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Giro d'Italia, 15a tappa: Verona vince ad Asiago, crisi per Roglic

La Lidl-Trek reagisce subito al ritiro di Ciccone: sesto successo nella corsa. Lo sloveno crolla, perdendo un minuto e mezzo da Del Toro

25 Mag 2025 - 17:08
 © Getty Images

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La 15a tappa del Giro d'Italia era disegnata per le fughe, nei 220km da Fiume Veneto ad Asiago, e non delude le attese. Prima del giorno di riposo trionfa la Lidl-Trek, che sale a quota sei vittorie ed esulta con Verona. Lo spagnolo precede i suoi compagni d'azione, compreso Bardet, mentre il gruppo maglia rosa arriva a mezzo minuto e Del Toro mantiene la leadership. Difficoltà per Roglic, che perde un minuto e mezzo e scivola indietro in classifica. 

Per la seconda tappa consecutiva, al Giro d'Italia vince la fuga: questa volta tocca a Carlos Verona, che regala un successo (il sesto) alla Lidl-Trek, a poche ore dal mesto ritiro di Giulio Ciccone. La 15a tappa è disegnata per gli attacchi da lontano, con la partenza da Fiume Veneto e il Monte Grappa (25.7km con punte all'11%) lontanissimo dall'arrivo di Asiago, posto dopo 220km e un tratto finale in falsopiano: il punto decisivo è la salita di Dori, 16.6km al 5.3%. Si forma subito una maxi-fuga che comprende 36 corridori, tra cui vari italiani (Cattaneo, Frigo, Fortunato, Ulissi, Zana) e qualche big (Bardet, Gaudu, Tarling). Il gruppo lascia loro un margine di quattro minuti e qualcosa si muove solo sul Monte Grappa: Bernal, Del Toro e Carapaz all'attacco, Roglic e Tiberi perdono terreno salvo poi rientrare in discesa. Davanti va all'attacco Marco Frigo, che viene poi ripreso nell'avvicinamento a Dori, dove si forma un gruppetto con undici corridori: Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Prodhomme (Ag2r), Frigo (Israel), Verona (Lidl-Trek), Garofoli (Quick Step), Zana (Jayco-AlUla), Bardet (Picnic-PostNL), Lemmen (Visma), Stork (Tudor), Fiorelli (Bardiani) e Scaroni (Astana). 

La salita di Dori è decisiva in tutti i sensi, perché qui prende vita l'attacco decisivo di Carlos Verona: lo spagnolo lascia tutti sul posto e si rende imprendibile. Nel gruppo maglia rosa, che per qualche momento sogna anche di riprendere i fuggitivi e giocarsi la tappa, sono Del Toro e Carapaz a far saltare il banco con Bernal: Gee e Tiberi resistono, Roglic no. La giornata dello sloveno è terribile, un minuto e mezzo perso sulla salita di Dori e sul tratto finale. Non cambia nulla nel finale, che ci regala tre corse in una: Verona vince con 21" su Storck e sugli ex compagni di fuga (Scaroni, Bardet, Prodhomme, Garofoli), col gruppo maglia rosa a mezzo minuto e Fiorelli a regolarlo allo sprint. Più indietro Primoz Roglic, che scivola in decima posizione nella generale: 3'53" da Isaac Del Toro. 

La maglia rosa mantiene il suo margine in classifica: il messicano dell'Uae guida con 1'20" su Simon Yates e 1'26" su Ayuso, con Carapaz (+2'07") e Gee (+2'54") a completare la top-5. Nei dieci Caruso (+2'55"), Tiberi (+3'02"), Bernal (+3'38"), Arensman (+3'45") e il già menzionato Roglic, che proverà a ricaricare le batterie nel giorno di riposo. Dopo inizierà una terza settimana durissima, nella quale lo sloveno rischia di affondare e vedere gli altri big giocarsi la vittoria. Sin qui, solo il lavoro di Pellizzari l'ha tenuto in gioco. 

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