Callejon: "Sogno lo scudetto"

Gli attaccanti di Sarri lanciano la carica e il belga non si nasconde: "Al Tricolore ci crediamo e daremo tutto"

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C'era una volta una parola che era quasi tabù e che ora non lo è più. A Napoli, alla faccia della scaramanzia, c'è chi la parola scudetto la pronuncia eccome. A partire da Dries Mertens: "Sono rimasto per vincere. Noi crediamo al Tricolore e daremo tutto in campo". Non è da meno Josè Maria Callejon: "Sogno il titolo anche se sarà una corsa a cinque. Non siamo in crisi, è una flessione che capiterà anche agli altri".

Non parlate di crisi a Callejon: "Siete esagerati. E' una flessione momentanea e umana, con tante partite in rapidissima successione. Ci può stare che accada e non bisogna farne un dramma. Anzi: bisognerebbe pensare che, nonostante tutto, restiamo un punto dietro l'attuale capolista" ha detto lo spagnolo al Corriere dello Sport. "E' vero che siamo meno travolgenti rispetto a settembre oppure ottobre. Ma penso che sia normale: toccherà anche agli altri". 

In ogni caso, l'esterno fa grandi pensieri: "Sogno una bella estate, prima lo scudetto e poi il Mondiale con la Spagna. Per lo scudetto è corsa a cinque, siamo tutte lì in 8 punti. Gli scontri diretti si sono quasi tutti giocati e hanno sottolineato uno straordinario equilibrio". Poi ritorna sulla gara persa con la Juve al San Paolo: "Ci hanno battuto 1-0 senza che lo meritassimo. E' una sconfitta che fa male per come è maturata anche perché ci ha tolto la possibilità di staccarli, ma non ne abbiamo fatto un dramma". Altra nota dolente, l'uscita dalla Champions: "Io a quelle partite non rinuncerei mai. E come me tutti noi del Napoli. Chi gioca a certi livelli vuole la Champions. Non si fanno distinzioni, nè calcoli con il campionato. Sbaglia chi pensa il contrario. Bisogna accettare, però, il risultato del campo. Gli altri sono stati più bravi. Ora c'è l'Europa League e non l'affronteremo con leggerezza".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Dries Mertens, inseparabile compagno di reparto di Callejon: "Uscire dalla Champions è sempre brutto, vuoi sempre continuare fino alla fine. Lo stesso è capitato lo scorso anno col Real Madrid. Ma non ci si può pensare, perché si gioca ogni tre giorni. Anche in Europa League vogliamo andare avanti, è una bella strada" ha detto a Canale 21. Sul momento della squadra: Ci sono tante partite e non si possono vincere tutte, ogni squadra ha un momento difficile nel campionato. Si vede poi alla fine. Secondo me senza Sarri non saremmo dove siamo ora. Ha molte responsabilità, fa le scelte sue. Dal momento che è arrivato al Napoli ha costruito una squadra fortissima con giocatori che erano normali. Questo è accaduto grazie al mister". 

Sullo scudetto anche il belga decide di sbilanciarsi: "Puoi essere sempre primo e poi alla fine no, ma l'importante sarà esserlo sul finale di stagione, purtroppo è così. Noi ci crediamo allo scudetto. Dobbiamo dare tutto in campo. Ai tifosi prometto questo, che in campo faremo sempre di tutto". Al Corriere della Sera poi svela un retroscena e soprattutto i suoi desideri: "Sono rimasto perché ho creduto in questo gruppo, nella forza di Sarri e del progetto. Potevo guadagnare molti più soldi in Cina ma questa città è anche un po' mia. Stiamo provando a vincere e speriamo di riuscirci". Infine, sul suo momento di forma: "Cinque gare senza segnare? Non vivo per il gol a tutti i costi. Un assist, se vinciamo, vale quanto una marcatura. Preferisco i tre punti. Siamo vittime del nostro gioco, le squadre ormai ci conoscono e ci studiano".

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