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Ciclismo, cancellati i Mondiali in Svizzera causa Covid

La rassegna iridata di settembre salta dopo le restrizioni del governo elvetico. L'Uci lavora a un piano B

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I Mondiali di ciclismo su strada, in programma dal 20 al 27 settembre a Aigle-Martigny, in Svizzera, sono stati cancellati a causa delle restrizioni provocate dalla pandemia del coronavirus. Lo hanno annunciato gli organizzatori, spiegando che in seguito alle decisioni prese in queste ore dalle autorità federali elvetiche "le grandi manifestazioni che prevedono la presenza, a vario titolo, di un migliaio di persone sono proibite fino al 30 settembre. Quindi organizzare i Mondiali diventa impossibile". 

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Il Consiglio federale elvetico, per combattere il rischio di contagio da coronavirus, ha esteso fino all'1 ottobre il limite di 1.000 persone per raduni e manifestazioni nel paese, rendendo di fatto impossibile per il comitato organizzatore organizzare la kermesse iridata nei cantoni di Vaud e Vallese. Inoltre il Svizzera è imposto l'obbligo di quarantena per chi arriva dall'estero e nel caso dei Mondiali erano attesi oltre 1200 persone provenienti da 90 paesi. "Con undici gare in otto giorni, gli obblighi di distanziamento sociale, di controllo dei flussi di pubblico e altre restrizioni significative rappresentano un ostacolo insormontabile", si legge nel comunicato. "Siamo tristi e delusi. Per quasi due anni ci siamo impegnati a fondo per organizzare un evento di successo su un percorso straordinario", hanno detto Gre'gory Devaud e Alexandre Debons, i copresidenti del comitato organizzatore.

La notizia dell'annullamento, nell'aria da diverse settimane, è stata formalizzata anche dall'Uci, con una lettera inviata in queste ore alle federazioni nazionali. Nella missiva, si sottolinea che viene annullato anche il congresso, e che si lavora a un piano B da definire entro 15 giorni, per salvaguardare gli atleti che si stavano preparando al Mondiale. Al momento l'ipotesi più accreditata è quella di un Mondiale ristretto alle solo prove dei professionisti e delle professioniste, probabilmente in Francia.

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