Il veronese lascerà l'attività su strada in occasione del Giro del Veneto, prima di affrontare la competizione iridata su pista
Elia Viviani dice basta e, dopo aver conquistato tre medaglie olimpiche, ha deciso di appendere la bici al chiodo. Il 36enne di Isola della Scala ha annunciato il proprio ritiro che si dividerà in due parti: il prossimo 15 ottobre lascerà il ciclismo su strada in occasione del Giro del Veneto, davanti al proprio pubblico, mentre a fine mese prenderà parte per l'ultima volta ai Mondiali di ciclismo su pista, in programma a Santiago del Cile.
Una scelta difficile, ma arrivata dopo aver ottenuto novanta vittorie fra i professionisti fra cui cinque tappe al Giro d’Italia, tre alla Vuelta di Spagna e una al Tour de France oltre ad aver rappresentato l'Italia alle Olimpiadi Estive di Tokyo 2020 come portabandiera insieme a Jessica Rossi: "Ho cominciato questa ultima stagione volendo dimostrare qualcosa, volevo decidere io quando dire basta, anche se molti mi hanno chiesto in questi mesi se volessi smettere. La fusione della mia squadra, il team Lotto, con un’altra mi ha convinto che questo sarebbe stato l’ultimo anno - ha spiegato Viviani -. So di essere ancora a un buon livello e per questo voglio chiudere ai Mondiali, puntando magari alla maglia iridata. Sai che è il momento di lasciare andare tutto quando non sei competitivo come sempre o per esserlo deve andare tutto al meglio, quando un tempo non era così".
Nonostante un'ultima parte di carriera resa più complicata dalle difficoltà di trovare squadra, Viviani non ha alcun rimpianto per quanto fatto durante la carriera e poter chiudere sulle strade del Veneto rappresenta l'occasione perfetta: "Rifarei tutto al 100%: sono contentissimo di quanto ho raggiunto. Il ciclismo mi ha insegnato a vivere, mi ha dato una formazione sportiva ed+ umana. Non avrei mai visto così tanti posti nel mondo se non fosse stato per il mio sport. Mi ha dato soddisfazioni e ha sempre fatto parte di me e della mia vita - ha concluso il veronese -. Si sono allineate diverse circostanze: quest’anno, con l’arrivo a Verona ho pensato che sarebbe stato il giorno perfetto per fare l’ultima gara su strada, nella mia città, con i tifosi, amici e parenti".