ATLETICA

Atletica, assolto Alex Schwazer: "Non ci fu doping nel 2016"

Il Gip del tribunale di Bolzano ha disposto l'archiviazione e accusato la catena di controlli delle provette da parte di Wada e Iaaf: "La manipolazione sarebbe potuta avvenire in qualunque momento, si indaghi"

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Alex Schwazer è stato assolto dall'accusa di doping "per non aver commesso il fatto". Il Gip del tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha infatti disposto l'archiviazione del processo nei confronti del marciatore altoatesino, che nel 2016 era risultato positivo a un controllo a sorpresa incorrendo poi in una squalifica di 8 anni. Il giudice ha motivato la sentenza sottolineando che "la catena di custodia dei reperti in perizia è di fatto del tutto evanescente" ed evidenziando che a causa delle lacune nell'operato di Wada e Iaaf "la manipolazione sarebbe potuta avvenire in qualunque momento", invitando quindi il pm a nuove indagini.

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Il Gip bolzanino ha dunque accolto la richiesta della Procura (che aveva chiesto l'archiviazione a dicembre) e dato ragione al vincitore dell'oro olimpico a Pechino 2008, che aveva sempre sostenuto l'ipotesi di un'alterazione dei campioni. La World Anti Doping Agency e la Federazione internazionale di Atletica (all'epoca nota come Iaaf, ora World Athletics) "hanno operato in maniera totalmente autoreferenziale, non tollerando controlli dall’esterno fino al punto di produrre dichiarazioni false", ha spiegato Pelino. "È quindi provato che la manipolazione delle provette che lo scrivente ritiene provata con altro grado di probabilità razionale avrebbe potuto avvenire in qualsiasi momento a Stoccarda come a Colonia (sedi rispettivamente dell'agenzia incaricata del prelievo e del laboratorio dove sono stati effettuati i controlli, ndr), ove si è dimostrato esservi provette non sigillate dunque agevolmente utilizzabili alla bisogna".

La chiusura del processo penale e il proscioglimento di Schwazer, al momento, non gli consentirebbero di partecipare ai Giochi di Tokyo, in quanto la squalifica comminata dal Tas di Losanna è valida fino al 2024. Ora, però, il marciatore azzurro ha la possibilità di presentare un nuovo ricorso alla corte federale svizzera per tornare alle competizioni, dopo che l'ultimo gli era stato respinto nel maggio 2020.

IL GIP CHIEDE DI INDAGARE SULLA FRODE

Oltre ad aver assolto Schwazer, il Gip del tribunale di Bolzano ha chiesto che si indaghi sull'ipotesi di manipolazione. "Falso ideologico, frode processuale e diffamazione": sono questi i reati che Walter Pelino ipotizza nei confronti di chi avrebbe alterato le provette. Il giudice, che parla esplicitamente di macchina del fango, rimette gli atti al pm invitandolo a indagare su quei reati.

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