Champions, Real Madrid-Liverpool: finale tra attacchi atomici

Salah-Firmino-Mané (85 reti in tre) stanno sbriciolando record. La sfida a sua maestà CR7 è lanciata

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L'istituzionalità, l'eleganza e il portamento di chi sa il proprio valore da una parte, accompagnato dal solenne inno della Champions League, suoneria dei propri tifosi ormai fissa da due stagioni; l'irriverenza, l'anticonformismo e la spregiudicatezza di chi vuole prima di tutto divertirsi dall'altra, magari continuando a canticchiare quel ritornello che ha accompagnato i giocatori fino a Kiev "We've got Salah, nananana, ah ah Mané, Manè [...]" fino a Bobby Firmino. Real Madrid-Liverpool è qualcosa in più di una semplice partita di calcio, è la finale di Champions League tra una conferma e la piacevole sorpresa, tra l'invitato d'onore sempre presente e il cavallo di ritorno, quasi imbucato. E' una partita imprevedibile, sicuramente spettacolare e per questo attesissima. Del resto basta guardare i due attacchi per intravedere le scintille. 

Una sfida ravvicinata che ha tutte le carte in regola per celebrare un eventuale passaggio di testimone tra i bomber d'Europa, anche se il sorpasso - almeno nei numeri - in questa stagione è già stato messo in atto sbriciolando i resti della BBC, Bale-Benzema-Cristiano Ronaldo, sempre meno utilizzata per via di cerotti e quant'altro. Salah (10), Mané (9) e Bobby Firmino (10) - per continuare sul motivetto che nemmeno i Beatles... - hanno infilato nella porta avversaria 29 gol in questa Champions League, battendo proprio il record dei madridisti (28) che durava dall'anno della Decima con Carlo Ancelotti. E la volontà è quello di prendersi il 30, meglio se con la lode sotto forma di "Grandi Orecchie" proprio nella discussione della tesi europea a Kiev, forti del diploma di Premier superatissimo con 85 reti in tre (41 Salah, 25 Firmino, 19 Mané).

Certo quella BBC non c'è più, ma l'attacco del Real Madrid resta a sua volta tra i migliori. Solo nella Liga sono arrivati 94 gol, che diventano 124 aggiungendoci il cammino in Champions League, e che cammino dagli ottavi in poi con Psg, Juve e Bayern eliminati. Merito di un extraterrestre come Cristiano Ronaldo, capocannoniere in coppa con 15 gol in 12 partite (cinque più dei colleghi avversari), ma anche della capacità di Zidane di plasmare i suoi uomini in base alle esigenze delle diverse partite. Se Benzema, infatti, ha comunque dato il suo contributo stagionale con il solito lavoro sporco apprezzatissimo da CR7, nonostante i 16 gol nella Liga non si può dire che questo Real sia ancora quello di Bale, giusto per tornare all'acronimo iniziale. Dopo i gironi il gallese ha disputato una media di 15 minuti circa a partita, considerato un lusso tatticamente difficile da sostenere per giocare in Europa. E contro il Liverpool potrebbe ancora non trovare spazio dall'inizio. Poco male, il Real ha saputo trovare in Asensio, Isco e Vazquez delle alternative più che valide per esaltare il Pallone d'Oro portoghese.

Nessuno però è ancora riuscito a trovare la chiave per fermare il trio delle meraviglie di Klopp, almeno in Europa. Solo la Roma nel ritorno della semifinale ha provato a spaventare i Reds, ma senza riuscire a frenare l'impeto offensivo inglese che sta vivendo una stagione da record. I 46 gol siglati nella competizione, partita dai preliminari contro l'Hoffenheim, stanno portando con sé diversi record battuti o eguagliati, con un'ultima possibilità ancora da giocare. Proprio contro i giallorossi, Firmino e Salah sono saliti in doppia cifra eguagliando Messi e Neymar come unica coppia della stessa squadra a riuscirci, con Mané - a quota 9 - pronto a scrivere la storia. I tre quando ripartono in velocità sono letali, velocissimi e spietati, ad Anfield come in trasferta, segnando o mandando in gol il compagno. Un entusiasmo che davvero da quelle parti si respirava ai tempi di un quartetto famoso.

Come fermarli? Il compito tocca a Zidane e alla sua capacità, già ampiamente dimostrata nonostante la giovanissima carriera, di leggere al meglio le partite. Una partita conservativa è sicuramente la soluzione più adatta, limitando almeno la velocità delle tre punti e assumendosi il rischio di portarsi l'avversario in area; ma contro il Liverpool, che in difesa non è né velocissimo né attentissimo, è un rischio da correre. Abbassare il baricentro di squadra è la soluzione migliore per limitare i ragazzi di Klopp, ma attenzione alle giocate del singolo. Il mondo chiede spettacolo e a fine partita vedremo quale sarà la hit europea: l'inno della Champions o quel "We have got Salah..." che i Beatles invidierebbero al tifoso reso celebre dal video Kevin Murphy.

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