TENNIS

Sinner e la squadra di Coppa Davis incontrano Mattarella: "Abbiamo potuto sentirci liberi in campo"

La formazione azzurra capitanata dal fuoriclasse altoatesino ha raggiunto il Quirinale per celebrare il successo nella principale competizione tennistica mondiale 

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I complimenti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sono semplicemente di rito, ma una sincera congratulazione nei confronti della Nazionale di tennis che lo scorso dicembre ha conquistato la Coppa Davis. Un'attesa che il Capo dello Stato ha vissuto con grande apprensione da vero appassionato di tennis qual è e che ha voluto celebrare al Quirinale incontrando Jannik Sinner e compagni anche alla vigilia del successo agli Australian Open e fissato dalla racchetta regalata dal fuoriclasse altoatesino. 

"Riportare qui il successo dopo 47 anni ha rappresentato un grande sacrificio per la squadra, ma soprattutto ha raffigurato la nostra grande voglia di vincere. Siamo tutti ragazzi normali, con le nostre caratteristiche che il capitano Filippo Volandri ha saputo amalgamare. Grazie a lui abbiamo giocato un ottimo tennis, ma soprattutto ci siamo sentiti liberi in campo - ha sottolineato Sinner -. Dopo Bologna abbiamo sofferto e devo dire grazie a Matteo Berrettini per aver sostenuto la squadra. Poi da Malaga ho provato a dar il mio contributo. Ora ci sono le Olimpiadi e penso che ognuno di noi proverà a far del proprio meglio".

L'umiltà messa in campo da Sinner, ma da tutta la squadra composta da Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli che è apparsa particolarmente coesa, come confermato dal presidente Mattarella che ha sottolineato la passione trasmessa dai più giovani attraverso le vittorie e che ha interrotto un digiuno che il Capo dello Stato ha vissuto con grande concitazione ricordando il successo del 1976 e la vittoria sfiorata da Nicola Pietrangeli nel 1960. "Non credo sarà necessario attendere così tanto tempo per ottenere un nuovo trionfo. Non a caso alla prima scadenza rappresentata dagli Australian Open è arrivata una nuova vittoria con Jannik - ha spiegato Mattarella -. Quel giorno ero impegnato, ma ho visto il quarto set e, vista la grande tranquillità espressa, ho compreso che avresti vinto senza alcun dubbio. Devo far i complimenti anche a Simone Bolelli e Andrea Vavassori che hanno raggiunto i vertici nel doppio, tuttavia ora bisogna proseguire senza pressioni come hanno insegnato i genitori di Jannik".

Lo sguardo si sposta ora sulle Olimpiadi in programma la prossima estate a Parigi dove l'Italia ha centrato soltanto una medaglia di bronzo cent'anni fa con Uberto de Morpurgo. Un traguardo che il presidente del Coni Giovanni Malagò vorrebbe centrare al fine di allungare quella "piacevole consuetudine" che ha portato più volte lo sport azzurro al Quirinale negli ultimi anni. "Non si può dimenticare quando l'Italia era in Serie C di Coppa Davis e questo trionfo è il simbolo della ripartenza - ha concluso Malagò -. Il tennis c'è dalla prima edizione delle Olimpiadi ed è tornato nel 1988. Cent'anni fa abbiamo ottenuto l'unica medaglia a Parigi e sono convinto che ci siano tutti i presupposti per ripetermi". 

 

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