Se cinque mesi fa qualcuno si fosse azzardato a parlare di Tortona a soli 40 minuti dalle semifinali probabilmente l'avrebbero internato. Dopo 13 giornate di regular season la squadra non aveva un'identità e navigava in zona retrocessione con appena 5 vittorie e ben 8 sconfitte, nonostante un roster costruito con altri obiettivi. L'addio doloroso con coach Marco Ramondino e l'arrivo di Walter De Raffaele ha rappresentato la svolta. 

La cavalcata del girone di ritorno ha certificato la crescita di una squadra che col passare delle settimane ha assunto contorni sempre più chiari e riconoscibili grazie al lavoro del coach livornese e del suo staff. Sempre però con quell'impressione di un potenziale ancora superiore, non espresso completamente nella stagione regolare. 

L'accoppiamento con la Virtus Bologna prima in classifica e in salute (aveva chiuso con 6 vittorie nelle ultime 7 giornate) lasciava spazio a un solo pronostico: 3-0 per la Segafredo e tanti saluti. 

E invece. Quel potenziale inespresso è improvvisamente deflagrato nella serie con Bologna, con un gruppo ora compatto per tutti i quaranta minuti, capace di tener botta difensivamente contro una squadra di medio-alta Eurolega e di far sgorgare il talento offensivo dei suoi esterni. 

Le 30 triple segnate nelle due gare giocate a Casale (il doppio di quelle messe a segno da Bologna) rappresentano il capolavoro del Derthona, Baldasso e Candi le facce da mettere sulle copertine di due vittorie meritate e fortemente volute. 

E adesso l'ultimo atto della serie a Bologna. Con questa convinzione, questa coesione e questa empatia la Bertram può davvero continuare a sognare.