Federica, qualcosa di oltre l'umano

Ciò che ha fatto la Pellegrini ai mondiali di Budapest allunga la sua serie da leggenda

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Qualcosa di oltre l'umano, qualcosa che ha sorpreso pure lei. E' ciò che ha fatto Federica Pellegrini ai mondiali di Budapest allungando la sua serie da leggenda. Medaglia d'oro appunto, 13 anni dopo l'argento conquistato da ragazzina ai Giochi Olimpici di Atene. Per considerarla la migliore atleta italiana di tutti i tempi non serviva l'ennesimo trionfo di una carriera infinita, ma l'ultima vasca nelle acque ungheresi è stata utile a rafforzare il concetto.

Federica pareva spinta da una forza soprannaturale, quella che le era mancata l'anno scorso a Rio, quando era uscita dalla vasca distrutta nel fisico e nel morale annunciando il ritiro. Poi per fortuna ci ha ripensato e parafrasando Vasco Rossi eccola ancora qua! Bellissima e splendida di fronte ad avversarie che quando lei iniziava il suo percorso carico di gloria andavano all'asilo o alle elementari. Federica le ha battute con una rabbia agonistica fuori dalla norma, con gli ultimi 50 metri nuotati come se al suo posto ci fosse un motoscafo. A quasi 29 anni “Mafaldina” non aveva più nulla da dimostrare, una liberta di testa che le ha permesso di alleggerire il carico di pressione che si è sempre dovuto portare appresso. Uno stato di grazia che le ha consentito di mettere in fila ancora una volta il resto del mondo prima di raccontare che quella di Budapest sarà la sua ultima esibizione, almeno sui 200 stile libero. Ha altri progetti Federica e probabilmente ha allungato la sua vita agonistica per chiudere così, sul podio alto ascoltando l'inno. Un'avventura splendida durante la quale è riuscita a regalarci momenti di gioia incontenibile, senza dimenticare un paio di generazioni di ragazzi che hanno scelto la piscina prendendo lei come esempio di vita e di sport. Grazie di tutto Federica, anche dei brividi e delle emozioni che ci hai regalato a Budapest.

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