CICLISMO

Ciclismo, Parigi-Roubaix: magia di Colbrelli nel fango 

Il bresciano vince una Monumento resa epica dalla pioggia degli ultimi giorni, battendo in volata Vermeersch e Van der Poel

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Sonny Colbrelli trionfa alla Parigi-Roubaix 2021. Il bresciano si impone in volata nello storico velodromo, battendo il sorprendente Vermeersch e uno dei grandissimi favoriti Mathieu Van der Poel in un’edizione epica per la pioggia degli ultimi giorni, che ha reso fangosi i settori in pavé. Il campione europeo riporta in Italia la Monumento francese 22 anni dopo l’ultima vittoria di Andrea Tafi. Quarto uno sfortunato Gianni Moscon.

Sonny Colbrelli entra nell’Olimpo del ciclismo vincendo una Parigi-Roubaix 2021 già entrata nella storia del ciclismo. Il bresciano, dopo 260 km di corsa tra asfalto e il fango dei settori in pavé, trova le energie per battere in volata Florian Vermeersch e Mathieu Van der Poel, uno dei grandi favoriti della vigilia. Per lui si tratta della prima Monumento in carriera, all’esordio assoluto nell’Inferno del nord. 

La prima edizione autunnale della Parigi-Roubaix viene resa epica dalla pioggia. I settori di pavé diventano un misto di pietre, fango e pozzanghere, rendendo ancora più difficile la guida della bicicletta. Dopo una quarantina di chilometri si avvantaggia un gruppone con 31 corridori, tra cui gli italiani Affini, Ballerini, Moscon, Mozzato e Oss, insieme al vincitore dell’edizione 2017 Greg Van Avermaet e al giovane belga Vermeersch. Il plotone non concede mai più di 2’30”, consapevole della pericolosità dell’azione e di alcuni nomi dei corridori davanti.

Mentre davanti i fuggitivi si sfidano con scatti e azioni, tra i big la corsa si accende a un centinaio di chilometri dalla conclusione, quando Wout Van Aert piazza una prima accelerazione. Con il belga rimangono quasi tutti i migliori, compreso un Sonny Colbrelli particolarmente brillante. Nella Foresta di Aremberg, Van der Poel sollecita l’andatura, con il bresciano subito alla sua ruota, mentre Van Aert perde terreno anche a causa di una caduta di un corridore davanti a lui. Tra gli uomini al comando, Moscon dimostra di essere il più brillante e rimane da solo in testa già nel settore 12, continuando la propria azione verso Mons-en-Pévèle. Il trentino esce dallo storico settore con più di un minuto di vantaggio sul primo gruppetto di inseguitori, composto da Van der Poel, Colbrelli, Vermeersch, Van Asbroeck e Boivin. Van Aert insegue più indietro e finisce presto fuori dai giochi.

Moscon mantiene il suo margine di un minuto, ma nell’arco di pochi chilometri prima è vittima di una foratura e poi cade in un settore di pavé. Il trentino viene quindi ripreso e staccato sul Carrefour de l’Arbre, dove attaccano Van der Poel e Colbrelli. I due tornano sull’asfalto in testa, insieme anche a Vermeersch. Il terzetto procede di comune accordo verso Roubaix, rendendo evidente che la vittoria si deciderà all’interno del Velodromo. Van der Poel entra in pista in prima posizione, ma a lanciare la volata è Vermeersch. Colbrelli si muove al momento giusto e fa valere le sue doti di sprinter, resistendo al tentativo di rientro di Van der Poel per tagliare il traguardo in prima posizione e scoppiare in lacrime di gioia. Quarto un ottimo e sfortunato Moscon, ma l’Italia festeggia comunque la sua prima Parigi-Roubaix del terzo millennio: prima di oggi, l’ultima vittoria era arrivata con Andrea Tafi nel 1999. 

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