Basket, Venezia schianta Milano

La Reyer domina in lungo e in largo, finisce 73-62. Olimpia svogliata e disattenta: non funziona né la difesa né l'attacco

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Un sogno per Venezia, un incubo per Milano. La Reyer domina e vince gara-3 delle semifinali playoff, travolgendo l'Olimpia con un netto 73-62 e portandosi avanti 2-1 nella serie. Spinta dall'entusiasmo dei suoi tifosi, la formazione oro-granata confeziona una partita coi fiocchi, trascinata dai canestri di Pargo (17) e Green (14): terribile invece la prestazione dell'EA7, che gioca svogliata, distratta, male in difesa e ancora peggio in attacco.

In un Taliercio esaurito in ogni ordine di posto, Venezia parte a tutto gas e dopo appena pochi minuti è già avanti di 14 (18-4): la Reyer non sbaglia nulla, Green si fa perdonare quello 0/6 dall'arco in gara-2 lanciando il primo scatto che fa capire a Milano che stasera non si scherza. L'Olimpia, da par suo, è rimasta negli spogliatoi: la difesa non va in pressione, l'attacco non trova il canestro e le palle perse (19, mai così male quest'anno) si susseguono e pesano come macigni. Repesa, che ha inspiegabilmente tenuto fuori Sanders dalle rotazioni, non riesce a svegliare i suoi ragazzi, così la formazione di De Raffaele continua a premere sull'acceleratore e poco prima dell'intervallo lungo tocca il massimo vantaggio: +20 (48-28).

Reazione dell'EA7 nella ripresa? Neanche per sogno, il copione della partita resta lo stesso, con gli ospiti incapaci di tornare in partita e con un Gentile in serata disastrosa (6 punti con 0/9 dall'arco). Si salvano solo McLean, che chiude con 17 punti senza sbagliare neppure un tiro (6/6 dal campo più 4/4 nei liberi), e Simon (10), più volte lasciato a combattere da solo contro tutta la difesa avversaria. All'ultimo mini break Venezia raggiunge addirittura il +21 (65-44) e fa scendere i titoli di coda, con un Pargo ritrovato a fare da mattatore, Tonut (9) col carisma di un veterano e Bramos (7) che risponde presente nei momenti decisivi: per l'Olimpia gara-4, seppur non ancora decisiva, sarà comunque già una sfida cruciale.

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