la guardia Jeremy Lamb (32 punti).
MINNESOTA TIMBERWOLVES - DENVER NUGGETS 112-104
Karl Anthony Towns e Jimmy Butler (25 punti a testa) guidano Minnesota all’affermazione su Denver. Al Pepsi Center i Nuggets (Jamal Murray 30 punti) conducono per tre tempi e mezzo ma crollano nel finale. Negli ultimi sei minuti ci sono solo i Timberwolves in campo e giunge un altro risultato positivo che non fa altro che confermare la squadra di Minnesota nell’elite ad Ovest.
DETROIT PISTONS - DALLAS MAVERICKS 93-110
Orfani dell’acciaccato Avery Bradley, i Detroit Pistons cadono in casa di Dallas. Segnali di risveglio per il fanalino di coda della Western Conference che si gode un Harrison Barnes da 25 punti e 7 rimbalzi. Gara molto equilibrata in avvio, poi i Mavericks piazzano il break decisivo a cavallo dell’intervallo lungo e Detroit non riesce più a rientrare.
PHOENIX SUNS - LOS ANGELES CLIPPERS 95-108
Ancora non c’è Danilo Gallinari, ma questa volta arriva la vittoria per i Los Angeles Clippers. I Phoenix Suns si presentano allo Staples Center senza grosse pretese e guardano dal basso verso l’alto i padroni di casa per tutta la partita. Solita doppia doppia (12 punti, 20 rimbalzi) per DeAndre Jordan, ma il migliore in campo è un Austin Rivers da 21 punti e 6 assist.
INDIANA PACERS - ATLANTA HAWKS 105-95
Dopo il successo su Miami tornano a perdere gli Atlanta Hawks di Marco Belinelli. Appena 13 punti per la guardia italiana in una serata in cui a prendersi la scena sono i Pacers. Sei uomini in doppia cifra per Indiana (Oladipo è il migliore con 23 punti) che si prende con decisione il comando della gara ad inizio terza frazione e non lo molla più fino alla sirena conclusiva.
ORLANDO MAGIC 94 - CHICAGO BULLS 94-112
Ancora una buona prova di squadra, ancora una vittoria per i rinati Bulls. Con gli Orlando Magic i tori di Chicago sono avanti dal minuto 1 al minuto 48. Non c’è un primo violino in una squadra in cui adesso tutti arrivano con più facilità a canestro. Sono 16 i punti di Valentine (miglior marcatore dei Bulls), ma sono sei i giocatori in doppia cifra e due quelli che la sfiorano. Per Orlando c’è un’altra brutta sconfitta: è crisi nera.
SACRAMENTO KINGS - BROOKLYN NETS 104-99
Successo meno sofferto di quanto dica il punteggio per Sacramento. Al Barclays Center di Brooklyn, i Nets inseguono per tutta la partita. George Hill e Zach Randolph (22 e 21 punti) non si fanno però mai spaventare dalla vicinanza dei newyorkesi e riescono sempre a mantenere gli avversari dei Kings a distanza di sicurezza.