Terminato il suo Italy Tour, l’ex atleta paralimpico toscano è già ripartito per una nuova avventura
di Stefano Gatti© Andrea Lanfri Ufficio Stampa
Dai punti culminanti di ogni singola regione italiana alla ripresa del progetto Seven Summits, anch’esso a buon punto. Andrea Lanfri ha completato nel cuore dell’estate il suo Italy Tour 2025, un viaggio di quattro mesi in camper iniziato il primo giorno dello scorso mese di aprile con l’obiettivo di toccare il punto più elevato di ogni regione italiana e diffondere i valori dello sport, dell’inclusione e della prevenzione sanitaria. Il tour si è chiuso però all’estero, a Friburgo, con un incontro speciale organizzato dal Consolato Italiano in Germania, che ha adottato "Over - Il mio Everest e altre montagne" (l'ultimo libro di Lanfri, scritto con Salvatore Vitellino per Solferino Libri) come testo di studio per la lingua italiana.
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In totale, durante il viaggio, Andrea ha visitato trentotto scuole (con una media di due incontri per istituto), coinvolgendo migliaia di studenti e insegnanti. Al di là dell’impegno sul campo, l’Italy Tour ha rappresentato un ponte tra sport e comunità, sensibilizzando in particolare sulla prevenzione della meningite, la malattia che nel 2015 ha privato Lanfri di entrambe le gambe e di sette dita delle mani ma non della forza di volontà e del desiderio di riscatto che ora, dopo il viaggio in Italia, lo riporta in giro per il mondo alla ricerca di nuovi traguardi non solo sportivi.
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Archiviata l’avventura multidisciplinare lungo lo Stivale, Andrea non si ferma: martedì 12 agosto il nostro è partito per una nuova sfida: la scalata dell’Elbrus (metri 5642), sesta tappa del suo progetto Seven Summits e montagna più alta d’Europa (prevalendo sul Monte Bianco, metri 4810) nel caso in cui la catena montuosa del Caucaso sia considerata come limite sudorientale del Vecchio Continente. Lanfri affronterà la salita dal versante sud, accompagnato da un amico con il quale ha condiviso esperienze alpinistiche in Nepal. Se la salita dovesse riuscire, al trentottenne paratleta toscano di Lucca mancherebbe a quel punto solamente il Mount Vinson (in Antartide, il più disagevole da punto di vista della logistica) per completare la collezione delle sette cime più alte di ogni continente.
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Lanfri intanto si concentra sull’Elbrus, non prima di aver fatto un bilancio del suo tour tricolore:
"L’Italy Tour è stato intenso e ricco di incontri umani straordinari. Porto con me le storie, i sorrisi e l’energia di tutte le persone che ho incontrato lungo il cammino: studenti, insegnanti, appassionati di montagna e semplici curiosi che hanno voluto condividere con me un pezzo di strada. Queste esperienze sono per me un carburante prezioso, che mi accompagna ora verso una nuova sfida: l’Elbrus, la mia sesta vetta del progetto Seven Summits. Salire questa montagna, la più alta d’Europa, significa fare un altro passo verso il completamento di un sogno che sembrava impossibile, ma che sto trasformando in realtà con lo stesso spirito, la stessa determinazione e la stessa voglia di superare ogni limite".
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