Duecentoventidue milioni per Neymar col Psg che è pronto a investire ancora su Mbappé. Poi i 100 milioni offerti per Coutinho, come quelli per Dembelé dal Barcellona in un mercato con numeri da capogiro. "Queste cifre folli sono insostenibili: tutto questo deve finire" ha tuonato Pep Guardiola. Non uno qualunque, ma il tecnico del Manchester City che quest'estate ha speso 240 milioni di euro, che specifica: "Non guardate il nostro mercato".
Una frase condivisibile per i più - questo mercato a cifre folli è davvero insostenibile - ma che pronunciata da un tecnico che negli ultimi anni tra Manchester City, Bayern Monaco e Barcellona ha abituato tutti a portare avanti campagna di mercato faraoniche, beh, perde decisamente di intensità e senso. "Tutto questo deve finire" ha tuonato Guardiola. Per gli altri, aggiungiamo noi. Sì perché il Pep-pensiero va oltre e dimentica, o meglio giustifica, i 240 milioni spesi dal suo presidente per Ederson, Bernardo Silva, Walkes, Mendy, Danilo e Douglas Luiz: "Non guardate il nostro mercato - si è affrettato a specificare anticipando le contestazioni -. Abbiamo speso per ruoli in cui il club non investiva da anni. Per un po' di anni saremo a posto". Troppo facile così.
Nel mirino di Pep non c'è però l'affare Neymar che ha fatto discutere tutto il mondo: "Solo il tempo dirà se è stato costoso per la società o meno. Se giocherà bene e il Psg vincerà tutto, avrà ripagato lo sforzo. Succede sempre così". Poi l'esempio Dani Alves: "Quando lo portai al Barça tanti si scandalizzarono per i 40 milioni di euro spesi. Poi è stato il miglior laterale degli ultimi anni...". Infine una lamentela interna: "Se un giocatore viene chiesto da una società di Premier League costa automaticamente 10 milioni in più. Non va bene".
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