Viviano respinge il Sassuolo

Samp in dieci per un'ora, ma il portiere blucerchiato ferma anche il rigore di Berardi. Finisce 0-0

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Non basta al Sassuolo un'ora di superiorità numerica per avere la meglio sulla Samp e ritrovare la vittoria dopo due sconfitte consecutive. La gara del Mapei Stadium gira al minuto 27, quando Ranocchia colleziona il secondo giallo per un'entrata in ritardo su Defrel e lascia i blucerchiati in dieci. Da lì in avanti è solo Sassuolo, ma la pressione dei neroverdi va a sbattere contro Viviano che dice no anche al rigore di Berardi. Finisce 0-0.

Ci sono serate che sono così, che potresti anche tirare da un metro con le mani e comunque non la butteresti dentro. Ci sono però anche momenti che sono così e quello del Sassuolo non è esattamente il migliore della stagione. Due sconfitte nelle ultime due partite, 5 punti nelle ultime sei e una stagione, bellissima, che si ferma così, nell'anticamera dell'Europa. Il Sassuolo e Di Francesco hanno schiacciato il piedone sul freno e non c'è verso di piazzare lì un'accelerata. Nemmeno quando l'avversario - la Samp in questo caso - ti regala un uomo in più per 60 minuti e nemmeno quando a cinque minuti dal triplice fischio hai la palla da tre punti sui piedi. Succede tutto in un attimo: guizzo di Berardi, probabilmente l'unico della sua partita, fallo di Krsticic e rigore. E' l'attimo fuggente, perché permetterebbe ai neroverdi di avvicinare il sesto posto del Milan, ma Berardi calcia male e Viviano respinge facilmente blindando lo 0-0. Meritato? Mah, forse tutto sommato sì, perché è vero che la Samp non fa nulla per vincere la partita, ma è altrettanto innegabile che giocare in dieci per un'ora non è facile per niente e, alla resa dei conti, la banda di Montella si porta a casa un punticino che pesa eccome.

Ma Viviano, dicevamo. Il portiere blucerchiato è per ovvi motivi l'uomo copertina. Non solo per il rigore, che pure è l'intervento che salva la partita, ma anche per almeno tre parate notevoli (su Trotta, Magnanelli e Sansone) e, più in generale, per la sicurezza con cui comanda una difesa costretta a restarsene nei suoi 25 metri per tutta la ripresa. E d'altronde è proprio qui che vengono fuori i limiti del Sassuolo. Di Francesco fa giocare bene la sua squadra, non c'è dubbio, perché la manovra è ariosa e sulle fasce sia Vrsaljko che Peluso con Sansone aggirano benissimo la retroguardia blucerchiata, ma quando la palla arriva a centro area non c'è mai il colpo vincente del centravanti. Perché Berardi balla troppo lontano dalla zona calda e perché Trotta, subentrato a Defrel - finito ko in occasione del secondo giallo a Ranocchia -, non ha la categoria nella testa. Nella testa, sì. Corre, si sbatte, tira, ma gli manca la cattiveria del bomber di Serie A. Ha numeri, ma sono ancora numeri che non bastano per fare la differenza. Finisce quindi che lo 0-0 non sblocca e l'urlo della vittoria resta nella bocca dei tifosi neroverdi. Era l'occasione buona per riavvicinare le grandi ma il Sassuolo, forse, non è ancora pronto per certe altezze. E' una questione di vertigini. E di undici metri troppo fragili per cambiare serate che sono semplicemente così. 

Ranocchia 4 - Una trattenuta e un'entrata scomposta, in ritardo, dopo essersi fatto prendere il tempo da Defrel. Due gialli in 27' con conseguente espulsione bastano e avanzano per bocciare senza attenuanti il centrale blucerchiato

Correa 5,5 - Parte benino facendosi sempre trovare sull'out sinistro e puntando spesso Vrsaljko alla ricerca della superiorità numerica. Con il passare dei minuti, però, esce gradualmente dalla partita fino a essere sostituito, a fine primo tempo, per permettere a Montella di puntellare la difesa dopo l'espulsione di Ranocchia.

Viviano 7,5 - Comincia con un errore in disimpegno che permette a Pellegrini un tiro facile facile (ma spedito in tribuna). Quando però la Samp resta in dieci per l'espulsione di Ranocchia, si prende sulle spalle la squadra e respinge al mittente tutti gli assalti del Sassuolo. Bravissimo su Trotta, Magnanelli e Sansone, sempre sicuro nelle altre occasioni. Il finale è da oscar: rigore di Berardi, parata. Olè

Berardi 5 - Tre tiri nel giro dei primi dieci minuti fanno pensare che sia in una di quelle serate in cui non lo fermi nemmeno sparandogli alle gambe. Quando però la Samp resta in dieci e ci sarebbe bisogno della sua fantasia negli ultimi trenta metri, prende a isolarsi sulla destra senza quasi mai tentare l'uno contro uno. Nel finale litiga ha un guizzo dei suoi e tanto basta per procurarsi un rigore. Ma la sua conclusione dal dischetto è debole e preda di Viviano

Silvestre-Diakité 6,5 - C'è da soffrire e loro non si tirano certo indietro. Alzano il muro e lottano su tutti i palloni limitando al minimo possibile il lavoro di Viviano. E dove loro non arrivano, ci pensa il portierone

SASSUOLO-SAMPDORIA
Sassuolo (4-3-3)
: Consigli 6; Vrsaljko 6,5, Cannavaro 6, Acerbi 6, Peluso 6,5; Biondini 6 (37' Duncan 6,5), Magnanelli 6, Pellegrini 6 (32' st Falcinelli sv); Berardi 5, Defrel 6 (31' Trotta 5), Sansone 6
A disp.: Pegolo, Pomini, Adjapong, Ferrini, Longhi, Corbelli, Broh, Politano, Pierini. All.: Di Francesco 5,5
Sampdoria (3-4-2-1): Viviano 7,5; Cassani 6, Ranocchia 4, Diakitè 6,5; De Silvestri 6, Barreto 6,5, Fernando 5,5, Dodò 5,5; Soriano 5 (12' st Krsticic 5), Correa 5,5 (1' st Silvestre 6,5); Muriel 6 (27' st Quagliarella 6)
A disp.: Brignoli, Cassani, Pereira, Christodoulopoulos, Alvarez, Rodriguez. All.: Montella 6
Arbitro: Mariani
Ammoniti: Diakité, Dodò, Krsticic (Sam), Cannavaro, Sansone, Pellegrini, Berardi (Sas)
Espulsi: 26' Ranocchia (Sam), per doppia ammonizione
Note: Viviano para un rigore a Berardi al 44' st

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