Marco Pantani non è stato semplicemente un campione, per poco meno di un decennio è stato il ciclismo in tutto e per tutto. La bandana lanciata al vento è diventato un simbolo per uno sport che ha dovuto soffrire troppo per i peccati del passato e che forse non si è goduto a sufficienza le gesta di un campione capace di realizzare quella doppietta Giro d'Italia-Tour de France rimasta tabù per tutti a partire da quel magico 1998.
Marco Pantani non è stato però soltanto la maglia rosa mostrata davanti al mondo intero sul traguardo di Montecampione oppure le braccia levate al cielo nella bufera di Les Deux Alpes. Pantani è stato l'essenza dello sport composta da una sana dose di pazzia, messa in luce nella discesa del Mortirolo al Giro 1994 e ripetuta più volte nel corso della sua carriera, e di un'accecante passione, quella che i tifosi percepiscono al passaggio di un atleta e che li spingono a seguirlo anche in capo al mondo.
Da Montecampione a Les Deux Alpes: Marco Pantani e le sue grandi imprese
Quella positività, ancora piena di misteri e retroscena tutti da svelare, non andava a offuscare semplicemente la stella di un campione, ma fiaccava l'animo di un uomo, più fragile di quanto all'esterno potesse apparire, ma soprattutto abbandonato di punto in bianco da chi si era professato suo amico salendo semplicemente sul carro dei vincitori per un mero interesse personale. Da quel momento non sono bastati gli incitamenti dei compagni, l'attenzione di mamma Tonina e papà Ferdinando, l'amore di quei tifosi che fremevano per rivederlo lanciare la bandana e dare il via alla battaglia. Non sono bastate le due vittorie al Tour de France 2000 davanti a un Lance Armstrong "padre-padrone" di una corsa disegnata a "sua immagine e somiglianza" e il ritorno in Nazionale per le Olimpiadi di Sidney 2000 in cui mettersi a disposizione dei compagni. Il dolore era ormai troppo forte, entrato così profondamente nel suo animo da distruggerlo piano piano sino a quel 14 febbraio dove in riva all'amato Adriatico si spegneva uno dei più grandi campioni del nostro tempo in una notte che si è portata con sè una verità ancora tutta da chiarire.
A vent'anni di distanza la voragine lasciata da Marco Pantani è ancora enorme, difficile da riempire perché nessuno ha più saputo esaltare il grande pubblico con il proprio coraggio, quello che contraddistingue soltanto chi affronta la vita con genuinità e soprattutto con grande passione.
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