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4x100 maschile, eliminazione con beffa nella semifinale dei mondiali di Tokyo

La formazione azzurra sesta al traguardo con Jacobs urtato al cambio da un sudafricano che lo fa inciampare, ma invece di quello italiano viene accolto il ricorso del Sudafrica in quanto l'azzurro è uscito dalla corsia con un braccio

di Redazione Sprintnews
20 Set 2025 - 19:18
 © Getty Images

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La 4x100 maschile italiana chiude la sua avventura mondiale con beffa dopo la sesta posizione nella propria semifinale dei mondiali di Tokyo con il tempo di 38"52, che di fatto non la qualifica alla finale di domani, ma rimane il giallo del contatto subito da Marcell Jacobs che viene toccato dal sudafricano Shaun Maswagniyi mentre sta per lanciarsi, perdendo un appoggio e ovviamente del tempo prezioso, facendo quindi un cambio molto schiacciato con il primo frazionista Fausto Desalu.

La squadra italiana che ha schierato poi in terza frazione Lorenzo Patta e in quarta Matteo Melluzzo, autori entrambi di una buona prova, ha quindi presentato ricorso per il contatto subito dal doppio campione olimpico di Tokyo 2021, ma questo è stato successivamente respinto e anzi la responsabilità dell'impatto è stata infine attribuita dall'esame del filmato proprio al velocista azzurro, per cui è stato deciso che la formazione sudafricana debba ripetere da sola la gara nell'ultima mattinata giapponese di gare, e se otterrà uno dei due tempi di ripescaggio potrà accedere alla finale della serata.

Nell'approfondimento ulteriore della questione, evidentemente Jacobs è risultato trovarsi non tanto con i piedi ma con il braccio, pur se involontariamente, all'interno della corsia dell'avversario, e siccome il regolamento dice che un atleta viene danneggiato se anche l’arto superiore di un avversario invade lo spazio, per tale motivo la responsabilità è andata all'azzurro con reintegro conseguente della formazione in tal modo danneggiata, ma l'Italia non è stata in ogni caso squalificata in quanto il velocista azzurro era comunque all’interno della propria corsia, per cui è stato confermato il sia pur inutile per la qualificazione sesto posto conclusivo. 

Finisce così mestamente il ritorno della staffetta veloce italiana nello stadio nazionale di Tokyo, teatro del grande trionfo a cinque cerchi di 4 anni fa, ricordando come mancasse in ultima frazione rispetto ad allora Filippo Tortu a cui è stato preferito Melluzzo, mentre va anche evidenziata la clamorosa eliminazione nella gara dell'Italia, della Gran Bretagna per un errore nel cambio, così come della Giamaica nella prima semifinale.

LE DICHIARAZIONI DI JACOBS DOPO IL TRAGUARDO

"Ho fatto tante staffette e non mi era mai capitata una cosa del genere. Mi sembrava di essere nella mia corsia, per cui adesso vedremo se ci saranno i margini per recuperare la finale anche perché ci sono in ogni caso 9 corsie. Peccato veramente perché eravamo molto carichi e convinti di poter fare bene".

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La squadra italiana della 4x400 metri femminile, composta da Anna Polinari, Virginia Troiani, Alessandra Bonora e Alice Mangione, conquista invece la finale che si disputerà domani 21 settembre alle 13.35 ore italiane, grazie all'ultimo tempo di ripescaggio di 3'24"71 realizzato con la quarta posizione nella prima semifinale, che non bastava per la qualificazione diretta ma è stato sufficiente per realizzare l'obiettivo di accedere all'atto conclusivo. 

La 4x100 donne viene a sua volta eliminata dopo il sesto posto nella propria semifinale con 49"41, crono totalmente inficiato dalla prima frazione di Vittoria Fontana che si infortuna a metà curva ma chiude coraggiosamente la prova, ma ovviamente la gara per le altre tre atlete, Gloria Hooper, Dalia Kaddari e Alessia Pavese è inevitabilmente compromessa, soprattutto con il timore che il problema della Fontana non sia di lieve entità.

Alla fine delle due giornate di gare dell'eptathlon, Sveva Gerevini è tredicesima con 6167 punti, terza prestazione in carriera al rientro dall’intervento di fine marzo al tendine d’Achille destro e quindi piazzamento ulteriormente meritevole, anche grazie al proprio personale nel giavellotto con 44,16 e un buon 2'08"89 sugli 800 metri, con il titolo vinto dalla statunitense Anna Hall con 6888 punti davanti all’irlandese Kate O’Connor con 6714 e al terzo posto, a pari merito, la statunitenseTaliyah Brooks e la britannica Katarina Johnson-Thompson con 6581 punti.

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