La domenica dei motori tra emozioni e noia

Tra Le Mans e Baku si è vissuta una giornata ricca di spunti

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Meravigliosa, crudele, noiosa e divertente. In ordine sparso sono gli aggettivi di questa domenica che grazie alla “lungimiranza” della FIA ha fatto coincidere l'arrivo della 24 Ore di Le Mans con la partenza del Gran Premio d'Europa di Formula 1. Partiamo dalla Sarthe che ha offerto non poche emozioni. Frederic Sausset a 47 anni ha coronato il suo sogno. Correre la gara di durata più celebre e massacrante del mondo. Un'impresa fuori dalla norma. Si perché Frederic ha subito l'amputazione di gambe e braccia nel 2012, a causa di una rarissima infezione. A Le Mans ha diviso una Morgan motorizzata Nissan con Christophe Tinseau e Jean Bernard Bouvet, chiudendo al 38° posto assoluto.

Una prestazione che ha commosso tutti, sottolineando una forza di volontà non comune. Le sequenze crudeli della 24 ore di Le Mans le ha consegnate il ritiro della Toyota a una manciata di minuti dal trionfo. Una tragedia agonistica per il Gippone, che a Le Mans ha vinto una sola volta, con la Mazda nel 1991. Fuori luogo l'esplosione di gioia degli uomini Porsche che avrebbero potuto celebrare in maniera più elegante ciò che è stato un regalo a tempo quasi scaduto. La noia è arrivata da Baku, capitale dell'Azerbaijan, città che in molti hanno scoperto in questi giorni solo grazie alla Formula 1. Ha vinto ancora una Mercedes, la Ferrari resta ancora in lista di attesa per il podio alto mentre la Red Bull è crollata. Le uniche parentesi divertenti sono state le comunicazioni radio di Hamilton e di Raikkonen, alle prese con tastini, levette e problemi tecnici in attesa di una soluzione dal muretto box. Ma questo sport dalle mille contraddizioni ammette l'utilizzo limitato delle comunicazioni. Così Hamilton ha smanettato sul volante per conto suo e Raikkonen è arrivato in fondo con i suoi dubbi. Non sarebbe meglio allora abolire del tutto il dialogo via radio pilota box e viceversa?

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