Nba: Gallinari batte LeBron nel derby di Los Angeles, gli Spurs superano Denver

Con 23 punti del 'Gallo', i Clippers compiono un passo importante verso i playoff, Belinelli ne mette 8 nel successo contro i Nuggets

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Un derby che vale i playoff. I Clippers superano i Lakers 113-105 e compiono un importante passo verso la post season. Un ottimo Danilo Gallinari ne mette 23 e guida i suoi al successo nonostante la tripla doppia di Rondo e i 27 di LeBron. Vittoria chiave anche per i San Antonio Spurs di Marco Belinelli (8 punti), che resistono alla rimonta di Denver e si impongono 104-103. Cade Milwaukee, piegata dai Suns 114-105 nel più classico dei testa-coda.

LOS ANGELES LAKERS-LOS ANGELES CLIPPERS 105-113 
Un derby è sempre un derby, ma quando mette in palio un posto ai playoff assume un gusto ancora diverso. I Los Angeles Clippers superano i Los Angeles Lakers 113-105 e compiono un passo importante verso la post season, condannando, di fatto, i gialloviola a terminare la stagione nell'anonimato. Sì, perché adesso LeBron e compagni si trovano al decimo posto nella Western Conference con 5 partite e mezzo di ritardo da San Antonio: un'eternità. Parte meglio la squadra di coach Luke Walton, che prova da subito a premere il piede sull'acceleratore con LeBron James, marcato strettissimo dal solito Patrick Beverley. Doc Rivers, però, può fare affidamento sull'ottima serata di Danilo Gallinari, che chiude come migliore realizzatore dei Clips con 23 punti e ottime percentuali al tiro (9/15 dal campo e 3/5 dall'arco). A questi si aggiungono anche i 21 punti del solito Lou Williams in uscita dalla panchina, determinante per mettere il naso avanti nel terzo periodo. Ai Lakers, privi di Brandon Ingram, tenuto ai box per un problema a una spalla, non bastano la tripla doppia di Rajon Rondo (24 punti, 10 rimbalzi e 12 assist) e i 27 punti di James, che si porta così a -13 da Jordan nella classifica marcatori all-time. Una vittoria che permette ai Clippers (37-29) di rafforzare il proprio settimo posto, mentre condanna i Lakers al decimo (30-34).

SAN ANTONIO SPURS-DENVER NUGGETS 104-103
La sconfitta dei Lakers nel derby di LA fa comodo anche ai San Antonio Spurs che, con grande cuore, superano all'AT&T Center i Denver Nuggets e allungano in classifica sulle dirette inseguitrici. Una vera e propria 'maledizione' per la franchigia del Colorado che, sul parquet di San Antonio, non vince ormai da oltre 7 anni. Questa volta, la squadra di coach Mike Malone è andata a un passo dallo sfatare il tabù, rimontando da -21, ma fermandosi sulla tripla sbagliata da Gary Harris allo scadere. Un successo che gli Spurs hanno costruito grazie alle ottime prestazioni di DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge, che chiudono rispettivamente con 24 e 22 punti. A questi si aggiungono i 14 punti (con 9 rimbalzi) di Rudy Gay e gli 11 di Derrick White. Da sottolineare anche la prova di Marco Belinelli che, in 26 minuti di utilizzo sul parquet, fornisce il proprio contributo, realizzando 8 punti (3/7 dal campo e 2 triple a bersaglio). Dall'altra parte, invece, non bastano i 25 punti di Jamal Murray e la doppia doppia da 22 punti e 10 rimbalzi di Nikola Jokic. Con questa sconfitta, Denver (42-21) scivola a due gare di ritardo dai Golden State Warriors, mentre San Antonio (36-29) mantiene tra partite di vantaggio sui Kings nonostante la vittoria contro New York.

SACRAMENTO KINGS-NEW YORK KNICKS 115-108
L'altra squadra in lotta per un posto ai playoff a Ovest è Sacramento, che insegue gli Spurs con tre partite di ritardo. Contro New York, i Kings trovano un successo per 115-108, che li tiene in corsa in vista del rush finale. Il calendario è benevolo con i californiani, che affrontano una delle peggiori squadre della lega. I Knicks non fanno nulla per provare a smentire i propri detrattori ed entrano sul parquet quasi svogliati, concedendo 34 punti ai padroni di casa nel solo primo quarto. Un piccolo cuscinetto che i Kings non sprecheranno, tenendo il comando delle operazioni fino alla sirena finale. Il migliore tra le fila dei padroni di casa è Buddy Hield, che chiude con 28 punti, 6 rimbalzi e 7 assist. Doppia doppia, invece, per l'ex Golden State Warriors Harrison Barnes, che ne mette 22 conditi da 10 rimbalzi. Ai Knicks, invece, non bastano i 29 punti di uno scatenato Allonzo Trier in uscita dalla panchina, visto che nel quintetto base solo Damyean Dotson (11) e Dennis Smith Jr. (18) raggiungono la doppia cifra. In classifica Sacramento resta al nono posto a Ovest (32-31), mentre New York, complice la clamorosa vittoria di Phoenix contro Milwaukee, è ora la peggior squadra della lega (13-51).

UTAH JAZZ-NEW ORLEANS PELICANS 112-115
Terza vittoria consecutiva per i New Orleans Pelicans che, nonostante il clamore mediatico suscitato dalla richiesta di essere ceduto di Anthony Davis, sembrano essersi ritrovati come squadra. Troppo tardi per puntare ai playoff, ma la reazione resta comunque molto positiva. Contro Utah, una delle squadre più toste (soprattutto in difesa) di tutta la lega, arriva una bella vittoria, propiziata da una rimonta decisiva nel quarto finale. Come sempre più spesso sta accadendo, il migliore tra le fila dei Pelicans è l'ex Los Angeles Lakers, Julius Randle, che chiude con 30 punti, a cui aggiunge anche 8 rimbalzi e 5 assist. 30 anche i punti di Jrue Holiday, mentre sono 15 (con 11 rimbalzi) quelli di Anthony Davis, che resta sul parquet solo 22 minuti. Tra le fila dei Jazz, invece, i migliori escono dalla panchina, con Jae Crowder e Kyle Korver che ne mettono 20 a testa. Da sottolineare anche la super doppia doppia del gigante francese, Rudy Gobert, che chiude con 19 punti, conditi da altrettanti rimbalzi. Nonostante il ko, Utah (36-27) resta al sesto posto nella Western Conference, ma vede avvicinarsi pericolosamente i Los Angeles Clippers, mentre New Orleans (30-36) si porta in dodicesima posizione, a mezza partita di ritardo da Minnesota.

PHOENIX SUNS-MILWAUKEE BUCKS 114-105
Marzo nella Nba è quel periodo dell'anno in cui può davvero succedere di tutto. Anche che la peggior squadra di tutta la lega si imponga contro la migliore, già certa di un posto ai playoff con mesi di anticipo. E' quanto accaduto nella sfida tra Phoenix Suns e Milwaukee Bucks, con la franchigia dell'Arizona che passa 114-103 nel più classico dei testa-coda. Decisivo l'ultimo quarto di gioco, in cui i padroni di casa riescono a rimontare 10 punti di svantaggio grazie ai 27 punti (con 13 rimbalzi) di Kelly Oubre Jr., seguito dai 22 punti di Devin Booker e dalla doppia doppia del rookie DeAndre Ayton (19 punti e 12 rimbalzi). Milwaukee per la prima volta in stagione incappa così in due sconfitte consecutive: inutile la doppia doppia di Giannis Antetokounmpo, che chiude con 21 ponti e 13 rimbalzi, e la buona prova di Malcom Brogdon, che ne mette 19. Troppi gli errori dal campo, con il 36.8% di squadra che la dice lunga sulla prova dei Bucks. Esordio da dimenticare per Pau Gasol, che resta in campo solo 5 minuti senza trovare mai il fondo della retina. Nonostante la sconfitta, Milwaukee (48-16) resta la miglior squadra della lega, mentre Phoenix, complice la contestuale sconfitta di New York contro Sacramento, non ha più il peggior record stagionale (14-51).

BROOKLYN NETS-DALLAS MAVERICKS 127-88
Una vittoria record per i Brooklyn Nets, che superano 127-88 i Dallas Mavericks al Barclays Center. I 39 punti di scarto rifilati ai texani, infatti, rappresentano il massimo mai fatto registrare dai newyorkesi da quando si sono trasferiti a Brooklyn nel 2012. E pensare che il margine avrebbe anche potuto essere maggiore, visto che i padroni di casa hanno toccato anche le 44 lunghezze di vantaggio in un match mai in discussione. Sono sei i giocatori in doppia cifra tra le fila dei Nets, guidati dai 22 punti di DeMarre Carroll e dai 19 di Rodions Kurucs. Continua, invece, il periodo nero dei Dallas Mavericks, giunti alla settima sconfitta nelle ultime otto partite giocate. A salvarsi sono solo Dwight Powell, che ne mette 20, e Luka Doncic, che ne aggiunge 16, impreziositi da un pazzesco canestro da metà campo. Sono 4, invece, i punti di Dirk Nowitzki, che raccoglie l'ovazione del pubblico di Brooklyn. Il tedesco, alla sua ultima stagione in Nba, prosegue, dunque, il proprio 'giro di saluti' in quei palazzetti che lo hanno visto dominare per anni. Grazie a questa vittoria Brooklyn dà un calcio alla crisi e blinda il settimo posto a Est (33-33), mentre Dallas resta terzultima a Ovest con 27 vittorie a fronte di 36 sconfitte.

MIAMI HEAT-ATLANTA HAWKS 114-113
Ancora una volta è Dwyane Wade a regalare un successo nel finale ai suoi Miai Heat. Il numero 3, già decisivo con un pazzesco buzzerbeater contro i Golden State Warriors qualche notte fa, si ripete contro Atlanta, realizzando 14 dei suoi 23 punti finali nel quarto periodo, proprio come quando metteva a ferro e fuoco i parquet avversari una decina di anni fa. All'ottima prestazione di 'Flash' si aggiungono i 19 punti di Josh Richardson e i 18 di Justise Winslow. Sono sei, invece, i giocatori di Atlanta in doppia cifra, ma non basta. Il miglior realizzatore tra le fila degli Hawks è Vince Carter, che cerca di rispondere all'amico/nemico Wade colpo su colpo in una sfida dalle tinte amarcord. Sono 14, invece, i punti del rookie Trae Young, reduce dall'espulsione nell'ultima partita contro i Chicago Bulls per un doppio fallo tecnico. Miami, al terzo successo casalingo consecutivo (un record in stagione), aveva bisogno di una vittoria per continuare a sperare nei playoff. Gli Heat, infatti, si trovano in decima posizione nella Eastern Conference con un record i 29 vittorie e 34 sconfitte, alle spalle di Magic e Hornets ma con lo stesso coefficiente di vittorie. Atlanta è dodicesima con 22 W a fronte di 43 sconfitte.

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