ATLETICA

Mondiali atletica, Jacobs: "Coleman favorito, ma..."

L'azzurro a Belgrado: "Proverò a stargli davanti, qui vince chi sbaglia meno"

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Marcell Jacobsè' tra i protagonisti annunciati dei Mondiali indoor di Belgrado. Lo sprinter azzurro è pronto in vista della gara dei 60 metri, distanza su cui il campione olimpico dei 100 e della 4x100 sfiderà il primatista del mondo e oro iridato in carica Christian Coleman (6"34 nel 2018) e l'altro statunitense Marvin Bracy per il podio iridato. Sabato lo attendono i tre turni dei 60 metri: batterie alle 10.45, semifinale alle 18.40, finale alle 21.20. "Qui vince chi sbaglia meno, è così in generale ma soprattutto nei 60 - sottolinea il bresciano delle Fiamme Oro in conferenza stampa - Il favorito n. 1, che gioca in un campo tutto suo, è Coleman: è lui l'uomo da battere ma io cercherò di stargli il più vicino possibile e proverò a mettergli la testa davanti".

A chi gli chiede del possibile attacco al record europeo di Dwain Chambers, il 6"42 di Torino 2009, risponde cosi': "Ho fatto il record europeo due volte alle Olimpiadi nei 100 (fino a 9"80, ndr) ma per le mie caratteristiche il primato dei 60 è più difficile, seppur non impossibile. Grazie al bel lavoro dell'inverno e allo stimolo degli avversari si può avvicinare quel tempo. Sabato però correrò per la posizione, non con il cronometro in testa: l'ho fatto nelle ultime uscite, ho pensato al tempo e non mi ha permesso di essere sciolto al 100%. Ci saranno altre stagioni per cercare il record".

 "Gli ori di Tokyo mi hanno cambiato? No, credo di essere sempre rimasto con i piedi per terra - prosegue l'azzurro - Le vittorie alle Olimpiadi sono state fondamentali per una crescita personale, mi hanno dato consistenza e ulteriori motivazioni. Ho voglia di fare ancora di più e di dimostrare ancora tanto, non agli altri ma a me stesso. Certamente mi sono goduto tutti quei momenti che ho vissuto dopo Tokyo: la Formula 1 è una delle mie più grandi passioni e simulare la partenza di fronte alle auto schierate in griglia è stata un'emozione fortissima, come pure gli incontri con il presidente Mattarella e il premier Draghi. Ma sono rimasto sempre focalizzato sulla stagione che mi attendeva, su Belgrado, sui Mondiali di Eugene e sugli Europei di Monaco di Baviera. Dopo Tokyo ho staccato per ricominciare ad allenarmi prima degli altri e prepararmi alla stagione indoor, fondamentale per migliorare nella prima parte di gara, la fase in cui perdo di più rispetto agli altri". 

Il passaggio di Jacobs dal lungo allo sprint desta ancora la curiosità dei numerosi giornalisti presenti alla Stark Arena, nella seconda tranche della conferenza stampa che aveva accolto nella prima parte il presidente World Athletics Sebastian Coe, la serba idolo di casa Ivana Vuleta (meglio conosciuta come Spanovic), l'oro olimpico del decathlon Damian Warner (Canada) e il numero uno della Federazione serba Veselin Jevrosimovic: "La differenza tra lungo e velocità è tanta - osserva Jacobs - nel lungo bisognava correre forte e bene, quando ho deciso di spostarmi nello sprint però mi mancava l'uscita di blocchi. Fino a due anni fa la mia partenza era molto diversa: con Paolo seguivamo la storia e la tecnica che si era sempre utilizzata in Italia. Ma erano più le volte che sbagliavo, rispetto a quelle in cui riuscivo. Quindi abbiamo adattato la partenza alle mie caratteristiche, e tra il 2020 e il 2021 si è vista una netta differenza, ben sedici centesimi già nei 60 metri". 

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