DOHA 2019

Atletica, Mondiali: Tamberi 8° nell'alto, 4x100 donne in finale con record italiano e pass per i Giochi, Stano 13° nella marcia

Gimbo supera 2.27 ma non i 2.33, oro a Barshim (2.37). 42"90 per le azzurre, che sfruttano la squalifica del Brasile, fuori la staffetta maschile con il record

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Ai Mondiali di Doha Gianmarco Tamberi è ottavo nella finale del salto in alto. L'azzurro supera i 2.27, fallisce l'assalto ai 2.30 e tenta per due volte il colpaccio a 2.33, non riuscendoci. Oro a Mutaz Essa Barshim, che vola a 2.37. Record italiano per le 4x100: le donne corrono in 42"90, centrano la finale e strappano il pass per Tokyo 2020, la maschile (38"11) è fuori nonostante un gran finale di Filippo Tortu. Massimo Stano 13° nella 20 km di marcia.

Gimbo Tamberi è un personaggio divisivo, come la sua barba. Anche i suoi risultati lo sono. L'ottavo posto in finale mondiale può deludere chi si aspettava una medaglia e lasciare impassibili quelli che non si aspettavano exploit, perché l'azzurro viene da un anno difficile e da una qualificazione con qualche incertezza, a 2.29. In finale, Tamberi salta al secondo tentativo 2.27 e tenta l'assalto ai 2.30. Non riuscendoci alla prima, passa la misura e prova i 2.33, fallendo le due occasioni a disposizione. Mani sul viso, ma forse la condizione non permette di volare oltre. Vola, eccome, Mutaz Barshim. Il padrone di casa, al bivio dopo due errori a 2.33, si salva all'ultimo e sfodera un 2.35 e un 2.37 che fanno impazzire il Khalifa Stadium di Doha. Barshim si prende l'oro superando di 8 cm il precedente primato stagionale. Completano il podio i russi Mikhail Akimenko e Ilya Ivanyuk (2.35).

TAMBERI: "SPERAVO MEGLIO"
"Non è andata come speravo, sapevo che sarei potuto incappare in qualche errore tecnico. Ci vuole un po' di costanza in gara per trovare le sensazioni giuste". È il commento di Gianmarco Tamberi dopo la finale del salto in alto ai Mondiali di atletica di Doha, chiusa dal marchigiano all'ottavo posto. "In qualificazione le cose sono andate via lisce e avevamo paura che in finale potesse non essere uguale. A 2,30 abbiamo capito dove lavorare ma era troppo tardi", ha raccontato l'azzurro. "Fare praticamente un debutto stagionale a un Mondiale non è facile: quindi arrivare ottavo non è male, ma si sperava in qualcosa di piuù Si riparte subito per l'unica cosa per cui faccio atletica: le Olimpiadi. Non vedo l'ora che arrivi il giorno della mia rivincita", ha concluso 'Gimbo'.

Notizie migliori arrivano dalle staffette 4x100: le donne, con Johanelis Herrera, Gloria Hooper, Anna Bongiorni, Irene Siragusa, centrano il record italiano chiudendo in 42"90 la loro semifinale. Per loro arriva anche un posto tra le prime otto dopo la squalifica del Brasile per invasione e di conseguenza un pass per Tokyo 2020. Sfortunati i colleghi azzurri, che comunque siglano il record nazionale (38"11): Federico Cattaneo, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu chiudono al quarto posto nel loro turno ma vengono battuti dai tempi della clamorosa seconda semifinale, con sei nazionali sotto i 38". Va fuori incredibilmente il Canada di De Grasse, gli azzurri protestano per un'invasione commessa dagli Stati Uniti. Una squalifica degli americani darebbe la finale all'Italia.

Nelle altre gare, da segnalare il record del mondo di Dalilah Muhammad nella finale dei 400 metri ostacoli: 52"16 per la statunitense, che batte di quattro centesimi il suo precedente primato. Emozionanti anche i 3000 siepi, con Conseslus Kipruto che batte in rimonta e di un soffio Lamecha Girma: un centesimo divide il keniano e l'etiope. Nei 400 maschili vince Steven Gardner (record nazionale per le Bahamas) in 43"48, secondo Anthony Zambrano, terzo Fred Kerley. Dominio cubano nel lancio del disco femminile: Yaime Perez (69.17) sconfigge Denia Caballero (68.44), bronzo a Sandra Perkovic (66.72).

Finisce dopo 13 km il sogno di Massimo Stano nella marcia. Ai -7 dall'arrivo, infatti, il barese raccoglie la terza proposta di squalifica per sospensione e viene fermato per due minuti dai giudici, quando era nel gruppo all'inseguimento di Toshikazu Yamanishi. Tutte le ammonizioni arrivano nel giro di due chilometri, ed è in questo spazio che Stano si gioca il podio. Inutile la sua rabbia, figlia di due anni di sacrifici buttati al vento. L'azzurro, in ottima condizione, riparte dal 16esimo posto e arriva 13esimo, marciando almeno 20" sotto ritmo per il resto di una gara compromessa e lenta. La più lenta della storia dei Mondiali, sopratutto per via delle condizioni ambientali, benché si corra nella notte qatariota. Yamanishi la chiude in 1h 26"34, cinque minuti in più del precedente "primato" (1h21"09 fatto segnare da Chen Ding nel 2003). Medaglia d'argento per Vasiliy Mizinov (1h 26"49), terzo Perseus Karlström (1h 27"00). Con questo successo, il Giappone conquista per la prima volta nella stessa manifestazione sia la 20 che la 50 km. Un dominio, quello del “Professore”, che lascia andare Kaihua Wang per poi riprenderlo al settimo km e salutare la compagnia dopo pochi metri. Vani i tentativi di aumentare il ritmo da parte di Stano, Karlström, Korkmaz, Ikeda e Mizinov. Il gruppo degli inseguitori si sfilaccia dopo lo stop di Stano, e Mizinov si prende l'argento nel km finale.

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