Europa League, Spalletti: "Disfattismo intorno a noi. Ma tutto è ancora possibile"

Spalletti alla vigilia della sfida con il Lione: "Cercheremo come sempre di fare la partita"

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"Non partecipo al disfattismo che c'è attorno alla squadra. Abbiamo perso due partite (Lazio e Napoli) che fanno male, ma per ora sono solo due sconfitte. Si va avanti con la consapevolezza che ancora tutto è a portata di mano". Cosi' il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, alla vigilia dell'impegno in Europa League col Lione. "Proveremo a fare la partita, tentando di vincerla ma sarà difficile perchè il livello del campionato francese è alto".

"Hanno giocato due ottime gare contro la Juve nel girone di Champions" ha continuato Spalletti. "Di certo sarà una gara complicata: se in passato i francesi potevi sorprenderli, adesso sono abituati a queste gare di alto livello. Sarà fondamentale non giocare a campo aperto per la velocità che hanno. Se lasci spazi grandi Lacazette sa sfruttare le qualità che possiede. Ci sarà da correre. Non dovremo fare una via di mezzo. Sono gare che si giocano in 180 minuti ma se partiamo bene fuori casa allora il vantaggio diventa importante".

Il tecnico giallorosso poi non vuole sentir parlare di una Roma stanca: "Quando si affronta questo argomento bisogna pensare non solo alla stanchezza muscolare, ma anche a quella di testa. Se si dice alla squadra che è stanca e che bisogna rifare la preparazione è uguale a dire che hanno due mesi di bonus per perdere le partite. Abbiamo giocato contro due squadre forti (Lazio e Napoli), forse sbagliando qualcosa ma siamo rimasti in partita in entrambi i casi. Non voglio partecipare al disfattismo che si è creato contro la squadra. Ora si va avanti con la consapevolezza che c'è ancora tutto a portata di mano, avendo perso quel piccolo vantaggio che ci faceva stare più tranquilli e che ora ci crea qualche tensione in più ma dobbiamo avere una testa forte per sopportare queste piccole tensioni".

Spalletti parla anche a livello personale: "Come sono cambiato rispetto a 10 anni fa? Peggiorato in tutto, veramente... Sono più nervoso, vedo ombre ovunque. Non mi si può proprio star vicino. È giusto il messaggio che avete mandato sul cellulare al presidente quando sono tornato a fare l'allenatore della Roma: 'Ci deve ripensare, persona pericolosa, non lo prenda'. Quella è la sintesi giusta di come sono fatto io".

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