IL RISCATTO

Allen, un marziano che ha vinto la balbuzie: "Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi"

Il texano, uno dei protagonisti della rinascita di Treviso, ha affrontato la balbuzie: "Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi. Siamo tutti marziani, destinati a fare grandi cose"

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Allen, un marziano che ha vinto la balbuzie: "Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi" - foto 1
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Da Terry Allen a Terry All-in. Il texano è l'unico della Nutribullet Treviso sempre in campo nelle 17 giornate di campionato, sempre nello starting five. I numeri lo vedono in cima a tutte le classifiche, primo per minuti giocati e per rapporto di efficienza offensiva. Determinante nella crescita di Treviso, che è riuscita a spezzare la disastrosa partenza di stagione: in doppia cifra nelle ultime otto gare, nella sconfitta con Pistoia ha toccato il suo high con 27 punti a referto. Il giocatore si è raccontato in un'intervista concessa a "La Tribuna di Treviso". Una storia che parla di riscatto: il suo e quello che sta cercando Treviso.

"L'arrivo di Robinson e Olisevicius ha portato un miglioramento nella performance di squadra, io ho solo iniziato a segnare con continuità e questo ha aumentato la mia confidenza con il canestro. Ora riesco a prendere e segnare tiri anche in situazioni molto difficili".

Allen ha raccontato tutto il suo percorso, con partenza da Houston. "Una città davvero grande, sono cresciuto in diversi quartieri perché con la famiglia ci siamo spostati molte volte. Per evitare di perdersi il supporto della famiglia è fondamentale, l'ho sempre avuto. Eravamo in 5, sono cresciuto con mamma, papà e due sorelle. Proprio mia mamma mi ha trasmesso la passione per il basket, abbiamo fatto tante sfide nel cortile di casa. Anche i miei zii erano appassionati, sono cresciuto in un ambiente tranquillo. I miei genitori mi hanno insegnato che nulla ti viene regalato e devi lottare per ottenere qualcosa. Eravamo una famiglia di colore in Texas, era molto facile finire in qualche pasticcio, a qualche mio amico è capitato. Io, invece, non sono mai stato un gran festaiolo".

Dall'America è partito un viaggio che lo ha portato a giocare in sei Paesi diversi. "Mi è piaciuto molto Israele, vivevo in un posto vicino alla spiaggia. E, naturalmente, l'Italia: la conoscevo, c'ero stato 12 anni fa per un torneo con il mio college. Mi era piaciuta tantissimo e mi piace ancora, adoro pasta e pizza. Ma il Texas è sempre con me: ce l'ho tatuato".

Allen, un marziano che ha vinto la balbuzie: "Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi" - foto 3
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Non l'unico tatoo che Allen espone sui suoi muscoli. "Ne ho un altro a cui tengo molto, con la scritta "Martian". Credo che siamo tutti dei marziani, con la possibilità di fare grandi cose. L'importante è pensare positivo e avere confidenza nelle proprie capacità".

E Allen un marziano lo è per davvero: sin da bambino ha affrontato la balbuzie. "Un'esperienza molto difficile, tra gli 8 e i 10 anni ero molto a disagio nel rapportarmi con gli altri. Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi, al college ho trovato un mentore che mi ha dato dei trucchetti per aiutarmi a esprimermi. Uno su tutti: "Prenditi il tuo tempo, non avere fretta di buttare tutto fuori subito". Un concetto semplice, ma di grande aiuto. Alla fine è soprattutto una questione mentale".

Allen, un marziano che ha vinto la balbuzie: "Il basket mi ha aiutato a sbloccarmi" - foto 2
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Attraverso le difficoltà, con obiettivi chiari in testa. "Sto costruendo un centro per allenamenti in patria: servirà a me, fino a che giocherò a basket, ma anche alle persone che si vorranno migliorare".

 

 

 

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