Doping, 10 mesi di stop alla Errani

L'azzurra era stata trovata positiva al letrozolo ed era stata sospesa per due mesi. La Federtennis: sentenza iniqua

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Dieci mesi di squalifica: il Tas di Losanna rivede in maniera molto dura il caso doping di Sara Errani, la tennista azzurra trovata positiva al letrozolo lo scorso agosto e per questo sospesa due mesi dalla federazione internazionale. Uno stop contro il quale la Nado Italia aveva fatto ricorso, ritenendolo troppo lieve. La squalifica - già scontati due mesi - va ora dall'8 giugno all'8 febbraio 2019.

Inoltre, Sara Errani dovrà pagare 4000 franchi svizzeri alla Nado e perde anche tutti i risultati conquistati dopo il ritorno in campo. La tennista azzurra era stata squalificata dalla federtennis internazionale per due mesi a partire dal 3 agosto scorso ed era tornata in campo ad ottobre al torneo di Tianjin. in Cina.
Errani era stata privata dei risultati acquisiti tra il 16 febbraio (data della raccolta dei campioni) e il 7 giugno, con conseguente perdita dei punti nella classifica e dei premi vinti. La tennista romagnola si era difesa e aveva dato la colpa a un tortellino contaminato. "Noi non sappiamo esattamente come sia successo. Quella del tortellino è l'unica opzione possibile perché abbiamo eliminato tutte le altre", aveva detto Errani dopo la prima squalifica affermando di non essersi mai dopata che sua madre assumeva il letrozolo dal 2012. La Nado Italia aveva fatto ricorso contro la sospensione per due mesi.

La Federtennis, dopo aver preso atto dell'esito del processo di appello al Tas di Losanna che ha condannato Sara Errani a dieci mesi di squalifica dei quali due già scontati, esprime la vicinanza all'atleta ribadendo il convincimento della sua innocenza, nel segno di una carriera vissuta nel rispetto dei valori su cui si fonda il tennis italiano. "ll fatto che il Tas abbia emesso questa sentenza iniqua sei mesi dopo la data che lo stesso organo giudicante aveva annunciato (dicembre scorso) - dice il presidente della Federtennis Angelo Binaghi - rappresenta una grave violazione dei diritti dell'atleta che si è vista privata della serenità necessaria a svolgere la sua professione di tennista ormai da un anno a mezzo. Il tutto a causa dell'assunzione di una sostanza che lo stesso Tas ha valutato come involontaria. Sono convinto che Sara supererà questo momento difficile e la aspettiamo in campo".

Il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della cerimonia presso il Sacrario di Redipuglia, riferendosi alla sentenza del Tas che coinvolge Sara Errani, squalificata per dieci mesi per doping ha commentato così: "Non ho mai fatto un commento su una sentenza provvisoria o definitiva su un atleta perché sarei poco istituzionale e poco serio nel mescolare competenze del tutto diverse. Direi che non c'è un problema doping in Italia ma, anzi, c'è un riscontro dell'antidoping al quale viene riconosciuto un tasso di credibilità e di presenza dovuto a tutto ciò che si è fatto negli ultimi tempi per evitare che ci sia chi vuole prendere delle scorciatoie per ottenere dei risultati. Non so giudicare, non posso e non voglio farlo nel caso di Sara Errani. Non posso che prendere atto di una sentenza che in questo caso è di un organismo internazionale rispetto a ciò che era la giustizia italiana che ha pertinenza per l'antidoping nel nostro Paese".

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