Boxe, bufera sui giudici di Rio

La decisione dell'Aiba: "Alcune decisioni sono state sotto il livello previsto"

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L'organo di governo della boxe olimpica, l'Aiba, ha rimosso alcuni giudici e arbitri dai Giochi di Rio dopo le polemiche sulle decisioni dei match. L'Aiba ha detto di aver rivisto tutti gli incontri disputati e di aver trovato che "meno di una manciata" di queste non erano al livello previsto. "Gli arbitri e i giudici non opereranno più alle Olimpiadi di Rio" ha annunciato l'Associazione, spiegando che tutti i giudizi non subiranno modifiche.

L'Aiba non ha fatto nomi. Il caso è finito sotto i riflettori questa settimana, quando pugili irlandesi e statunitensi hanno protestato sostenendo di essere stati 'derubati' nei match validi per i quarti di finale. L'irlandese campione del mondo dei pesi gallo Michael Conlan si è infuriato in diretta televisiva dopo aver perso contro il russo Vladimir Nikitin. L'allenatore americano Billy Walsh, irlandese, si è unito alla protesta dopo che Gary Russell, pesi superleggeri, ha perso una medaglia quando un discusso giudizio ha assegnato la vittoria all'uzbeko Fazliddin Gaibnazarov. "Il giudizio è stato atroce", ha detto ai giornalisti. "L'ultima volta che ho visto una cosa del genere è stato a Seul nel 1988, quando Roy Jones venne derubato in finale". Tra i verdetti contestati, anche la sconfitta di Clemente Russo contro Tishchenko.

"A seguito di alcuni recenti verdetti e dopo aver effettuato un esame approfondito da parte della nostra Commissione, abbiamo deciso di intraprendere azioni immediate e appropriate. Dall'inizio dei Giochi Olimpici l'Aiba ha gestito 239 match. La Commissione arbitri e giudici ha esaminato tutte le decisioni e determinato che meno di una manciata di verdetti non e' stata al livello previsto e di conseguenza e' stato deciso, in accordo con il comitato di valutazione arbitri e giudici Aiba, che gli ufficiali di gara interessati non potranno piu' operare a Rio 2016 per l'intera durata dei Giochi Olimpici. Ma i risultati di tutti gli incontri disputati non verranno modificati". Con questa nota l'ente mondiale del pugilato olimpico, appunto l'Aiba, annuncia la decisione di allontanare dal pugilato olimpico alcuni dei giudici, a causa dei troppi verdetti a dir poco discutibili che ci sono stati durante i Giochi.

Nel torneo pugilistico dei Giochi di Rio ci sono stati casi di verdetti molto discutibili, a favore dei pugili di casa (ma Robson Conceicao ha vinto l'oro nei leggeri meritatamente) ma non solo, primo fra tutti quello che ha visto vincitore il russo Evgeny Tishenko contro il kazako Vasiliy Levit nel match per l'oro dei massimi. E c'era stato il caso anche del peso gallo irlandese Michael Conlan, che dopo aver perso con il russo Vladimir Nikitin nei quarti di finale si era tolto la canottiera in segno di protesta e aveva mostrato il dito medio ai giudici gridando sul ring che non avrebbe mai piu' combattuto nel pugilato 'olimpico'. Cosi' i media di vari paesi hanno ricominciato a chiedersi se dietro non ci sia corruzione, e a chiedere di nuovo l'abolizione della boxe dal programma dei Giochi. "Per quanto riguarda la corruzione - continua la nota dell'Aiba -, vorremmo ribadire con forza che, se non saranno evidenziate prove tangibili, non semplici voci, continueremo a usare qualsiasi mezzo, comprese le azioni legali o disciplinari per proteggere il nostro sport e la comunita' di giudici e arbitri la cui integrita' viene continuamente messa in discussione. L'organizzazione non scoraggia valutazioni soggettive delle parti che si ritengono insoddisfatte del verdetto. Accettiamo il parere di tutti, li invitiamo a farsi avanti e a fornire la prova di quanto affermano al fine di prendere provvedimenti opportuni e immediati".

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