Spalletti: "Devo portare risultati"

"La sconfitta con la Juve fa male, ma non è tutto da buttare via"

  • A
  • A
  • A

La sconfitta con la Juventus ha rimesso in discussione il campionato della Roma, ma Spalletti non ci sta: "E' un ko che fa male, ma non è tutto da buttare via - ha commentato il tecnico -. Certo, contro il Chievo non possiamo non vincere, ma i ragazzi stanno lavorando bene". Qualche ombra sul suo futuro: "Se non vinco vado via, sono abituato a dover portare risultati. Ma andrà considerato tutto, dalla crescita al rapporto coi giocatori".

Dopo la sconfitta di Torino che ha rispedito la squadra a sette punti dalla Juventus, la Roma di Spalletti è chiamata al riscatto all'Olimpico contro il Chievo. Il tecnico però deve fare i conti con l'emergenza infortuni a centrocampo: "Totti, Nainggolan e De Rossi sono da valutare mentre Paredes fa ancora un po' di fatica a correre. Gerson è stato preso di mira dopo la sconfitta, ma ha un quindicesimo di responsabilità sulle spalle come gli altri. Lui può giocare nel suo ruolo che è il centrocampista offensivo o esterno come l'ho usato io e probabilmente senza quel giallo non l'avrei tolto contro la Juventus".

All'Olimpico arriva un Chievo in ottima posizione: "Voglio sottolineare il lavoro di Maran - ha commentato Spalletti in conferenza stampa - . E' una squadra con attaccanti forti, ma non possiamo permetterci di non vincere questa partita. La sconfitta contro la Juve fa male e va analizzata obiettivamente, ma non è tutto da buttare via. Siamo più distanti da loro, ma dobbiamo restare convinti delle nostre capacità. Stiamo lavorando nel verso giusto".

Meno certo il futuro di Spalletti sulla panchina della Roma dopo le dichiarazioni a France Football: "Ho detto quelle cose un mese fa, ma ho ripetuto concetti già espressi più volte. Io sono abituato a dover portare a casa il risultato e a fine anno si analizza quello che si è fatto. Nelle 36 partite che abbiamo fatto ci siamo presi 81 punti, che è un ottimo risultato e bisogna fare i complimenti ai ragazzi. Se non vinco è giusto far posto ad altri, ma andrà valutato tutto: la crescita, la classifica, il peggioramento e come la squadra si relazione con l'allenatore".

Tornando al campo si parla delle difficoltà di El Shaarawy e Perotti nel rendere sulla destra come a sinistra: "E' vero che hanno qualche difficoltà in più, ma non sono d'accordo. C'è da fare opera di convinzione e farli trovare in situazioni diverse, ma contro la Juventus avevo diverse situazioni a metà che mi hanno portato a fare altre scelte". Qualcosa potrebbe arrivare dal mercato di gennaio, si parla di Rincon: "Sentiremo anche i giocatori, se c'è qualcuno non contento che vuole andare via non li forzeremo a restare. Se capita il nome giusto a centrocampo, lo potremmo fare".

Con il Napoli arrembante alle spalle, in molti hanno notato una similitudine tra Spalletti e Sarri anche se il tecnico del Napoli gioca sempre alla stessa maniera al contrario del giallorosso: "All'inizio ero anch'io più rigido, poi quando puoi costruire la squadra riesci a modificarla in base alle caratteristiche dei giocatori. Sarri è bravo, il migliore, ma a volte le scelte rigide possono annullare il gioco. Io nel tempo mi sono ammorbidito e provo a sfruttare le diverse situazioni".

Infine ultime indicazioni di formazione: "El Shaarawy ha avuto un problema all'adduttore che ha nascosto un po' per far vedere che c'era. Deve migliorare su molte cose e provare a giocare anche a destra, ma c'è da fare pratica. Vermaelen? Può darsi che giochi".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti