Inter, Ausilio: "Mancini non è nervoso. Perché Eder e non Soriano o un regista. E Banega, Lavezzi..."

Il direttore sportivo alla Pinetina parla al posto di Mancini in conferenza stampa

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Viglia di Inter-Chievo, Mancini tace, parla Pietro Ausilio, il direttore sportivo. Vigilia di Inter-Chievo, si gioca il 3 febbraio: l'incubo-gennaio -gli interisti ci sperano- è alle spalle. Un altro mese, una nuova vita? Perlomeno, quella dell'autunno così ricco di buonumore e di alta classifica. Il top. Dov'è finita quell'Inter?
Ausilio parla, deve parlare perché glielo chiedono, di Mancini e dell'idea che si fa strada: a fine stagione, il Mancio lascia? "No, e perché? Mancini è contento di essere all'Inter, la società e il presidente sono contenti, per quattro mesi la squadra è stata in testa alla classifica e questo è un dato di fatto. Ora le cose vanno in un certo modo, ma migliorerà. Vedrete".
Il mercato: Eder. Mancini è stato accontentato. O no? "Il mercato estivo e quello invernale sono stati condotti sulla base delle idee e delle esigenze del tecnico e della società, raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Sono arrivati giocatori da grandi club, e abbiamo rispettato le regole del Fair Play che è bene ricordare. L'Inter ha sottoscritto un patto con l'Uefa, le regole del Fair Play finanziario vanno rispettate, pena severe sanzioni e Mancini è contento della squadra che è stata costruita".
Ma perché solo Eder? Non serviva un regista? "Potevamo acquisire un solo giocatore. E abbiamo ragionato con Mancini, si è preferito privilegiare la zona-gol, è su quella che abbiamo agito. Così abbiamo tolto Gnoukouri dal mercato, Mancini ha fiducia in lui. Ci sono 5 centrocampisti, pensiamo di essere a posto".
Come risollevarsi dalla crisi di gennaio? "Ricominciando a vincere. Subito. Anche solo 1-0, perché se vinci 1-0 vale tre punti, se vinci 3-0 vale sempre tre punti. Quando si criticavano gli 1-0 dell'Inter, si perdeva di vista la qualità del risultato, quello che si ha portato in alto per tanto tempo".
Chi gioca domani contro il Chievo? "Gioca Icardi. Poi non so".
Kondogbia: il grande acquisto dell'estate. Rimasto ai margini. "Ma non si tiene conto dei problemi di ambientamento, di nuova vita, di adattamento di un ragazzo di 23 anni. Kondogbia non è una delusione, è un grande giocatore che sta crescendo, si sta sistemando, è un grande investimento per il presente e il futuro".
Mancini è nervoso? "Mancini non è nervoso, lo vedo da vicino, ho cenato con lui, sta benissimo ed è tranquillo. Poi se dopo il derby o anche durante era nervoso, fate un po' voi. Il derby, la tensione, certe decisioni arbitrali, il gol preso, l'espulsione, gli insulti. ci sta che al momento uno sia anche un po' nervoso. Poi l'analisi del derby si chiude parlando del 3-0, come se la partita non avesse detto nient'altro. Il rigore che va sul palo, la mancata espulsione di Alex, altre cose. Non ci sentiamo delle vittime degli arbitri, ci sono state cose obiettive".
Lavezzi e Banega, Soriano e Pirlo. Che dire? "Lavezzi è un giocatore in scadenza, vediamo cosa decide di fare la prossima stagione. Banega lo stesso, lo stiamo seguendo, ma nulla di più. Pirlo non è mai stato vicino all'Inter e Soriano non è arrivato. Ci abbiamo ragionato, abbiamo fatto tanto per portarlo all'Inter,  poi è rimasto alla Samp. Con la Samp ci sono ottimi rapporti".

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