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ATLETICA

Dosso felice per un 2025 ricco di soddisfazioni ma anche di problemi affrontati con la mentalità vincente

Intervista esclusiva alla regina italiana della velocità che analizza un’annata eccellente tra medaglie, primati e la consapevolezza di non doversi porre limiti

di Ferdinando Savarese
09 Nov 2025 - 13:01
 © Getty Images

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Zaynab Dosso, primatista italiana dei 60 e dei 100 metri, ha ormai imboccato la strada definitiva verso l’élite della velocità mondiale, al termine di una stagione che l'ha vista vincere l'oro nei 60 degli Euroindoor di Apeldoorn, conquistare l'argento sulla stessa distanza al coperto nei Mondiali di Nanchino, per poi essere frenata da un problema al piede patito già in Cina che ha condizionato la preparazione verso le gare all'aperto, affrontate in ogni caso con grande carattere e determinazione sino ai campionati iridati di Tokyo, dove ha avuto un altro infortunio pochi minuti prima della semifinale corsa di conseguenza al di sotto delle proprie aspettative.

La 26enne atleta azzurra di origini ivoriane ha comunque chiuso il suo lungo 2025 agonistico con il sorriso sulle labbra, sia per le due medaglie di grande valore ottenute nella stagione al coperto dove ha anche migliorato il suo primato italiano sui 60 portandolo da 7"02 a 7"01, ma anche per la capacità di reagire agli infortuni subiti senza abbattersi come invece accaduto in passato, presentandosi agli appuntamenti più importanti sempre con la mentalità vincente che gli ha dato la certezza di poter fare in futuro un ulteriore passo importante verso le più elevate vette delle sue discipline.

Un anno di assoluta conferma dopo quanto di già eccellente realizzato nel 2024, contraddistinto dal bronzo mondiale di Glasgow al coperto sui 60 e quello europeo di Roma all'aperto sui 100, oltre che i nuovi primati italiani nelle stesse discipline, e ora dopo le meritate vacanze ha da qualche settimana ripreso la preparazione a Roma nel gruppo di lavoro del tecnico Giorgio Frinolli, carica come non mai per affrontare le future sfide verso la prova finale della sua maturità agonistica, da raggiungere anche con l'abbattimento della barriera dell'eccellenza per una centometrista, rappresentata dalla soglia degli 11 secondi.

© Getty Images

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Zaynab, un'altra ottima stagione di crescita. Ti ritieni più soddisfatta della passata o di questa?

"Assolutamente di questa che ritengo sia stata la migliore della mia carriera sino ad ora perché, oltre alle enormi gioie avute dalle gare indoor con l'oro degli europei e l'argento dei mondiali, sono molto soddisfatta per l'approccio mentale avuto nei momenti di difficoltà, affrontati contrariamente al passato con spirito positivo senza farmi prendere dallo sconforto. Nella passata stagione, pur con i due bronzi ai mondiali indoor di Glasgow sui 60 e agli europei di Roma sui 100, ho commesso l'errore fondamentale di sprecare troppe energie nervose inutilmente per non aver saputo affrontare con serenità le difficoltà fisiche di vario genere, con la conseguenza di arrivare alle Olimpiadi scarica e non in grado di esprimermi per quelle che erano le mie aspettative".

Questo errore fatto nel 2024 ti è stato quindi molto utile?

"Certamente e questo mi inorgoglisce quanto le medaglie. Anche quest'anno i problemi non sono mancati e proprio nelle due occasioni più importanti, quali i mondiali indoor in Cina dove un dolore alla scafoide mi ha fatto temere di non poter nemmeno gareggiare, impedendomi poi di allenarmi per i due mesi successivi, e quelli recenti in Giappone dove avevo ritrovato l'ideale condizione, gestendo al meglio la batteria che ritengo sia stata la miglior gara della mia vita, per poi nell'ultimo allungo prima della semifinale sentire una fitta all'adduttore. La differenza rispetto al passato è stata che in entrambe le occasioni non mi sono persa minimamente d'animo e, pur con differenti esiti agonistici finali, alla fine delle mie gare ero felice".

A Tokyo è stato il tuo terzo mondiale. Che tipo di esperienza è stata rispetto alle altre due?

"È stata l'esperienza della definitiva consapevolezza di essere ormai un'atleta che si presenta agli appuntamenti più importanti senza timore di nessuno. A Eugene nel 2022 c'era in me grande emozione e anche paura, solo il fatto di riscaldarmi a fianco di una velocista leggendaria quale Shelly-Ann Fraser-Pryce poi vincitrice dei 100, mi creava emozione, ma poi l'anno dopo a Budapest quando ho fatto il mio primo record italiano, eguagliando quello della Levorato, le sensazioni hanno cominciato a cambiare e ho iniziato a capire che i miei obiettivi non erano fare il minimo per quelle competizioni, ma erano dare il massimo durante e questo è stato più che mai lo spirito di quest'anno, anche se c'è stato il contrattempo dell'adduttore, ma sono certa che la prossima volta sarà un'altra storia ancora".

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Quando hai ripreso la preparazione e c'è qualche novità rispetto al passato?

"Dopo Tokyo mi sono presa un giusto periodo di riposo per ricaricarmi dopo una stagione intensissima, ma adesso ho ripreso da poche settimane con il mio gruppo di lavoro e tutto sta andando per il meglio. Posso dire che ogni anno Giorgio (Frinolli ndr) cerca di creare delle metodologie che possano ulteriormente stimolarmi, e in questa prima fase della preparazione invernale mi sta facendo eseguire delle ripetute su distanze a cui non ero abituata in passato, per aumentare ulteriormente la mia resistenza alla velocità, oltre che ai turni nelle grandi competizioni internazionali. Sono molto contenta di questi nuovi lavori anche per come il mio fisico ci si sta adattando".

Quali sono i tuoi programmi agonistici per l'imminente stagione invernale?

"I 60 metri sono certamente una disciplina dove mi esprimo particolarmente bene per cui sicuramente il primo grande obiettivo dell'anno saranno i mondiali al coperto di Torun, a marzo, dove cercherò di difendere l'argento del 2025 senza dimenticare il bronzo del 2024, con l'idea di non pormi nessun limite qualunque avversaria si presenti ed è probabile che il lotto delle concorrenti sia anche più competitivo di Nanchino, ma questo per me sarà sempre solo uno stimolo ulteriore e non certo fonte di preoccupazione".

A maggio 2026 ci saranno ancora le World Relays, a Gaborone in Botswana, dove l'anno scorso non hai potuto esserci anche per il problema al piede. Pensi di partecipare?

"Adesso è abbastanza presto per dirlo ma con i mondiali indoor che finiranno verso la fine di marzo e un necessario successivo periodo di rigenerazione, è difficile pensare di poterci essere anche pensando poi agli europei di Birmingham in agosto. Credo in ogni caso che queste occasioni possano essere importanti anche per far maturare tante giovani ragazze che stanno emergendo, penso ovviamente a Doulla ma anche a Valensin e Castellani su tutte, per cui sono convinta che loro potranno dare un fondamentale contributo per far emergere al meglio la nostra staffetta 4x100 femminile".

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Hai detto che è stata la tua miglior stagione ma sicuramente vorrai che ce ne sia una dove progredire ulteriormente. Quali i tuoi obiettivi per il 2026?

"Dei mondiali di Torun in Polonia ho già parlato, ma naturalmente gli Europei di Birmingham sui 100 metri saranno per me l'appuntamento primario dell'anno dove certamente vorrò migliorare il terzo posto di Roma 2024, e poi ci sono anche degli obiettivi cronometrici perché sono convinta di valere molto meno dei miei attuali primati e che, quando li migliorerò, in particolare quello all'aperto sui 100 non sarà di pochissimi centesimi per cui voglio scendere sotto gli 11 netti di tanto".

L'anno prossimo ci sarà a settembre anche la prima edizione degli Ultimate Championship World Athletics a Budapest, una competizione riservata alle 16 migliori specialiste al mondo. E' anche questo un tuo obiettivo?

"Sicuramente. Sarà la grande novità della stagione con questa formula che prevede l'accesso solo alle migliori atlete del ranking senza limiti per nazione, e per qualificarsi bisognerà gareggiare tanto nei meeting che contano, per cui rappresenterà sicuramente un altro eccezionale stimolo acquisire il diritto a esserci".

Guardando a un futuro più lontano, pensi che potresti puntare maggiormente ai 200 metri?

"In questo momento credo di stare raggiungendo l'ideale maturità per affrontare al meglio i 100 metri per cui voglio essere concentrata solo su tale disciplina, oltre naturalmente su quella dei 60 al coperto ma, come ho fatto nel 2024 e non quest'anno per l'infortunio al piede che mi ha bloccato per due mesi, penso che nel 2026 farò qualche gara anche sul mezzo giro di pista, sempre in un'ottica propedeutica ma con l'intento di verificare in proiezione più lontana, le possibilità di essere molto competitiva pure su tale distanza".

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