Modric, Vidal, Milinkovic-Savic e gli altri: i colpi mancati di questo calciomercato

Affari sfumati e tasselli mancanti

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Mai in archivio così presto, il calciomercato ha regalato colpi sensazionali come quello di Ronaldo, scambi impensabilicome Higuain-Bonucci-Caldara, campagne di rafforzamento come non se ne vedevano da tempo come quella dell'Inter. Eppure qualche buco è rimasto: chi più, chi meno, rimpiange il non esser riuscito a inserire nella rosa tasselli che avrebbero completato al meglio la squadra o che addirittura avrebbero fatto fare il salto di qualità decisivo.

Come si fa a dire che manca qualcosa dopo un mercato nel quale è arrivato Cristiano Ronaldo e con lui Emre Can, Cancelo ed è tornato Bonucci? Difficile. Dietro non ci sono caselle scoperte, il sogno Marcelo era legato principalmente alla partenza eventuale di Alex Sandro. Davanti si è dovuto far posto al fuoriclasse portoghese con la cessione di Higuain e il prestito di Pjaca, ma il reparto è stellare, top al mondo. In mezzo gli addii di Marchisio e Sturaro erano scritti, il vero successo è stato non mollare Pjanic. Ecco, proprio per mettere la ciliegina forse si poteva immaginare un maxi-colpo anche a centrocampo. Ma Milinkovic-Savic era fuori portata per tutti, Rabiot un gioiello meno caro che il Psg non ha voluto mollare. Per inserire un top al centro era necessaria una cessione, la Juve ha preferito restare così come è.

C'è chi sul mercato del Napoli spara a zero. Perché De Laurentiis non ha portato il grande colpo che tanti, una volta arrivato Ancelotti, si aspettavano. Cavani? Manca. Belotti? Manca. Di Maria? Manca. Benzema, Vidal, mancano. Non che ADL avesse mai lasciato intendere che potesse arrivare un big, però questo Napoli che deve ricalibrarsi dopo l'addio di Sarri e l'arrivo di Ancelotti forse un po' di personalità in più l'aveva bisogno. Il rebus portiere ha rubato troppe energie, Fabian Ruiz è da scoprire.

Il mercato della Roma è stato bello, pensato, improntato su un mix di giocatori pronti e di giovani di grandissime speranze. Nzonzi, campione del mondo con la Francia, è l'esempio della concretezza unita al talento, le due parole d'ordine delle strategie di Monchi. Cosa è mancato? Forse il grande colpo davanti. Kluivert ha già dimostrato di essere piuttosto speciale, Schick è praticamente un nuovo acquisto (come Karsdorp sulla fascia), ma l'interesse per Bailey degli ultimi giorni era il segnale che Di Francesco non avrebbe disdegnato un'altra freccia da lanciare magari in sostituzione di Perotti o El Shaarawy.

Facile fare ironia, adesso. Ma la stizza con cui il Real ha reagito all'affare Modric è il segnale che il croato si era davvero promesso all'Inter. Ha comprato tanto e bene, la squadra nerazzurra. Rinforzi in ogni reparto. Quello che manca è la solita caratteristica che da anni l'Inter non riesce a mettere in rosa: la caratura internazionale di alcuni giocatori. Modric era l'identikit perfetto: avrebbe fatto fare al centrocampo un salto di qualità clamoroso, e avrebbe dato esperienza e carattere. Anche Vidal aveva questo profilo, ma alla prova dei fatti l'Inter ha preferito virare su Keita, per dare a Spalletti quei gol che l'anno scorso sono mancati. Per il resto la rosa è completa, con l'uscita di Joao Mario e di un altro centrocampista probabilmente i nerazzurri si potevano garantire almeno il ritorno di Rafinha.

Il vero colpo è stato quello di non vendere (almeno per ora) Milinkovic-Savic. Manca qualcosa davanti, però. È partito Felipe Anderson e al suo posto è arrivato Correa, ex Samp. Ma il vice Immobile è rimasto Caicedo, mentre Inzaghi probabilmente si aspettava qualcosa in più.

Tra cambi societari e FFP non era neanche pensabile che il Milan potesse presentarsi ai nastri di partenza con Higuain centravanti. È stato un mercato importante, con tasselli che vanno a rinforzare la rosa quasi in ogni settore. Manca qualcosa? Probabilmente sì. A centrocampo se davvero i sogni erano Milinkovic-Savic e Rabiot significa che la percezione che una grande mezz'ala fosse necessaria per alzare il livello della squadra.

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