Juventus, Allegri è sotto esame: Siviglia e Bologna sono decisive

Il tecnico bianconero non ha idee: mai in campo la stessa formazione

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Una crisi così non poteva immaginarsela nessuno. La Juventus è ormai allo sbando. Dopo sei partite di campionato, sono soltanto cinque i punti conquistati: tre sconfitte, sei gol fatti e sette subiti. Numeri impietosi per una squadra che ha vinto (dominando) gli ultimi 4 scudetti e che soltanto più di 3 mesi fa (6 giugno, Berlino) si giocava contro il Barcellona una finale di Champions League. Andrea Agnelli e Beppe Marotta vogliono correre ai ripari e Allegri è finito nell'occhio del ciclone. Il tecnico toscano ha la fiducia della società, ma si sa come nel calcio tutto cambia velocemente. La situazione dell'allenatore bianconero, come quella di tutti i suoi colleghi, si basa sui risultati. Maurizio Sarri e Rudi Garcia si sono rialzati (il primo battendo appunto la Juventus a San Paolo) e ora cercano continuità.

Al contrario, Allegri va sempre più a fondo. E i motivi sono tanti. Punto primo: la sfortuna fin da inizio stagione aleggia su Vinovo. Troppi infortuni che stanno impedendo al livornese di costruire un nuovo gruppo. In secondo luogo, la squadra appare svogliata, senza più fame e il gioco è troppo prevedibile. Allegri stesso non ha le idee chiare: mai la stessa formazione nelle gare ufficiali e i continui cambi di modulo (3-5-2; 4-3-1-2; 4-3-3) non aiutano i giocatori. Così dà davvero la sensazione di essere spaesato. Infine, non si dà fiducia ai due acquisti top dell'estate: Dybala (32 milioni di euro più 8 di bonus al Palermo) e Cuadrado.

Allegri chiede tempo, pazienza e fiducia, ma quando alleni la Juventus ci vogliono gioco, risultati e vittorie. Subito. Non aiutano dichiarazioni come "siamo giovani", "siamo da costruire" o "a Natale saremo in una posizione diversa". Quest'ultima già pronunciata il 25 settembre 2013 (due anni esatti prima della vigilia contro il Napoli) dopo il 3-3 ottenuto contro il Bologna. Una dichiarazione che non gli aveva portato fortuna perché a gennaio era stato esonerato dal Milan e aveva fatto posto a Clarence Seedorf. Nessuno parla di esonero, ma così una squadra come la Juventus non può andare avanti. Saranno decisive il Siviglia in Champions League (in programma mercoledì sera, in esclusiva su Premium Sport) e il Bologna il 4 ottobre. E a Vinovo già si sussurrano i nomi di Jurgen Klopp e Vincenzo Montella. Senza dimenticare Cesare Prandelli. Ad Allegri l'arduo compito di far ricredere tutti e di trasformare in elogi le tante critiche di questi giorni.

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