Il pareggio contro il Verona riapre vecchie ferite, quelle che i tifosi giallorossi speravano di essersi lasciati alle spalle dopo gli sforzi della società giallorossa sul mercato. Eppure né Dzeko, né Salah, né Iago Falque sono riusciti a scacciare lo spettro della pareggite che ha afflitto la Roma nella seconda parte della scorsa stagione. Ecco, la cosa che spaventa di più è che sembra ancora la squadra versione 2014, lenta e senza troppe trame offensive.

Alla prima partita di campionato è normale un certo arrugginimento ma le scelte di Garcia non hanno comunque convinto. Perché rigettare nella mischia "il-già-ceduto" Gervinho e non puntare su Iago Falque che bene aveva fatto contro il Siviglia? Anche la gestione della partita ha lasciato qualche dubbio, far entrare Ibarbo (in odore di cessione) lasciando un malinconico Totti in panchina ha portato scarsi risultati. Anche perché chi doveva dare velocità, Salah, si è improvvisamente spento, anche nel 4-2-3-1 della ripresa che poteva (e doveva) aiutarlo. Logico che Dzeko si è dovuto arrangiare, tirando spesso e volentieri da fuori area.

Se poi uno dei perni del gruppo, De Rossi, si lascia andare a esagerati nervosismi dopo una normale sostituzione, la situazione si fa davvero calda. Dal mercato manca ancora qualcosa: per Digne sembra sempre il giorno buono, e intanto sugli esterni ci sono ancora Florenzi, un adattato, e Torosidis (che ha perso Jankovic nell'occasione dell'1-0). Per Garcia sembra già il tempo degli esami: vero che è solo la prima giornata ma tra una settimana nella Capitale arriva la Juventus...