Basket, Nba: i Clippers battono Miami, Toronto vince dal -19. Ok anche Boston e Denver

I losangelini si impongono 128-111, i Raptors beffano Indiana con una tripla di Ibaka. Per Gallinari 15 punti nel successo di Oklahoma su Cleveland

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Nell'ultima notte di Nba prima della chiusura del mercato, i Clippers battono 128-111 Miami nonostante i soli 14 punti di Leonard. Toronto ottiene la 12.a vittoria di fila (record di franchigia) beffando Indiana 119-118 con una tripla di Ibaka. Un super Jokic (30 punti, 21 rimbalzi e 10 assist) aiuta Denver a sconfiggere 98-95 Utah. Gallinari (dato vicino a Miami) realizza 15 punti e Oklahoma piega 109-103 Cleveland. Ok Boston contro Orlando.

LOS ANGELES CLIPPERS-MIAMI HEAT 128-111
La vittoria larga dei Clippers arriva soprattutto nel terzo quarto, chiuso sul 37-22, e nel finale: 17 punti negli ultimi tre minuti e record di triple della franchigia che si aggiorna a 24. Sei, tra cui quella finale, vengono realizzate da uno scatenato Landry Shamet, topscorer dei padroni di casa insieme a Paul George con 23 punti, mentre Kawhi Leonard è leggermente sottotono a livello realizzativo. L'ex Toronto accumula 14 punti ma aggiunge nove assist e sette rimbalzi, andando comunque vicino alla tripla doppia. A Miami (34-16) non bastano i 25 punti di Derrick Jones Jr. (con 10/12 dal campo) e i 22 di Bam Adebayo. I Clippers restano secondi a Ovest, Miami si fa staccare da Boston e rimane quarta da sola a Est.

OKLAHOMA CITY THUNDER-CLEVELAND CAVALIERS 109-103
Ancora una volta dalla panchina, ancora una volta decisivo: il protagonista della vittoria di Oklahoma su Cleveland è Dennis Schröder, autore di 30 punti, di cui sei consecutivi e pesantissimi, che portano Okc dal +1 al +4 a 20” dalla fine. Per il tedesco è l'ottava gara di fila in cui realizza almeno 20 punti. I liberi di Shai Gilgeous-Alexander fanno il resto e i Thunder (31-20) sono all'ottavo successo nelle ultime nove gare. Danilo Gallinari ne mette 15 a referto: l'azzurro per tutta la giornata è oggetto di speculazioni di mercato ed è tuttora dato vicino a Miami. Il “Gallo” nel post-match allontana le voci sul suo trasferimento: “I miei genitori mi hanno insegnato da bambino di non dar retta ai media. E io faccio così, specialmente il giorno della partita”. Cleveland (13-39) porta tutto il quintetto e due della panchina in doppia cifra: il miglior realizzatore è Collin Sexton con 23 punti.

TORONTO RAPTORS-INDIANA PACERS 119-118
Dopo aver a lungo inseguito ed essere stata sotto anche di 19, Toronto beffa Indiana nel finale e trova la 12esima vittoria di fila, centrando il record di franchigia. La tripla che stende i Pacers la realizza Serge Ibaka, che aveva mancato il bersaglio in cinque dei sei tentativi precedenti dalla lunga distanza. Con il canestro di Ibaka si concretizza il sorpasso a 30.4 secondi dalla fine: i Pacers ci provano con Victor Oladipo e sbattono contro Fred VanVleet, che ruba palla a Malcolm Brogdon nell'ultimo possesso. Indiana perde l'occasione di allungare su Philadelphia al quinto posto a Est (31-20). Toronto (37-14) invece consolida la seconda piazza nella Eastern Conference.

UTAH JAZZ-DENVER NUGGETS 95-98
Sono solo sette i giocatori disponibili per Denver nella trasferta di Salt Lake City. Ma se tra questi c'è Nikola Jokic, i Nuggets non partono mai battuti. Fuori per infortunio Millsap, Plumlee, Grant, Porter Jr. e Barton, Jokic si mette sulle spalle sulla squadra e realizza 30 punti, 21 rimbalzi e 10 assist: il serbo è solo il decimo nella storia Nba ad andare in tripla doppia raggiungendo almeno 30 punti e 20 rimbalzi, e il secondo a farlo in una gara chiusa con una vittoria. Jokic è quasi infallibile dal campo (13/14) nonostante Rudy Gobert le tenti tutte pur di fermarlo. Ciononostante, non è il miglior realizzatore dei suoi, perché Denver (36-16) può anche contare sui 31 di Jamal Murray: la difesa dei Nuggets tiene Utah (32-18) a un solo canestro dal campo negli ultimi 7'08” e il miracolo è compiuto nonostante le rotazioni ridotte all'osso.

DALLAS MAVERICKS-MEMPHIS GRIZZLIES 107-121
Memphis si conferma squadra capace di incidere in trasferta, ne sa qualcosa Dallas (31-20), che si deve arrendere di fronte a un terzo quarto superlativo dei Grizzlies. Avanti 59-56 all'intervallo, gli ospiti infilano 41 punti nei successivi 12 minuti, andando sul +22 e di fatto aggiudicandosi il match, perché i Mavs tentano la rimonta nell'ultimo quarto ma non vanno mai oltre il -12. Per la prima volta Memphis va in positivo nel bilancio vittorie-sconfitte (26-25) e continua a correre verso i playoff: Portland è di nuovo a tre vittorie di distanza, mentre non sembrano così irraggiungibili i Mavericks, settimi in Western Conference al pari di Oklahoma, ma con un ruolino di marcia ultimamente peggiore rispetto a Gallinari e compagni.

BOSTON CELTICS-ORLANDO MAGIC 116-100
Jayson Tatum realizza 33 punti (16 nella ripresa), Gordon Hayward 22 e Jaylen Brown 18: con questo trio Boston (36-15) batte Orlando (22-29), che invece si deve aggrappare ai 26 di Evan Fournier e ai 23 di Aaron Gordon. Più netta di quanto sembri la vittoria dei Celtics, che sono avanti 105-98 con meno di tre minuti da giocare, dopo un canestro di Nikola Vucevic. Le triple di Hayward e Tatum danno ai verdi la possibilità di allungare, anche perché Orlando non segna praticamente più, e coach Brad Stevens può sorridere nonostante le assenze di Kemba Walker (al suo posto parte il rookie Romeo Langford), Marcus Smart, Daniel Theis e Robert Williams.

BROOKLYN NETS-GOLDEN STATE WARRIORS 129-88
Dominio assoluto di Brooklyn (23-27) al Barclays Center: +41 finale, 51% dal campo (Golden State ha il 36.5%), 41.2% da tre (i Warriors hanno un misero 12.8%) e addirittura 65-34, segno che non c'è stata partita non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello agonistico. D'Angelo Russell spiega il crollo con le cessioni di Glenn Robinson III e Alec Burks: “Non eravamo nello spirito giusto, ragazzi che sono stati sempre con noi e con cui hai legato molto adesso non sono più compagni di squadra, è difficile per noi giocare senza pensarci”. Il match si apre subito con un parziale di 20-4 in favore dei Nets, mentre Golden State (12-40) non ne indovina una da tre (20/22 nel primo tempo): match aperto e chiuso in un amen, Golden State a fine gara va anche a -44. Migliori realizzatori Caris LeVert (23) per Brooklyn e l'ex D'Angelo Russell (17) per gli ospiti.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-ATLANTA HAWKS 120-127
Vittoria netta di Atlanta, che al Target Center di Minneapolis è avanti tutta la partita contro i derelitti T'Wolves, mentre Minnesota incamera la 13esima sconfitta di fila e ora è anche senza quello che è stato il loro miglior giocatore difensivo, Robert Covington, passato a Houston in maxi-scambio che ha coinvolto quattro squadre e 12 giocatori. Tra questi, anche Clint Capela, passato proprio ad Atlanta. Minnesota non riesce a contrattare (sul campo) con Trae Young, autore di 38 punti e 11 assist, mentre John Collins (alla quinta doppia doppia consecutiva) ne realizza 27 conditi da 12 rimbalzi. A Minnesota (15-35) non bastano i 69 punti combinati dal trio Wiggins (25), Okogie (23) e Towns (21).

DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 116-108
Non basta ai Suns (20-31) tirare con il 54.5% dal campo e con il 46.2% da tre, perché si trovano contro un Andre Drummond da 31 punti (a due dal massimo in carriera) e 19 rimbalzi. Il numero 0 dei Pistons è al centro di numerose trattative di mercato e lui stesso non sa dire dove giocherà la prossima partita: “Stanotte andrò a dormire e scoprirò quel che accadrà”. Reggie Jackson aggiunge 25 punti, Christian Wood 21, e Detroit (19-34) ottiene la seconda vittoria in tre partite, ma il periodo rimane comunque negativo come quello dei Suns, che sono alla quarta sconfitta consecutiva nonostante i 30 punti di Kelly Oubre Jr.

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