Milan piccolo con le grandi: numeri impietosi

Non si segna: problema di testa e di gioco. Bonucci ha ragione: "Abbiamo il braccino"

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Montella vede la luce in fondo al tunnel. Il problema, però, è che la intravedono solo lui e pochi altri. A Napoli, il Milan ha retto, d'accordo, ma non ha mai dato la sensazione di poter colpire. Una squadra con poco personalità che dopo il gol di Insigne ha sbandato pericolosamente e solo grazie a Donnarumma e a qualche imprecisione di troppo degli azzurri non è crollata. Il 2-1 finale può ingannare: il gap con quelle davanti è ancora tanto da colmare. Lo dicono anche i numeri che sono impietosi: negli scontri diretti, ossia con le sei squadre che stanno davanti in classifica, i rossoneri non hanno mai fatto punti e hanno segnato solo quattro gol subendone 15. Questa la fotografia desolante di un gruppo partito con grande ambizione.

Al San Paolo, come detto, il Milan si è riscoperto fragile. Incapace, ancora una volta, di reagire ai colpi degli avversari. Sono bastate poche accelerazione della formazione di Sarri per mettere in evidenza tutti i limiti della squadra di Montella che, qualche colpa dovrà pur avere. Ad esempio non si spiega, o perlomeno è difficile da capire, la scelta di schierare Borini sulla fascia destra a marcare Insigne. Un 3-5-2 mascherato dal 4-4-2 in fase difensiva con proprio l'esterno ex Sunderland ad arretrare. Considerando che in zona offensiva non lo si è visto praticamente mai, non era meglio schierare un difensore per curare il giocatore più in forma del campionato? Va anche detto che Borini non ha colpe, ha giocato la sua onesta partita, però i due gol sono arrivati proprio sulla fascia destra. Errori strutturali di un Milan ancora in fase di costruzione e fa specie dirlo il 19 novembre.

Il centrocampo,orfano di Biglia, ha ritrovato un buon Montolivo che, con la sua calma, ha provato a dare geometria a una squadra con pochissime idee in fase offensiva. Senza la luce di Suso, che si è arreso sul finire del primo tempo per un problema fisico (contusione al gluteo), è calato il buio. Kalinic ha lottato da solo contro Koulibaly e Albiol, mentre neanche l'ingresso di André Silva ha dato peso all'attacco. La sensazione, appunto, è stata quella di un Milan mai vicino al gol per tutti i 90'. Sensazione già provata diverse volte in questo campionato. E forse la definizione giusta l'ha data Bonucci nel post partita: "Arrivavamo alla trequarti e ci veniva il braccino". Un problema di testa ancora prima tecnico-tattico. Montella, anche in campo, non è mai stato un cuor di leone, ma in quanto a gol se ne intende. E questo Milan povero di gol allenato da un bomber è un paradosso.

•    Sei gol di Lorenzo Insigne in 10 match di Serie A contro il Milan: almeno due in più che contro ogni altra squadra.
•    Cinque vittorie del Napoli e un pareggio negli ultimi sei match di Serie A tra queste due squadre.
•    Il Napoli prosegue nella propria striscia record di imbattibilità in Serie A: 25 partite senza sconfitte (21 vittorie, quattro pareggi).
•    Il Milan è la seconda squadra in questa Serie A a chiudere il 1° tempo senza tocchi in area avversaria: in precedenza solo il Benevento in due occasioni, contro Napoli e Juventus.
•    Secondo gol di Piotr Zielinski contro il Milan: a nessuna squadra ha segnato di più in Serie A.
•    Alessio Romagnoli ha segnato in due gare di Serie A consecutive per la prima volta in carriera.
•    Il Napoli è, al pari dell'Inter, la squadra con la più alta percentuale di gol subiti da fuori area (33%).
•    Sette gli italiani in campo per il Milan, mai così tanti nell'11 titolare rossonero in campionato dallo scorso gennaio.
•    Questa è stata la partita del campionato in corso in cui il Milan ha subito più tiri totali (16) e nello specchio (10).
•    Questa è la partita di questa stagione in cui Gianluigi Donnarumma ha effettuato più parate (otto).
•    Quello di Zielinski è il 100° gol subito da Donnarumma in 92 gare ufficiali con la maglia del Milan.

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