Un equilibrio totale. I Philadelphia 76ers si impongono al Wells Fargo Center contro i Toronto Raptors in gara-6 con il punteggio di 112-101, trascinati da Joel Embiid e Jimmy Butler, e rinviano il discorso qualificazione a una decisiva gara-7. Stesso scenario anche a Ovest, dove Portland, grazie ai 63 punti della coppia Lillard-McCollum, difende il proprio parquet contro i Denver Nuggets, vince 119-108 al Moda Center e pareggia i conti sul 3-3.
PHILADELPHIA 76ERS-TORONTO RAPTORS 112-101 (serie 3-3)
Tutto rinviato agli ultimi 48 decisivi e infuocati minuti. I Philadelphia 76ers si impongono al Wells Fargo Center contro i Toronto Raptors in gara-6 con il punteggio di 112-101, conquistano il punto del 3-3 nella serie e forzano una gara-7 senza domani. Merito di questa impresa è da spartirsi equamente tra Joel Embiid e Jimmy Butler, i veri trascinatori dei Sixers nel corso di tutti questi playoff. Il primo, nonostante le non perfette condizioni fisiche (problemi a un ginocchio e postumi di un fastidioso virus intestinale) gioca una partita mostruosa in difesa, blindando il pitturato di Phila e battendosi come un leone sotto alle plance. Per lui alla sirena finale arrivano 17 punti e 12 rimbalzi, ma a fare impressione è il +40 di plus/minus nei 36 minuti trascorsi sul parquet: semplicemente il secondo dato più alto mai registrato da un giocatore dei Sixers negli ultimi 20 anni tra playoff e regular season. Il secondo, invece, è arrivato nella città dell'Amore fraterno proprio per questo, per giocare partite decisive e provare a condurre i Sixers alle tanto agognate Finals Nba. Per l'ex Minnesota Timberwolves sono 25 i punti alla sirena finale, conditi da 8 assist, 6 rimbalzi e un eccellente 9/18 al tiro. Finalmente, dopo cinque partite di assenza ingiustificata, anche Ben Simmons fa il proprio ingresso nella serie, chiudendo con 21 punti (9/13 dal campo), 8 rimbalzi, 6 assist e 0 palle perse, a cui si aggiungono anche i 16 punti di Tobias Harris, partito fortissimo, ma spentosi poi nel corso della ripresa. Ed è nel primo tempo che Phila costruisce il proprio vantaggio, andando a riposo sul comodo +15 e amministrandolo senza affanno fino alla sirena finale. A Toronto, invece, non basta l'ottava partita consecutiva sopra 20 punti di Kawhi Leonard, che si ferma a quota 29. L'ex San Antonio Spurs, che pareggia il record di franchigia dei Raptors (griffato Vince Carter) per numero di ventelli in fila in post season, aggiunge anche 12 rimbalzi e 5 assist al proprio bottino, ma non basta. Gli unici altri due giocatori tra le fila dei canadesi a toccare la doppia cifra sono Pascal Siakam, che chiude a 21, e Kyle Lowry, che ne mette 13, con 5 rimbalzi e 6 assist. Ci sarà bisogno dell'aiuto e del supporto di tutti in gara-7, all'Air Canada Centre, se la squadra di Nick Nurse vuole continuare ad avere un futuro in questi playoff.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-DENVER NUGGETS 119-108 (serie 3-3)
Stesso scenario anche a Ovest, dove il discorso qualificazione alle finali di Conference tra Portland e Denver è rinviato alla decisiva gara-7. Al Moda Center, i Blazers cancellano l'umiliazione subita in gara-5, si impongono 119-108 e conquistano il punto del 3-3 nella serie, che ristabilisce l'equilibrio. Come sempre, coach Terry Stotts si aggrappa alle sue due stelle più luminose: Damian Lillard e Cj McCollum seminano il panico nella difesa dei Nuggets, incapace di contenere le scorribande del backcourt di Portland. Il numero 0 chiude con 32 punti, 3 rimbalzi e 5 assist, 11/23 al tiro e 6 triple a segno, mentre il suo compagno di merende ne aggiunge 30, con 3 rimbalzi, 5 assist e 12/24 dal campo. Insieme combinano per 62 punti, replicando colpo su colpo al tentativo di fuga di Denver nel primo tempo e scavando un solco decisivo dopo l'intervallo lungo al rientro sul parquet. A questi, però, si aggiunge anche il preziosissimo contributo della panchina di Portland, trascinata da un sorprendente Rodeny Hood. L'ex Cleveland Cavaliers chiude con 25 punti (massimo in carriera nei playoff) e 4 rimbalzi e guida la second unit dei padroni di casa, che stravince il duello con quella di coach Mike Malone (42-13). Da sottolineare anche la serata di grazia dell'ex Gonzaga, Zach Collins, che firma a sua volta il proprio massimo in carriera nei playoff, piazzando 14 punti. Per Denver non mancano i rimpianti. I Nuggets, nonostante un primo quarto da 34 punti, si spengono alla distanza, cedendo sotto la pioggia di triple realizzate dai padroni di casa (15/33 dall'arco). Questa volta, non basta la solita prova monstre di Nikola Jokic, che sfiora l'ennesima tripla doppia di questi playoff, chiudendo a quota 29 punti, 12 rimbalzi e 8 assist, con un ottimo 10/15 dal campo e 2/3 dalla lunga distanza. A dare manforte al fenomeno serbo ci pensa Jamal Murray, che ne mette 24 (con 10 rimbalzi), ma è tutto il quintetto di coach Mike Malone a chiudere in doppia cifra: sono 17 i punti per Paul Millsap, 15 quelli di Gary Harris e 10 quelli di Torrey Craig. In cinque, per quanto fortissimi, però, a pallacanestro (di solito) non si vince mai. Se vogliono provare a volare in finale di Conference, i Nuggets devono pretendere di più dalla propria panchina, in modo da consentire a Jokic di tirare il fiato, per poi risultare decisivo nei momenti chiave del match.
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