Real, vincenti e instabili: 40 allenatori cambiati in 44 anni

I media spagnoli definiscono "sedia elettrica" la panchina del Madrid: di media un tecnico dura un anno e un mese

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Più che una panchina, quella del Bernabeu è una "sedia elettrica": la definiscono così i media spagnoli. Le dimissioni di Zidane da allenatore del Real Madrid, infatti, vanno ad aggiornare un dato statistico curioso. L'erede di Zizou sarà il tecnico numero 40 dei Blancos negli ultimi 44 anni. Un ulteriore record, l'ennesimo per il club capace di riscrivere la storia vincendo tre Champions consecutive nonché di averne portate a casa 4 negli ultimi 5 anni.

Il Real Madrid è uno dei club più prestigiosi, affascinanti e vincenti al mondo. Ma anche uno, se non il più, esigente in assoluto. Il peso della camiseta blanca ha rimpicciolito le qualità e il rendimento di tanti campioni così come l'instabilità della sua panchina ha messo a dura prova anche i manager più affermati: tutto è sempre condizionato dai risultati perché a Madrid non ci si possono permettere stagioni senza trofei. Due autentici boss della panchina come Josè Mourinho e Carlo Ancelotti, ad esempio, non hanno vissuto di sola gloria. Ma la lista è lunga, lunghissima partendo dallo storico Miguel Munoz esonerato nel 1974 dopo 13 anni per non aver vinto il campionato. Poi Di Stefano, Boskov, Del Bosque, Hiddink, Camacho, Capello, Schuster, Pellegrini e i già citati ex tecnici di Milan e Inter.

Ognuno ha avuto la sua storia, più o meno lunga e vincente e caratterizzata da maggiori o minori consensi in società come tra i tifosi. Ma un invisibile filo rosso li accomuna tutti: mediamente, infatti, un allenatore del Real Madrid resta sulla panchina per un anno e un mese. Il crudele destino dei vincenti. I due anni di carica di Zidane sono sembrati pochissimi, soprattutto al cospetto dei 9 titoli messi in bacheca. E possono aver contribuito ad alzare la resistenza media di un tecnico Blancos ma in fondo ne ha confermato la tendenza: "Me ne vado perché per continuare a vincere serve un cambio alla squadra" ha detto il francese in conferenza stampa. Perché a Madrid non c'è tempo per sperimentare e costruire. Esiste solo il tempo delle vittorie.

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