Contro il rifiuto del tribunale svizzero di rivedere la decisione. "Adesso si comincia a ragionare bene" il commento del legale del marciatore azzurro
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Prospettive positive per Alex Schwazer riguardo alla sua squalifica per doping. La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha aperto un procedimento contro il rifiuto del tribunale federale svizzero di ammettere la revisione della sentenza arbitrale del Tas del 30 -01-2017. La Cedu, con provvedimento del 21-08-2025, ha deciso di aprire ufficialmente il procedimento contro il governo svizzero sulla base del ricorso presentato nel 2022 dal campione di marcia, per il no da parte del tribunale federale svizzero di consentire la revisione della sentenza arbitrale a seguito dell'archiviazione da parte dell'autorità giudiziale italiana del procedimento penale contro Schwazer per non aver commesso il fatto.
"La comunicazione del ricorso al governo - fanno sapere i legali dell'ex campione - rappresenta un passaggio cruciale nello sviluppo della procedura e nell'esame delle doglianze prospettate dall'atleta di marcia. L'allora sentenza del Tas tarpò le ali alla carriera di Schwazer confermando la colpevolezza del marciatore altoatesino oro olimpico nella 50 km di marcia a Pechino 2008 con una squalifica di ben otto anni".
"Adesso si comincia a ragionare bene". Così l'avvocato Gerhard Brandstaetter conferma a LaPresse l'apertura ufficiale di un procedimento da parte della Cedu contro il Governo svizzero, sede del Tas. "Che scenari si possono prevedere? Tutta una serie di quesiti e indagini devono essere posti dal governo federale che non ha concesso la riapertura del Riesame sulla base della sentenza di assoluzione da parte del giudice italiano, il che vuol significa non concedere l'accesso garantito dai Diritti europei dell'uomo alla giustizia, perché gli hanno negato questo processo. Ora andiamo a vedere quello che succede", ha sottolineato il legale del marciatore.