Nba: ai Rockets non bastano i 58 di Harden, ok Belinelli, Gallinari sconfitto

58 del 'Barba' ma passa Brooklyn 145-142 all'overtime, gli Spurs superano Dallas 105-101, Clippers ko con Utah

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Un marziano con la palla da basket. Dopo i 57 punti contro Memphis, James Harden ne mette altri 58 contro i Nets, ma i Rockets si arrendono 145-142 all'overtime. Con 17 punti di Marco Belinelli, i San Antonio Spurs superano Dallas 105-101, mentre i Los Angeles Clippers cadono 129-109 contro Utah: solo 9 punti per Danilo Gallinari. I 41 di Steph Curry trascinano Golden State contro New Orleans: 147-140 il punteggio finale per i campioni Nba.

HOUSTON ROCKETS-BROOKLYN NETS 142-145 (OT)
Continua l'incredibile striscia di James Harden: dopo i 57 punti nella vittoria su Memphis, il 'Barba' supera quota 50 per la seconda partita consecutiva: 58 punti (a -2 dal suo massimo in carriera) contro Brooklyn. Questa volta, però, nemmeno la prestazione monstre del candidato numero uno al premio di MVP serve a regalare il successo a Houston, beffata all'overtime 142-145. Con questa, diventano 18 le partite oltre quota 30 punti per James Harden, sempre più vicino alle 20 di Wilt Chamberlain nella stagione 1964. Ancora senza Chris Paul e Clint Capela, Houston ritrova Eric Gordon, ma tutto il peso dell'attacco grava sulle spalle del numero 13. I Rockets, nell'esaltazione assoluta del proprio gioco, tentano 70 triple (nuovo record Nba), mandandone a referto 23 (nuovo record Nba). Di queste, solo 5 portano la firma del 'Barba', piuttosto falloso dall'arco (5/19). Alla sirena finale, oltre ai 58 totali, per lui ci sono dieci rimbalzi e sei assist in 45 minuti trascorsi sul parquet. Tutto questo non è però servito per avere ragione dei Nets, che si impongono all'overtime grazie a un super Spencer Dinwiddie. Il numero 8, prima realizza tre triple negli ultimi 30 secondi dei tempi regolamentari, che forzano l'overtime, poi chiude i conti con un'altra bomba nel supplementare. Alla fine, saranno 33 i punti per lui, 25 dei quali a cavallo tra l'ultima frazione e i 5 minuti addizionali. A questo si aggiunge anche un Jarrett Allen da 20 punti e 24 rimbalzi.

SAN ANTONIO SPURS DALLAS MAVERICKS 104-101
I San Antonio Spurs tornano al successo dopo la sconfitta contro Charlotte e lo fanno nel segno di Marco Belinelli: 105-101 il risultato finale contro i Dallas Mavericks. L'azzurro chiude con 17 punti (il migliore tra i suoi), che consentono agli Spurs di piegare le resistenze di Doncic e compagni. Partono subito forte i Mavericks, che si portano in doppia cifra di vantaggio già nel corso del primo quarto, allungando ulteriormente nella seconda frazione, grazie alle triple del giovane fuoriclasse sloveno. La rimonta di San Antonio si completa solo all'inizio del quarto quarto, quando il canestro di DeMar DeRozan regala il primo vantaggio per gli ospiti sull'82-80. Si arriva così a un finale punto a punto, in cui risultano decisive la tripla di Dairis Bertans e il jumper di DeRozan, che spengono le speranze dei Mavs. Oltre ai 17 di Belinelli, che chiude con 5/11 dal campo, per gli Spurs ne arrivano 14 da DeRozan, Patty Mills e Rudy Gay. Ai Mavericks, invece, non basta la prova super di Doncic, che ferma il proprio tassametro a quota 25 punti con 8 rimbalzi e 8 assist. A questi si aggiunge poco altro per i padroni di casa: 13 per Matthews, 12 per Finney-Smith e 11 per Barnes. Una vittoria, che permette a San Antonio di allungare il classifica sui Los Angeles Clippers, sconfitti in casa dagli Utah Jazz.

LOS ANGELES CLIPPERS-UTAH JAZZ 129-109
Una brutta battuta d'arresto per i Los Angeles Clippers, costretti a un inatteso ko casalingo dagli Utah Jazz: 109-129 il punteggio finale. Un ko che, più che alla classifica, rischia di fare male al morale di Gallinari e compagni, giunti alla quarta sconfitta consecutiva. Nella 'Italian night', organizzata dalla città di Los Angeles, arriva una prestazione deludente dall'unico italiano sul parquet: Danilo Gallinari. L'ex Denver Nuggets chiude con solo 9 punti dal campo, tirando con percentuali pessime e registrando la peggior prestazione dai 3 punti contro Washington dello scorso novembre. Dopo un primo tempo equilibrato, la partita si decide nella ripresa, ed è proprio qui che più manca l'apporto del 'Gallo'. Il migliore per il Clippers è il solito Lou Williams, che chiude con 23 punti uscendo dalla panchina. Sono 17, invece, i punti di Tobias Harris. Dall'altra parte, Utah può contare su sei uomini in doppia cifra, guidati ancora una volta da un Donovan Mitchell molto incisivo nelle ultime settimane e autore di 28 punti e sei assist. A questo si aggiunge la solita doppia doppia del gigante francese Rudy Gobert, che chiude con 23 punti e 22 rimbalzi. Un successo pesante per i Jazz, il quinto in fila, che li porta a scavalcare nuovamente i Lakers all'ottavo posto in classifica nella Western Conference.

BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 117-108
Dopo tre sconfitte consecutive, si interrompe la striscia negativa dei Boston Celtics, che trovano un successo importantissimo contro i primi della classe, i Toronto Raptors. Al TD Garden finisce 117-108 per i biancoverdi, trascinati dalla doppia doppia da 27 punti e 18 assist di un super Kyrie Irving. Il playmaker dei Celtics gioca una partita stellare, mettendo in ritmo tutti i compagni e segnando i canestri decisivi nei momenti chiave della sfida. Suoi, ad esempio, il canestro che regala il +15 a Boston nel terzo quarto, ma, soprattutto, la bomba della staffa da centrocampo, che spegne la rimonta dei Raptors targata Kawhi Leonard. Alla fine, sono 33 (con 4 rimbalzi) i punti per l'ex San Antonio Spurs, che non sono sufficienti a evitare la sconfitta numero 13 in stagione regolare per i canadesi. Per Toronto arriva anche la doppia doppia di Serge Ibaka, che chiude con 22 punti e 10 rimbalzi. Sono 24 dall'altra parte, invece, quelli di Al Horford, a cui si aggiunge la doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi di Jayson Tatum. A causa di questa sconfitta, Toronto perde la testa della Eastern Conference in favore dei Milwaukee Bucks, vittoriosi contro i Memphis Grizzlies. Consolidano il proprio quinto posto, invece, i Celtics, che allungano sui Miami Heat e mettono i Sixers nel mirino.

MILWAUKEE BUCKS-MEMPHIS GRIZZLIES 111-101
Non è certo un periodo facile per i Grizzlies. Alle 3 sconfitte consecutive (9 nelle ultime 10 giocate), infatti, si aggiunge anche un calendario beffardo, che ha costretto Memphis ad affrontare, uno dopo l'altro, i due principali favoriti al titolo di MVP. Prima, James Harden, che ne aveva messi 57, e poi Giannis Antetokounmpo, che si ferma invece a 27 (con 11 rimbalzi). Una partita in cui Milwaukee cerca di prendere subito il comando delle operazioni, ma in cui deve fare i conti con la ritrovata solidità difensiva degli Orsi. Al rientro dagli spogliatoi, però, la forbice del punteggio si allarga possesso dopo possesso, con i Bucks che piazzano un break di 41-28, che scrive la parola fine sul match. Una vittoria chiave in ottica playoff, visto che la sconfitta di Toronto con i Celtics, permette alla squadra di coach Budenholzer di riportarsi in vetta alla Eastern Conference. Oltre alla doppia doppia del Greek Freak, per i Bucks ci sono anche 16 punti di Eric Bledsoe e 13 di D.J. Wilson. A Memphis, che si trova al penultimo posto della Western Conference (meglio solo dei Phoenix Suns), non bastano i 17 punti di Omri Casspi e la doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi di JaMychal Green.

GOLDEN STATE WARRIORS-NEW ORLEANS PELICANS 147-140
Una vera e propria pioggia di triple: nuovo record di canestri da 3 punti realizzati da due squadre in una singola partita (43). Ad aggiudicarsi la battaglia a suon di ‘bombe' sono i Golden State Warriors, che si impongono su New Orleans 147-140. Quando si parla di canestri dall'arco, nessuno è esperto in materia quanto Steph Curry. Proprio la stella di Golden State, infatti, è il mattatore della sfida: il numero 30 realizza 41 punti, diventando il primo giocatore nella storia della lega a chiudere con tre partite consecutive con 8 triple a bersaglio. Ben sette di queste sono arrivate in un terzo periodo mostruoso, in cui, da solo, cancella il vantaggio che i Pelicans si erano costruiti nel corso del primo tempo. Oltre ai 41 di Curry, ce ne sono anche 30 per Durant, che aggiunge 15 rimbalzi, e 19 per Thompson. Alla sirena sono 90 i punti combinati dai Big Three. Dall'altra parte, invece, non basta un encomiabile Anthony Davis, che ferma il tassametro a quota 30 punti, conditi però da 18 rimbalzi. A questi, si aggiungono i 29 di Nikola Mirotic (altro maestro della conclusioni dall'arco), i 25 di Jrue Holiday e i 23 di Julius Randle. Per Golden State si tratta della quarta vittoria consecutiva, che vale la striscia più lunga dall'inizio della stagione.

DETROIT PISTONS-ORLANDO MAGIC 120-115 (OT)
Tornano a sorridere i Detroit Pistons, che nella notte superano gli Orlando Magic 120-115 al termine di un match deciso solo all'overtime. Il protagonista assoluto della sfida è Andre Drummond, che chiude con una doppia doppia da 14 punti e 23 rimbalzi, che consentono ai Pistoni di dare un calcio alla crisi. Proprio il dominio dei tabelloni è la chiave del successo di Detroit. Per i Magic non bastano i 24 punti del solito Nikola Vucevic, ai quali si aggiungono i 24 di Terrence Ross. Dall'altra parte, invece, dopo l'ultimo passaggio a vuoto, torna a essere decisivo anche Blake Griffin. I 44 punti contro i Clippers restano inarrivabili, ma il numero 23 colleziona comunque 30 punti con 4 rimbalzi e 5 assist. Griffin, prima sbaglia il canestro della vittoria nei tempi regolamentari, poi trasforma il +4, che scrive la parola fine sul match. In totale sono sei gli uomini in doppia cifra per Detroit.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-CLEVELAND CAVALIERS 129-112
Affrontare i Cleveland Cavaliers, spesso e volentieri, equivale a dire: un comodo successo. Un assunto che si conferma valido anche per i Portland Trail Blazers, che nella notte si impongono 129-112 contro la peggiore squadra della lega al termine di un match mai realmente in discussione. Il protagonista è Jusuf Nurkic, che ne approfitta per realizzare la prima tripla doppia della propria carriera, chiudendo con una prova da 10 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, a cui aggiunge anche 5 stoppate. I veri mattatori, però, sono sempre loro: Damian Lillard e Jc McCollum (52 i punti combinati dalle due guardie: 33 per Lillard e 19 per McCollum). In casa Cavs invece è Jordan Clarkson il miglior realizzatore con 22 punti in uscita dalla panchina, seguito dai 20 di Rodney Hood e da altri tre giocatori sopra quota 10.

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